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“Delitti contro le donne. Ormai è strage continua”, di Felicia Masocco

Uccisa a coltellate dal marito in Calabria per la separazione; ferita nel barese dal marito che lei voleva lasciare; picchiata selvaggiamente dall’ex fidanzato a Ferrara. Quando la famiglia diventa un inferno. L’Italia è davvero un paese insicuro, ma le ronde andrebbero fatte nel tinello di casa. È tra le pareti domestiche o le loro propaggini, che si consuma quella che Telefono Rosa definisce «una mattanza senza fine». Un morto ogni due giorni, la famiglia uccide più della mafia. Il 53% degli omicidi avviene nell’ambito dei rapporti di coppia. E nove casi su dieci ad armarsi e a colpire sono gli uomini, racconta un rapporto Eures-Ansa. Le vittime sono quasi sempre donne, spesso colpevoli solo di voler divorziare. Basti dare un’occhiata alla cronaca degli ultimi giorni.
SE MI LASCI TI UCCIDO

Aveva con sé un coltello e una mannaia. Ha preso il coltello e ha ucciso la moglie che voleva lasciarlo. È successo ieri a Pizzo, in provincia di Vibo Valentia. L’omicida, Francesco Gramendola, 58 anni è stato arrestato poco dopo. Ancora un coltello, ancora un marito e una moglie che non ne voleva sapere più. Questa volta Bari, sempre ieri: lui l’ha ferita al volto e alle braccia. Si chiama Nicola Valerio e ha 57 anni, è stato arrestato. Lei è in ospedale. L’altro ieri a Varese una strage: padre e marito che ammazza figli e moglie. E poi si uccide. Aveva problemi di lavoro con il suocero, raccontano i conoscenti, la moglie voleva separarsi, lui no. Ancora un omicidio-suicidio, questa volta a Cuneo, sempre l’altro ieri: Adam Tarnoveanu, 51 anni, di origine romena ha soffocato la moglie dopo un litigio. Poi si è impiccato. Milano, la notte scorsa: la polizia ha fermato Mario Parlagiacomo, 59 anni, accusato dell’omicidio della moglie Lucia Boaretto, 59 anni. Mercoledì scorso avrebbe messo fine a una lite con la consorte spingendola giù per le scale. Lei lo voleva lasciare, è morta. Ieri a Palermo, Gianluca Santangelo, 30 anni, ha insultato e minacciato di morte la moglie che è riuscita a scamparla correndo verso una pattuglia di polizia. L’uomo ha preso di mira anche gli agenti. La donna ha raccontato di essere abituata alla violenza del marito, mai denunciato per paura di ritorsioni. Lui ora è in cella. Ma prima o poi uscirà.

L’INDIFFERENZA NEMICA Ieri, a Bari, un trentenne rumeno è stato arrestato per aver picchiato la moglie con calci e pugni e poi afferrandola per i capelli e trascinandola per alcuni metri. L’hanno trovata a terra con il viso tumefatto e un bimbo piccolo tra le braccia. Ha raccontato di essere stata aggredita senza motivo. Ferrara, domenica scorsa. Con la scusa di prendere i suoi abiti rimasti in casa di lei dopo la fine della relazione, ha preso a picchiare la sua ex per ore, dall’alba a mezzogiorno. Lui ha 37 anni, è stato denunciato. «Una mattanza senza fine». È questo il commento di Telefono Rosa. «Assistiamo a violenze continue contro donne che il più delle volte non volevano altro che recuperare vita e indipendenza», ha detto la presidente, Maria Gabriella Moscatelli. «Ci siamo appellate più volte alle forze dell’ordine, alla politica, ai media, ma questa volta vogliamo arrivi il nostro urlo di dolore in tutte quelle case dove l’indifferenza di chi ci è attorno è la prima nemica».
L’Unità 09.08.09