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Ghizzoni e Bastico: “Materne, i tagli della Gelmini hanno colpito ancora”

I bambini di sette comuni modenesi rischiano di non trovare posto alle materne. Bastico e Ghizzoni: “Avevamo ragione, gli annunci del ministero sono una bufala”
“I tagli della Gelmini hanno colpito ancora: per la prima volta 180 bambini di sette comuni modenesi rischiano di non trovare posto alle materne. E’ la prova provata che avevamo ragione noi. L’annuncio trionfale dei 616 insegnanti in più in Emilia-Romagna si è rivelata una clamorosa bufala”.

Durissimo il commento della sen. Mariangela Bastico e dell’on. Manuela Ghizzoni del Pd alla notizia, diffusa dal dirigente scolastico provinciale, che il ministero dell’Istruzione non assegnerà nessun insegnante alle scuole statali modenesi per soddisfare le richieste di nuove sezioni e coprire i 15 posti che mancano nell’organico provinciale.

“Durante il primo anno del governo Berlusconi – spiegano le due parlamentari democratiche – abbiamo utilizzato tutti gli strumenti concessi all’opposizione dai regolamenti parlamentari per pungolare il governo a dare risposte ai problemi di organico e di qualità della didattica nella scuola pubblica. Ci siamo sempre scontrate contro un muro di indifferenza e di arroganza. Ultima, in ordine di tempo, la bocciatura alla Camera, il 15 luglio scorso, di una risoluzione per una scuola pubblica di qualità presentata dai gruppi parlamentari del Pd e sostenuta da una petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini. Il tutto – concludono Bastico e Ghizzoni – mentre fuori dal Parlamento i precari protestavano contro i tagli della Gelmini”.

Le due parlamentari del Pd condividono e accolgono l’appello lanciato dall’assessore provinciale all’Istruzione Elena Malaguti e dai sindaci di Montese, Pavullo, Spilamberto, Vignola, Mirandola, Marano e Savignano.

“Ci muoveremo con loro – assicurano – con i rappresentanti dei genitori e dei sindacati presso il ministero, così come già abbiamo fatto a luglio, per ottenere gli insegnanti necessari a garantire le scuole dell’infanzia a tutti i bambini, così come prevede la legge”.