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“Redditi, il 14,5% degli italiani sotto la soglia di «povertà locale»”, di Marco Tedeschi

Il 14,5 per cento degli italiani, cioè 1,4 milioni di persone, dichiara redditi inferiori alla soglia di povertà della città o del paese in cui vive.
Emerge da una ricerca del Centro Studio Sintesi di Venezia, che evidenzia come disporre di un reddito in linea con la media nazionale non metta di fatto i cittadini al riparo dal rischio povertà. Perchè – rileva la ricerca – «molto dipende dal costo della vita della città in cui si vive e si lavora».
L’indice del rischio di povertà locale – spiega il centro Studi Sintesi di Venezia – esprime la percentuale di contribuenti che dichiarano un reddito inferiore a una determinata soglia critica che è variabile da Comune a Comune, in quanto dipende da diversi fattori: come ad esempio i differenti livelli di spesa per consumi delle famiglie, dalla dimensione media familiare e dal numero medio di percettori di reddito per ciascun nucleo familiare
Avere un reddito di 11mila euro a Milano non ha lo stesso valore, neanche sul potere d’acquisto, che ha a Cagliari. Dall’analisi viene fuori che Rimini, Brescia, Cesena, Verbania e soprattutto alcune piccole città della Sardegna quali Villacidro, Sanluri e Tortolì, sono i Comuni che presentano il maggior numero di soggetti con reddito inferiore alla soglia di povertà su quel territorio.
Mentre tra le grandi città, Torino (19,1%) risulta in una situazione più rischiosa di Napoli (16,4%), mentre Roma (11,5%) sembra stare meglio di Milano (19,1%) e Genova (13,9%) appare più «tranquilla» rispetto a Venezia (17,4%).
al nord peggio che al sud

«Dallo studio – affermano i ricercatori – si evince che le città del Sud presentano basse percentuali di contribuenti a rischio rispetto ai comuni del Nord. Infatti tra le 20 città con gli indici di povertà locale più elevati 15 appartengono alle regioni del centro-nord».
Un fenomeno imputabile al maggiore costo della vita riscontrabile nei comuni settentrionali «che erode il reddito delle persone fisiche in proporzione maggiore di quanto non avvenga al sud».
Secondo la ricerca – che prende in considerazione la media dei redditi per contribuente nei 114 Comuni capoluogo di provincia – nel 2006 circa il 14,5% dei contribuenti (1,4 milioni di individui) ha dichiarato un reddito inferiore alla soglia media di povertà locale, pari a 10.388 euro annui, a fronte del quale il reddito medio in Italia è di 24.593 euro. .

L’Unità, 27 agosto 2009