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«Silvio, cerca sotto la voce “democrazia”», di Iv.Gia.

L’Ue chiede spiegazioni sui respingimenti, Berlusconi risponde: “State Zitti!”. Fassino: “Il premier vorrebbe tutti sordi e muti”.

Prima la rottura con la moglie. Poi l’alterco con Gianfranco Fini. È stata la volta di Repubblica. E dopo è toccato al Vaticano. Pensateci un attimo: chi manca alla lista di Silvio Berlusconi? Si, esatto, l’Unione Europea. In realtà il premier ha deciso di non fare torti a nessuno e stamattina ha corretto la svista.

Non può e non deve esistere che Bruxelles si permetta a chiedere informazioni sulle discutibili pratiche italiane in materia di respingimenti, neanche se si tratta di una prassi europea quasi d’obbligo e accettata da tutti gli Stati europei. Non sia mai detto poi che a domandare delucidazioni sia un portavoce, non fa niente se il suo mestiere in fondo è proprio quello di fare da intermediario fra gli organi Ue e i singoli Stati. Il cavaliere non parla con i sottoposti.
Un Berlusconi infuriato e fuori fase ha spiegato ai microfoni della stampa (a proposito: stiano attenti anche loro!): “Si strumentalizzano espressioni di portavoce ,è un problema che porterò sul tavolo del prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo e la mia posizione sarà decisa e precisa. Non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto il funzionamento del Consiglio Europeo ove non si determini che nessun commissario europeo e nessun portavoce possa intervenire più pubblicamente su nessun tema”. Per il Cavaliere, “deve spettare soltanto al presidente della Commissione europea o al suo portavoce intervenire” e “chiederò che commissari e portavoce di commissari che continuino nell’andazzo di tutti questi anni vengano dimissionati in maniera definitiva”.
Di solito ci sarebbe da ridere, il solito delirio di onnipotenza del solito Silvio. Adesso forse è arrivato anche il momento di smettere di ridere. Ci troviamo di fronte al primo e unico caso di capo di stato europeo che minaccia la comunità di cui fa parte. Chiede il licenziamento dei funzionari e il silenzio degli organi di controllo. E perché? Semplicemente perché non riconosce nessun potere, anzi nessuna autorità, al di fuori della sua. E non accetta nessuna forma di critica alla sua imbarazzante (per un italiano che si senta tale) boria. È lui stesso ad aggiungere che ciò che fa l’Ue “non si può più accettare perché si danno alle opposizioni di ogni paese delle armi che invece non esistono”. Quali armi? La semplice facoltà di dire: io non sono d’accordo? Si chiama democrazia, Silvio, appena hai cinque minuti apri un vocabolario e impara a memoria la definizione. Non si sa mai.

Dennis Abbott, uno dei famigerati portavoce della Commissione Ue, ha commentato incredulo: “Sono sorpreso, davvero sorpreso, perché sono giorni che stiamo dicendo la Commissione non sta criticando nessuno stato Ue”.

Durissima la reazione di Martin Schulz, capogruppo dell’ASDE: “Berlusconi non dovrebbe nemmeno sognarsi di dire all’Ue di stare zitta. Facciamo appello alla presidenza Ue e al presidente della Commissione Barroso a reagire immediatamente e personalmente contro questo attacco inaudito alle istituzioni europee. Con le sue parole ha ancora una volta dimostrato il suo sentimento anti-europeo. Facciamo appello anche ai gruppi dell’Europarlamento a reagire, a cominciare da quello dei popolari europei”.

Il PD, già sul piede di guerra per gli attacchi di Berlusconi ai mezzi d’informazione, in sostegno dei quali scenderà in piazza a metà settembre, ha manifestato tutto il suo sdegno per l’ennesima assurdità del premier. Il responsabile Esteri del PD, Piero Fassino ha affermato: “L’ossessione del presidente del consiglio per qualsiasi parola che non sia di esaltazione del suo operato sta ormai declinando in ridicolo, quando si pretende che i commissari europei si trasformino in sordi e muti. Insomma il Parlamento non deve discutere perché fa perdere tempo; i giornali devono tacere e chi non lo fa va subito intimidito o aggredito; l’opposizione deve astenersi da qualunque critica, altrimenti è disfattista. E adesso anche l’Unione Europea è diventata un covo di pericolosi sovversivi. Questa è la democrazia ai tempi di Berlusconi. In altri tempi si sarebbe detto ‘molti nemici, molto onore’. Ma come si sa non ha portato bene. E farebbe molto male il presidente del consiglio a pensare che gli italiani siano disposti a sopportare tutto questo molto a lungo”.

Stizzito anche l’eurodeputato David Sassoli: “Berlusconi non può pensare di imporre alle istituzioni europee regole che vogliono imbavagliare chiunque non la pensi come lui. Il presidente del consiglio forse crede di potersi avvalere in Europa degli stessi metodi che usa per governare il nostro paese. La sua richiesta di dimissioni di commissari e portavoce europei, minacciando il blocco del Consiglio europeo non è altro che la conferma della debolezza del governo italiano. Mentre dovrebbe lavorare seriamente per una politica dell’immigrazione che accolga e non lasci morire o rispedisca indietro migliaia di profughi che cercano di fuggire alla fame e alla miseria”.

Anche la capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, ha detto: “Siamo sconcertati per gli attacchi e le minacce che Berlusconi ha rivolto al portavoce Dennis Abbott e alla Commissione europea. Dopo alcuni quotidiani e l’opposizione ora anche la Commissione europea diventa oggetto delle lamentele e degli attacchi del premier. E’ chiaro che, a dispetto dei sondaggi che cita continuamente sul suo consenso, Berlusconi e’ in difficoltà’ politica e per questo si accresce il suo nervosismo”. Si tratta di un comportamento inaccettabile, che tuttavia ai nostri occhi dimostra solo tutta la debolezza politica del premier. Le politiche sull’immigrazione di questo governo sono sbagliate e inadeguate al nostro ruolo nell’Ue ed è giusto che la Commissione chieda conto all’Italia del trattamento dei migranti, che e’ sottoposto a regole chiare disposte, tra l’altro, dalle convenzioni internazionali. Non può essere certo il governo italiano che da solo può stabilire, attraverso ricatti, le regole di funzionamento della Commissione europea. Questa arroganza da parte di Berlusconi nei confronti di tutti coloro che manifestano a qualsiasi titolo delle critiche sul suo operato deve cessare. L’Italia applichi le convenzioni internazionali e risponda all’Europa: la politica della ferocia nei confronti degli immigrati non produce più sicurezza ma solo ingiustizia e l’isolamento internazionale del nostro Paese”.

“Berlusconi deve rassegnarsi – aggiunge Sandro Gozi,capogruppo del Pd nella commissione Politiche della Ue di Montecitorio – non può controllare la Commissione europea che non funziona secondo le sue personali regole. Sono sconcertato dall’arroganza del presidente del Consiglio italiano nei confronti delle istituzioni europee alle quali vorrebbe imporre un bavaglio, secondo una modalità che in Italia conosciamo bene”.

da www.partitodemocratico.it