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Franceschini: la festa di Genova un successo nonostante i divieti di Berlusconi

Niente tradizionale comizio di chiusura per il segretario del Pd, Dario Franceschini, della festa nazionale di Genova. Franceschini come aveva anticipato all’apertura non ha voluto chiudere ufficialmente «per non dare in nessun modo l’impressione come segretario di fare il controcanto all’iniziativa in programma a Milano per domani di Bersani».

Così Franceschini ha indetto una conferenza stampa poco prima dell’incontro con il pubblico nella sala Guido Rossa, al porto antico di Genova, dove dal 22 agosto si è svolta la festa. Franceschini, affiancato dal responsabile Lino Paganelli, «ormai famosissimo», ha detto, dopo la nota battuta su Berlusconi, ha aggiunto: «a 15 giorni di distanza si capisce che quella battuta è stata un banale pretesto per impedire ai ministri di venire al confronto. La festa nonostante l’assenza di molti esponenti della maggioranza è comunque andata molto bene».

Il segretario del Pd, dopo aver ringraziato i presidenti della Camera e del Senato per aver partecipato, ha ribadito che «la festa è andata bene ugualmente con la partecipazione di oltre un milione di visitatori e la presenza di più di 2mila volontari». Poi ha rimarcato la propria convinzione di aver fatto bene ad insistere perchè si arrivasse alle primarie il 26 di ottobre, precedute dal confronto tra i candidati in corsa alla segreteria (Franceschini-Bersani-Marini) l’11 di ottobre. Nessuna idea di anticipare il confronto come sollecitato da Ignazio Marino. «Non ho difficoltà – ha ammesso Franceschini – a incontraci, ma il percorso è già stato stabilito e prevede, come ho detto, l’11 ottobre, data del confronto diretto, per arrivare poi il 26 ottobre alle primarie».
05.09.09