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La mozione Franceschini alza il tiro sul ricambio della classe dirigente del Pd nel Mezzogiorno

NORD SPIAZZATO DALLE VICENDE DEL PD AL SUD
Per Mariangela Bastico è arrivato il momento di fare scelte nette
Dall’Emilia-Romagna i franceschiniani chiedono “scelte coraggiose” al Pd. Un netto cambio di rotta nel partito dopo il caso Bassolino, sponsor in Campania di Pierluigi Bersani, e più di recente l’inchiesta di Bari che sta lambendo anche esponenti democratici. “Nessuna caccia al colpevole e niente gogne”, precisa la candidata alla segreteria emiliano-romagnola dei democratici per la mozione Franceschini, la senatrice Mariangela Bastico. Ma, scrive in una nota, “occorre dare una risposta chiara ai nostri elettori e sostenitori che, specialmente al nord, non perdono occasione di dimostrare il loro spiazzamento e turbamento per le vicende che coinvolgono il Partito democratico in alcune parti del paese”.
Torna insomma ad affacciarsi quel ‘malessere’ del nord più volte oggetto dell’autoanalisi democratica: ora viene brandito come un’ascia dalla mozione Franceschini, nel pieno della battaglia congressuale. “Nei tantissimi incontri che sto avendo in questi giorni in Emilia Romagna- fa sapere Bastico- predomina lo sconcerto per la grave situazione di cattiva, e in alcuni casi, pessima, amministrazione pubblica che vede coinvolto il partito”. Bastico parla di una “domanda pressante di chiarezza, di differenzazione” che è la “cifra di questo percorso che ci sta accompagnando verso le primarie”. Insomma, conclude, “è il momento di scelte coraggiose e nette, non è più possibile chiudere gli occhi su una situazione che rischia di allontanare dal Partito democratico una larga parte del nostro elettorato, in particolar modo al nord”.

BASSOLINO E LOIERO NON SONO PIÙ CREDIBILI
Il Pd ha bisogno di un “ricambio generazionale” e esponenti come Antonio Bassolino e Agazio Loiero non sono in grado di dare “risposte credibili ai cittadini”. La mozione Franceschini alza il tiro sul ricambio della classe dirigente del partito nel Mezzogiorno ed è Andrea Martella a chiedere una “assunzione di responsabilità”. Dice Martella: “Dovunque io vada in vista delle primarie d`ottobre, incontro persone e militanti che esprimono una grande voglia di cambiamento che il nostro partito non può disattendere e deve riuscire a guidare. Anche e soprattutto in quelle zone del Paese, specie per il meridione d`Italia, in cui siamo costretti a fare i conti con le difficoltà di una risposta politica inefficiente.
Credo sia giunto il momento in cui ognuno di noi si assume le proprie responsabilità”.
Aggiunge Martella: “Non si può rispondere però alle domande di cambiamento del nostro paese offrendo le stesse ricette di quella classe politica che, da Bassolino a Loiero, sembra essere ormai incapace di dare risposte credibili ed innovative ai cittadini. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare, dobbiamo radicarci con onestà e rigore e dobbiamo saper ammettere anche i nostri errori. Noi della mozione Franceschini, realizzeremo quel ricambio generazionale tanto evocato facendo tesoro del contributo di tutti, ed ognuno di noi deve sentirsi chiamato in causa nel riportare alla ribalta la parte migliore del paese”.

NON CI SONO ATTACCHI PERSONALI A ESPONENTI DELLA MOZIONE BERSANI
Per Patrizia Toia il problema è politico e amministrativo, specie al Sud
“Non è in corso nessun attacco personale ad esponenti della mozione Bersani. Esiste però un problema politico e amministrativo che investe in particolar modo le regioni del Sud”. Patrizia Toia, europarlamentare Pd, replica a Gianni Pittella aggiungendo che “non è certo un mistero che la mozione Bersani vanti fra le sue fila proprio quei presidenti di regione che, a torto o a ragione, hanno ottenuto in campo amministrativo risultati negativi agli occhi dei cittadini”.
“Bassolino e Loiero – rileva – possono naturalmente sostenere chi vogliono, ma allo stesso modo è legittimo dubitare della validità del modello da loro usato per governare le regioni loro affidate. Questo – sottolinea – è il punto in questione e non attacchi mai rivolti a tutti i dirigenti meridionali del Pd”.

AL SUD SERVE UN MODELLO DIVERSO DA BASSOLINO E LOIERO
Per Mariapia Garavaglia è doveroso che il Pd affronti questo tema
“È curioso che parlare di ‘questione morale’ rischi di scatenare polemiche all’interno del Pd. La moralità e il rispetto delle regole sono perno e fondamento del nostro partito e la valenza di questi principi va ben oltre l’ambito congressuale. Non capisco dunque come si possa parlare di strumentalizzazione, quando essi vengono a ragione evocati”. Lo dichiara Mariapia Garavaglia a proposito delle dichiarazioni di Gianni Pittella, coordinatore organizzativo della mozione Bersani. “Insieme a questa fortissima attenzione al rispetto delle regole – aggiunge Garavaglia -, il Pd deve presentare ai cittadini un modello di buon governo. Questo deve valere soprattutto per quelle zone del paese dove da sempre dobbiamo fare i conti con le difficoltà di amministrare. Il Sud ha immensi problemi e il Pd, in vista delle primarie d’ottobre, deve affrontare assolutamente questo tema. È essenziale che i nostri elettori conoscano le idee dei candidati alla segreteria. La mozione Bersani – conclude la senatrice – ha deciso al Sud di puntare sulle precedenti esperienze di governo e, non a caso, Bassolino, Loiero e altri amministratori hanno aderito a questa mozione. La mozione Franceschini invece, sulla base dei risultati negativi ottenuti in queste regioni e nella convinzione che occorra un rinnovamento profondo a livello amministrativo, propone un modello nuovo, ancorato al territorio, alle sue esigenze e al suo sviluppo. Per fare questo, ha scelto persone giovani e capaci. Ai nostri elettori il compito di scegliere”.