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“Migranti come rifiuti tossici”, di Marco Zatterin

«In molti casi le autorità respingono i migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte, come se stessero allontanando barche cariche di rifiuti tossici». Navi Pillay denuncia i peccati non veniali di chi lotta contro l’immigrazione illegale senza fare esplicito riferimento a Roma e al modo in cui avvengono i respingimenti dei clandestini nel Canale di Sicilia. Quando si tratta però di offrire un esempio, l’Alto Commissario dell’Onu per i rifugiati cita «la tragica evenienza» del gommone di eritrei rimasto senza soccorsi tra Libia, Malta e Italia, ad agosto. E’ un episodio, sottolinea, in cui uomini, donne e bambini sono stati «abbandonati e respinti senza verificare in modo adeguato se stessero fuggendo da persecuzioni» il che è «in violazione del diritto internazionale».
Scoppia la polemica inevitabile perché il nervo è scoperto. Attacca l’opposizione, si difende la maggioranza. L’Unhcr dichiara in un discorso che sarà pronunciato oggi a Ginevra che nel Mediterraneo sono successe cose poco chiare. Il ministero degli Esteri contrattacca con garbo e cercando di calciare la palla lontano dalla sua aerea. «Il richiamo alle violazioni del diritto internazionale non è evidentemente rivolto all’Italia – afferma una nota della Farnesina -, visto che le regole del diritto internazionale costituiscono il caposaldo dell’azione del governo, che promuove ed auspica un impegno comune affinché vengano da tutti rispettate e tutti facciano la loro parte». Oltretutto, si insiste, siamo «il Paese che ha salvato il maggior numero di vite umane nel Mediterraneo».
Per questo, nelle prossime ore, il rappresentante del governo a Ginevra andrà in visita all’Unhcr per «illustrare i termini esatti dell’impegno italiano nel rispettare le leggi ed i regolamenti internazionali nei confronti dei migranti e dei richiedenti asilo politico». La stessa cosa è stata fatta sul fronte europeo, da dove nei giorni scorsi è partita una richiesta di chiarimenti a proposito di alcuni episodi avvenuti nel Mare Nostrum. Il problema, va ricordato, non sono i respingimenti in quanto tali, bensì il fatto che nell’allontanare i cosiddetti «migranti economici» senza i dovuti controlli si rischia di rifiutare il diritto di asilo a chi ha invece piena facoltà di ottenerlo.
Ieri la Commissione Ue ha confermato di aver ottenuto da Roma informazioni «fattuali e giuridiche sui casi delle imbarcazioni soccorse nel Mediterraneo tra il 6 maggio e il 30 agosto. Adesso i servizi del responsabile per l’Immigrazione, Jacques Barrot, «sono al lavoro per analizzarne il contenuto». Il punto da verificare è il comportamento delle autorità nei confronti dei flussi misti. In altre parole, Bruxelles deve convincersi che sui barconi rispediti in Libia non ci fosse nessuno qualificato all’asilo.
Anche Ginevra dovrà essere persuasa che tutto è andato secondo regola nelle azioni dei difensori della frontiera meridionale. E non solo. La Signora Pillay, il magistrato tamil di nazionalità sudafricana alla guida l’Unhcr da poco più di un anno, afferma anche che «in Italia c’è stata un’abbondante documentazione sulla discriminazione e sui trattamenti degradanti verso la popolazione rom». Secondo l’alto commissario, «nonostante gli sforzi intrapresi dagli Stati membri, e dalle organizzazioni internazionali e regionali, il sentimento anti-rom in Europa resta forte». In Italia, come in Ungheria («numerose aggressioni mortali»), Slovacchia («maltrattamenti della polizia») e Bulgaria («molti rom hanno accesso limitato al sistema sanitario perché privi di documenti e di assicurazione medica»). Brutti segni per un Europa in cui i muri caduti, a quanto pare, sono solo quelli fatti di cemento armato.
La Stampa 15.09.09

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Respingimenti l’Onu contro l’Italia: violati i diritti umani
Duro monito dell’Onu contro il respingimento degli immigrati. Non solo nel Mediterraneo, ma nel discorso inaugurale della 12esima sessione del Consiglio Onu per i diritti umani, previsto per oggi a Ginevra, l’Alto Commissario per i diritti umani Navi Pillay faunriferimento esplicito al gommone di eritrei rimasto senza soccorsi in agosto tra Libia, Malta e Italia. Immigrati, spiega la Pillay, «abbandonati e respinti in violazione del diritto internazionale, senza verificare in modoadeguato se stanno fuggendo da persecuzioni ». «In molti casi- aggiunge- le autorità respingono questi migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte,come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi». «La pratica della detenzione dei migranti irregolari, della loro criminalizzazione e dei maltrattamenti nel contesto dei controlli delle frontiere deve cessare», è il monito dell’Alto Commissario. «Oggi – afferma – partendo dal presupposto che le imbarcazioni in difficoltà trasportano migranti, le navi le oltrepassano ignorando le suppliche d’aiuto».
«ROM DISCRIMINATI»
Italia nel mirino del’Onu anche per quanto riguarda le condizioni dei rom. «In Italia c’è stata un’abbondante documentazione di discriminazioni e trattamenti degradanti nei confronti della popolazione Rom», dice Pillay. Secondo l’Onu, il sentimento anti-rom in Europa resta «forte». Tra i paesi citati anche Francia, Irlanda, Regno Unito, Svezia, Finlandia, Spagna e Portogallo. «Deve essere fatto di più per porre fine a questa discriminazione», dice la Pillay. La Farnesina, con una nota ufficiale, si chiama fuori dalle accuse: «Il richiamo alle violazioni del diritto internazionale non è evidentemente rivolto all’Italia: le regole sono il caposaldo dell’azione del governo ». Quanto ai respingimenti, si legge, «non possiamo che condividere la giusta preoccupazione per il rispetto della sacralità della vita umana ».Ma«l’Italia è il Paese che ha salvato il maggior numero di vite umanenel Mediterraneo». Nella maggioranza i toni sono più accesi: «Esternazioni irricevibili, l’Onu si occupi del suo spesso discutibile funzionamento », tuona il portavoce Pdl Capezzone. «Ricordatevi del lassismo dei caschi blu in Rwanda e a Srebrenica », protesta il leghista Stiffoni. E Gasparri: «L’Italia èun paese modello, l’Onu guardi altrove». Le opposizioni attaccano. «Il governo risponda all’Onu, senza minacciare nessuno», diceAnnaFinocchiaro. E Rosy Bindi: «Ora qualcuno pensa di tappare la bocca anche all’Onu con ricatti morali, come si è fatto con la Chiesa e si vorrebbe fare con il Presidente della Camera?». E Bersani: «Disumanità e figuracce internazionali ».
Terranews 15.09.09

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