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“SB: parole parole parole. Il rumore del nulla”, di A.Dra

“Abbiamo un’opposizione fieramente antitaliana che fa il tifo per la crisi e non vuole che l’Italia esca dalla crisi”. Così Silvio Berlusconi durante la millesima conferenza stampa fatta di “chiacchiere e distintivo”.

“Anti-italiano è lui, Antitaliano non è chi dice la verità e chi cerca di dare voce agli italiani in difficoltà. Antitaliano è un capo del governo che da oltre un anno nasconde la realtà della crisi, non dà risposte a milioni di italiani che non hanno più un reddito sufficiente per vivere. Antitaliano è chi imbroglia il popolo”. Così gli risponde il segretario del Pd, Dario Franceschini, nel replicare all’affermazione fatta oggi dal presidente del Consiglio secondo il quale, di fronte alla crisi economica, l’opposizione ha assunto un atteggiamento che va contro gli interessi del Paese.
Eppure quello del premier va registrato come l’ennesimo attacco goffo e inutile contro tutte quelle persone che non la vedono come lui. E, ora, sono davvero tanti! Logorati dalle passerelle televisive, gli italiani rimangono frastornati dal dualismo berlusconiano: negare l’esistenza della crisi economica il lunedì, dire il martedì che è tutto passato e che è stata colpa delle opposizioni antitaliane se c’era la crisi. Ottimismo e barzellette.

“Abbiamo la disoccupazione più bassa in Europa” ha ribadito il premier sempre durante la presentazione della nuova legge finanziaria varata dal Consiglio dei ministri. Anche in questo caso è chiaro il tentativo di Berlusconi di nascondere sotto il tappeto la polvere che il suo governo ha addosso. È davvero strano che dichiari ottimismo sui dati per il lavoro e l’occupazione proprio quando l’Istat lancia l’allarme relativo al secondo trimestre del 2009, secondo cui il numero degli occupati è calato di 378mila unità, in flessione dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2008 (-0,3% rispetto al primo trimestre 2009). Il tasso di disoccupazione è salito al 7,4%, in crescita rispetto al 6,7 dello stesso periodo del 2008, segnando il livello più alto dal quarto trimestre del 2005.

Lanciare annunci mediatici privi di fondamento proprio quando l’Istat annuncia che per l’occupazione si è toccato il peggior dato dal secondo trimestre del 1994 è veramente il colmo. Il tasso di occupazione, pari al 57,9%, è il più basso degli ultimi 4 anni.

Ma la presentazione fatta dal binomio Berlusconi-Tremonti, dove come da copione uno fa il poliziotto buono e l’altro il cattivo, ha trovato nuovi spunti di riflessione sull’anomalia del governo italiano: è una finanziaria fatta di tre articoli più le tabelle e non modifica niente per 2010 e 2011.
E, secondo quanto ha dichiarato Berlusconi, è un piano che ha trovato il pieno appoggio da parte di tutti i ministri.
Della serie, per la crisi non si fa nulla è siamo tutti d’accordo. “A non far nulla si prendono i complimenti. Siamo prossimi ad una finanziaria light” ha commentato Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria del Pd e responsabile dell’Area Economia. “Siamo arrivati all’assurdo totale – ha continuato Bersani – perché di azioni vere per affrontare la crisi ce ne sarebbe davvero bisogno. C’è il serio rischio di stagnazione e crisi della finanza pubblica”.

Quindi la conclusione più meritevole per la conferenza stampa show. Per Berlusconi “i ministri non dovranno più rispondere a domande di ”gossip”. Dovranno parlare solo di cose di politica vera. Noi facciamo la politica delle realizzazioni concrete. La politica delle chiacchiere la lasciamo ad altri”.
E non pienamente soddisfatto del bavaglio sugli scandali sessuali, privati e pubblici, che la televisione oscura quotidianamente, il premier ha voluto consigliare alla stampa italiana di togliersi “gli occhiali che rendono difficile vedere i risultati ottenuti dal governo”.

Ma di cosa stava parlando? Forse parlava degli occhiali bicolore di plastica per vedere i film tridimensionali al cinema? Un colossal tra le meraviglie di Villa Certosa e il lettone di Putin?

Per Antonello Soro, presidente dei deputati del Pd, “l’impudenza del presidente del Consiglio non ha limiti. Il capo di un governo che galleggia sulla crisi del paese producendo solo annunci e provvedimenti tanto leggeri quanto inefficaci (il decimo “anticrisi” in un anno) non trova di meglio che accusare l’opposizione di essere antitaliana. L’esercito di disoccupati censito oggi dall’Istat segnala purtroppo che la crisi è drammatica e un governo incapace ne porta la primaria responsabilità”.

“Abbiamo a che fare con un governo che ha il coraggio di dipingere ancora di rosa la realtà quando aumenta il debito, è stato completamente mangiato il saldo primario attivo lasciato in eredità dal governo Prodi; cala vistosamente il prodotto interno lordo e cresce la disoccupazione. Chi osa mettere in evidenza queste cifre è un disfattista e lavora contro la patria. Il governo la smetta con anatemi e propaganda e apra un tavolo di confronto con le parti sociali per varare misure straordinarie contro la crisi”. Così Cesare Damiano, responsabile Lavoro del Pd.
“Rivolgo un appello a tutto il Pd, affinché, dopo le primarie, si tenga una giornata nazionale di mobilitazione per difendere l’occupazione, il reddito e sostenere lo sviluppo”.

www.partitodemocratico.it, 23 settembre 2009