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“Iscritti a scuola, mai così tanti ma avranno 4mila classi in meno”, di Salvo Intravaia

Aumentano gli alunni ma diminuiscono le classi. In calo anche le sezioni di scuola materna che prolungano le lezioni nel pomeriggio e le classi di scuola media a tempo prolungato. Il tutto, mentre gli studenti delle superiori sono costretti a seguire le lezioni in classi, molte delle quali fuorilegge, sempre più affollate. Ecco un primo bilancio dell’anno scolastico appena iniziato. Le riforme messe in cantiere dal governo Berlusconi sulla scuola hanno fatto sparire in un solo anno quasi 28 mila cattedre e 15 mila posti di personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) in organico di diritto. Il resto è stato cancellato in organico di fatto ma ancora i dati non sono disponibili.

Tra le poche note positive che è possibile registrare c’è l’aumento del tempo pieno, più volte sottolineato dallo stesso ministro Mariastella Gelmini, nella scuola primaria. Questa volta i dati sono affidabili, certificati e non lasciano spazio a dubbi. Li ha forniti lo stesso ministero dell’Istruzione, compreso quello che mette a nudo il secco “no” delle Regioni italiane, e il conseguente flop del governo, sulla chiusura delle piccole scuole.

Ma andiamo con ordine. Secondo i dati pubblicati lo scorso 30 settembre da viale Trastevere, le scuole statali italiane nel 2009/2010 fanno registrare il maggior numero di iscritti di sempre: 7 milioni e 806 mila alunni. Per la prima volta, i piccoli della scuola dell’infanzia superano il milione di unità.
Ma chi si aspetta un corrispondente incremento del numero delle classi si sbaglia. Perché, nonostante tutto, il loro numero è in calo di quasi 4 mila unità e l’affollamento delle stesse in aumento di mezzo punto.

Per questa ragione, pochi giorni fa, il Codacons ha denunciato la stessa Gelmini e tutti i direttori degli Uffici scolastici regionali e provinciali a 104 Procure per violazione della norma sulla sicurezza. Circostanza che ha indotto il ministero a lanciare un monitoraggio in extremis in cui risultati sono top secret. Secondo un decreto del 1992, infatti, una classe deve ospitare al massimo 25 alunni. Ma i dati forniti dal ministero mettono a nudo una situazione ben diversa: le prime dei licei classici e scientifici superano abbondantemente il limite di sicurezza antincendio.

E il servizio scolastico? Alla primaria, come aveva del resto promesso lo stesso ministro sin dall’inizio, il tempo pieno (con lezioni fino alle 16) aumenta del 2 per cento: passa infatti dal 25 al 27 per cento. Incremento del servizio che pagano i bambini della materna e i ragazzini della media, dove le classi a tempo prolungato, con lezioni nel pomeriggio, passano dal 25,4 per cento al 23,5. In lieve flessione anche le classi di scuola materna funzionanti di pomeriggio.

Il ciclone Tremonti-Gelmini, al momento, ha risparmiato le piccole scuole: quelle con meno di 50 alunni che il ministero vorrebbe eliminare per tagliare sul personale Ata. Questa volta sono state le regioni, competenti in materia di accorpamenti e soppressioni di plessi, ad opporsi al diktat di viale Trastevere. Il flop è documentato dai numeri. Nel 2008/2009 i cosiddetti punti di erogazione del servizio scolastico (plessi, succursali e sedi centrali) erano 41.910, quest’anno sono 41.920.

La Repubblica, 6 ottobre 2009