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Il “parlamentino”della scuola boccia i licei della Gelmini

Sempre più faticoso l’iter della riforma delle superiori.
Dovrebbe partire dal prossimo anno scolastico, ma è una dura lotta col tempo. Tanto è vero che il ministro Gelmini ha già annunciato che le iscrizioni verranno raccolte entro febbraio, il solito mese di ritardo, un altro ritardo destinato a compromettere la ripresa delle lezioni. E intanto il Cnpi, il “parlamentino” della scuola, chiamato a esprimere un parere sul progetto dei licei esprime un giudizio fortemente critico. Un giudizio che dovrebbe far riflettere il ministro, dovrebbe portare a un confronto per trovare un rimedio, per raccogliere un consenso fondamentale per avviare un cambiamento così radicale. Ma forse, ancora una volta, non si arriverà ad alcun accomodamento. Perché l’importante per la Gelmininon pare sia l’avvio di un processo che sia un reale miglioramento della qualità della scuola, ma soltanto un altro tassello per un altro sostanzioso taglio di risorse. Continua insomma la politica dell’annuncio. Perché quel che conta è piantare la bandierina. Poi poco importa che cosa si ottiene.

Ecco intanto il testo del parere del Cnpi.

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Il CNPI nella seduta odierna ha espresso il proprio parere sulla Bozza di regolamento sulla revisione dell’assetto ordinamentale dei licei, avendo nel mese di luglio già espresso il proprio parere con un giudizio molto critico, in particolare per quanto attiene alla revisione degli istituti professionali.

Anche sulla bozza di regolamento sui licei il CNPI, all’unanimità, oggi esprime un giudizio fortemente critico, che si traduce nella sostanziale bocciatura della proposta del Ministero, in particolare per i seguenti motivi:

il coinvolgimento anche delle seconde classi nel passaggio al nuovo ordinamento dall’a.s. 2010/11;
l’assenza di collegamento con l’obbligo a 16 anni e della corrispondenza fra i contenuti dei piani di studio dei bienni e gli assi culturali delle competenze previsti dal DM 139/07.
In particolare il parere fa rilevare la mancanza di un’area comune nei bienni;
la totale assenza anche di un riferimento al successivo regolamento sui crediti scolastici, per i passaggi all’interno dei diversi percorsi dell’istruzione secondaria superiore, come previsto dalla L. 53/03 e dal Dlvo 226/05, di morattiana memoria;
la contradditorietà fra le finalità dichiarate ed i quadri orario, che evocano invece un impianto di tipo esclusivamente contenutistico;
la totale assenza di investimenti di risorse umane e finanziarie necessarie per fare partire un percorso riformatore ( formazione in servizio, organico funzionale, ecc…).
Ci sembrano osservazioni degne di attenzione e considerazione da parte del Ministro, che dovrebbe tener in conto i pareri espressi, tutti all’unanimità, da chi rappresenta istituzionalmente il mondo della scuola.

Mancano, per la esecutività dei regolamenti, ancora i pareri della Conferenza Unificata, delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato.

Anche il CNPI, quindi, denuncia l’impossibilità di risolvere tutte le criticità presenti nel regolamento in tempo utile per le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, che di norma scadono nel mese di gennaio.

Il tentativo di accelerare l’applicazione di norme confuse e contraddittorie rischia di gettare nel caos le scuole e in confusione studenti e genitori.

Per questo ribadiamo la necessità di rinviare l’entrata in vigore dei regolamenti di riordino della scuola secondaria superiore.
ScuolaOggi 10.10.09

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