attualità

“Vuoi andare in piazza? Allora paga”, di Riccardo Barenghi

Dopo Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Michelangelo Buonarroti, Dante Alighieri, finalmente l’Italia ha un altro genio. Finora sconosciuto e dunque incompreso, ma di cui da oggi in poi tutti potranno apprezzarne l’acume, l’inventiva, la fantasia, appunto la genialità. Il nostro nuovo genio si chiama Piercarlo Fabbio e di mestiere fa il sindaco di Alessandria (è anche del Pdl, ma si tratta di un particolare irrilevante). Tuttavia siamo certi che resterà a capo della cittadina piemontese ancora per pochissimo tempo, d’ora in poi nuovi orizzonti gli si apriranno di fronte, offerte di lavoro nei migliori istituti universitari, dal Mit di Boston a Harvard, da Oxford a Cambridge fino alla prestigiosa London school of Economics.
Forse sarà anche chiamato come consulente al ministero dell’Economia, prima o poi potrebbe anche sostituire Tremonti.
Non è solo l’idea in sé che è geniale, ma la semplicità disarmante con cui l’ha esposta al pubblico. Facendo lui il sindaco deve preservare il bene pubblico che amministra e dunque evitare che i suoi concittadini siano costretti a spendere soldi non previsti. E dunque, pensa che ti ripensa, il genio alessandrino ha colto al balzo l’occasione che gli è stata offerta dalla Cgil locale.
La quale aveva osato chiedergli l’uso di una «sua» piazza per una manifestazione. La lampadina si è accesa di scatto nella mente di Piercarlo Fabbio, lasciando tutti gli astanti senza fiato. La piazza ve la do a una condizione: la Cgil stipuli una polizza di 30 mila euro per ripagare gli eventuali danni provocati al selciato, «che è stato appena rifatto con una spesa di due milioni di euro. Hai visto mai si scheggiasse una pietra, si consumasse un marciapiede, o una birra macchiasse la nuova pavimentazione…».
Ma non buttiamola in politica, non lamentiamoci che adesso ci tocca anche la tassa per manifestare. Paghiamo invece, felici di contribuire alla proverbiale fantasia italiana. Come si dice, genio e sregolatezza.
Dopo Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Michelangelo Buonarroti, Dante Alighieri, finalmente l’Italia ha un altro genio. Finora sconosciuto e dunque incompreso, ma di cui da oggi in poi tutti potranno apprezzarne l’acume, l’inventiva, la fantasia, appunto la genialità. Il nostro nuovo genio si chiama Piercarlo Fabbio e di mestiere fa il sindaco di Alessandria (è anche del Pdl, ma si tratta di un particolare irrilevante). Tuttavia siamo certi che resterà a capo della cittadina piemontese ancora per pochissimo tempo, d’ora in poi nuovi orizzonti gli si apriranno di fronte, offerte di lavoro nei migliori istituti universitari, dal Mit di Boston a Harvard, da Oxford a Cambridge fino alla prestigiosa London school of Economics.
Forse sarà anche chiamato come consulente al ministero dell’Economia, prima o poi potrebbe anche sostituire Tremonti.
Non è solo l’idea in sé che è geniale, ma la semplicità disarmante con cui l’ha esposta al pubblico. Facendo lui il sindaco deve preservare il bene pubblico che amministra e dunque evitare che i suoi concittadini siano costretti a spendere soldi non previsti. E dunque, pensa che ti ripensa, il genio alessandrino ha colto al balzo l’occasione che gli è stata offerta dalla Cgil locale.
La quale aveva osato chiedergli l’uso di una «sua» piazza per una manifestazione. La lampadina si è accesa di scatto nella mente di Piercarlo Fabbio, lasciando tutti gli astanti senza fiato. La piazza ve la do a una condizione: la Cgil stipuli una polizza di 30 mila euro per ripagare gli eventuali danni provocati al selciato, «che è stato appena rifatto con una spesa di due milioni di euro. Hai visto mai si scheggiasse una pietra, si consumasse un marciapiede, o una birra macchiasse la nuova pavimentazione…».
Ma non buttiamola in politica, non lamentiamoci che adesso ci tocca anche la tassa per manifestare. Paghiamo invece, felici di contribuire alla proverbiale fantasia italiana. Come si dice, genio e sregolatezza.

La Stampa, 19 ottobre 2009

******

Sullo stesso argomento consigliamo la lettura di questo articolo

“Corteo in piazza, una cauzione dalla Cgil”, di Diego Longhin

TORINO – I vertici della Cgil di Alessandria non ci volevano credere. Dopo mesi di discussione il sindaco Piercarlo Fabbio, Pdl, ha deciso di concedere la centralissima piazza della Lega per una manifestazione. Non gratuitamente però. Le tute blu si dovrebbero assicurare. Una sorta di responsabilità civile per corteo. E non si tratta di una burla. Per permettere ai lavoratori e agli operai (molti in cassa integrazione o in mobilità causa crisi) di scendere in strada il sindacato guidato da Epifani dovrebbe sottoscrivere una fideiussione di 30 mila euro per risarcire i danni. Beneficiario? Lo stesso Comune.
Una decisione unica nel suo genere che ha già suscitato polemiche: «Uno sfregio alla Cgil e a tutti i sindacati confederali: le nostre manifestazioni sono state un esempio di civiltà e di rispetto del bene pubblico», dice Silvana Tiberti, segretaria della Cgil di Alessandria. E aggiunge: «La richiesta di un´assicurazione è un precedente pericoloso: non tutti e non sempre si sarà in grado di pagare una fideiussione per manifestare, un diritto garantito dalla Costituzione».
E la Cgil si domanda: se piazza della Lega ad Alessandria costa 30 mila euro quanto dovrebbe chiedere Roma per piazza del Popolo o Milano per piazza del Duomo? Ma non ci sarà questo rischio. «Chiedere una fideiussione a un sindacato per concedere una piazza pubblica è un poco naif», dice il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. E aggiunge: «Si era pensato di fare un regolamento anche a Milano, ma bisogna tener conto del diritto a manifestare e non abbiamo mai avuto problemi con i sindacati, piuttosto con i centri sociali». Perplesso anche il vicesindaco di Venezia, Michele Mognato: «Non conosco la situazione di Alessandria, ma se si trattasse di un semplice comizio in piazza, mi pare una proposta estemporanea».
Sul fatto che la Cgil debba ignorare la richiesta del primo cittadino di Alessandria non ha dubbi il presidente emerito della Consulta, Antonio Baldassarre: «Né il sindaco né il questore possono chiedere una polizza assicurativa – dice – in cambio della concessione di una piazza per manifestare: un atto del genere sarebbe illegittimo».
Anche Cisl e Uil sono solidali con la Cgil. «Grave se si vuole limitare la libertà di manifestare», sottolinea Gianni Cortese, segretario della Uil del Piemonte. «La richiesta della polizza ha il sapore di un deterrente pericoloso», aggiunge Giovanna Ventura, numero uno della Cisl. Ma il sindaco di Alssenadria Fabbio non si fa intimidire dalle polemiche e non ha intenzione di tornare sui suoi passi: «Ma quale sfregio alla Cgil, non so nemmeno di quale manifestazione si tratti – dice – è solo un problema tecnico. Abbiamo appena rifatto la pavimentazione della piazza costata due milioni di euro e non sappiamo se la struttura che vogliono metterci possa provocare danni». E aggiunge: «Il principio per noi è uno solo: la piazza è di tutti, chi rompe paga e questo vale anche per la Cgil».
Il sindacato di Epifani, che non sottoscriverà nessuna polizza, ha già pronta la contromossa per evitare di rovinare con il calpestio degli operai il pregiato e costoso marmo che ricopre la centrale piazza della Lega: «Entreremo con i pedalini per non sporcare – ironizzano alla Camera del Lavoro – così potremmo anticipare una probabile ordinanza del sindaco Fabbio».

La Repubblica, 19 ottobre 2009