cultura

“Resca, direttore dei musei con conflitto di interessi”, di Stefano Miliani

Il direttore per la valorizzazione dei musei Mario Resca è nel cda della Mondadori. La quale ha l’Electa, casa editrice che ha ed è incorsa nelle gare per i servizi nei musei. Dove lo stesso Resca ha forte voce in capitolo.
Vero è che ormai siamo adusi a veder di tutto, eppure gli effetti del conflitto di interessi si Riverberano anche nei beni culturali. Infatti che i musei statali hanno da anni i cosiddetti «servizi aggiuntivi», cioè bookshop, merchandising & altro (tipo la sorveglianza di guardie private) affidati a privati. I quali si consociano in cordate d’impresa perché c’è l’azienda che vende libri d’arte, quella con l’oggettistica, chi altro ancora.
Di solito si cerca di vincere nei musei e luoghi d’arte a grande afflusso turistico (tipo Uffizi, Accademia a Venezia…). Ebbene: molte gare per questi servizi – che dopo un po’ di anni vengono rimessi «in vendita» al miglior offerente – stanno per essere bandite. Ma le scadenze vengono prorogate.
E chi sta per tracciare le linee guida per le direzioni regionali dei beni culturali, chi indicherà quali requisiti servono per buttarsi sull’affare, è il direttore per la valorizzazione dei musei: Mario Resca nominato dal ministro Bondi. Senonché Resca siede, confermato, anche nel consiglio d’amministrazione della Mondatori di Berlusconi. La quale Mondatori ha l’Electa: un’eccellente impresa editoriale che sforna libri e cataloghi e ha tutti i titoli per candidarsi ai servizi aggiuntivi. Ha interessi a Roma, in Campania è tra i soci fondatori della società Scabec (voluta anche dalla RegioneCampania) dove ci sono luoghi redditizi come Pompei o la Reggia di Caserta. A Milano, dove il ministero prepara la «Grande Brera (l’ampliamento della Pinacoteca liberata dall’Accademia di belle arti) Electa ha perso di recente la gara e ha aperto un contenzioso. Così Resca, ferrarese, 64 anni, già responsabile del Casinò di Campione e già presidente di McDonald’s Italia, decide sui bandi di gara per il merchandising per il quale ci sono gli interessi di una società in cui lui è nel cda. Resca si occuperà anche di mostre: potrà decidere sui prestiti, per esempio. Forse poche mostre, in effetti: quelle con la «garanzia di Stato», cioè con una polizza assicurativa molto forte e con copertura governative.
Ma Resca è anche, come annota Vittorio Emiliani, in quella Finbieticola Casei che vuole impiantare una centrale elettrica alimentata a sorgo al posto di uno zuccherificio dalle parti di presso Voghera. Sul cui impianto ci sono vibrate proteste e sul quale conta, o dovrebbe pesare, il parere del ministero stesso e comunque dello Stato. E negli ultimi tempi hanno visto più volte l’ex (non tanto mex) manager, da quelle parti.
«Per Resca l’incarico di direttore generale va autorizzato o dal segretario generale o dal ministro, Interviene Gianfranco Cerasoli della Uil – A quanto risulta Resca ha incarichi privati incompatibili con la sua carica di direttore generale, specie quello nella Mondadori, oltre alla Finbieticola.
Come la mettiamo quando un Brunetta si scaglia contro gli statali che fanno i camerieri per arrivare alla fine del mese?»
L’Unità 31.10.09