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Liceo Tasso occupato: la Rete degli Studenti Medi esprime solidarietà

La Rete degli studenti medi esprime solidarietà e vicinanza agli studenti del liceo Tasso (Roma) che hanno iniziato ieri l’occupazione dell’istituto.

Rispondiamo all’appello degli occupanti che chiedono che da Roma riparta un movimento in difesa della scuola e dell’università pubblica: la Rete è pronta a sostenere e amplificare tutte le iniziative di protesta che verranno delle scuole e siamo in campo per promuovere la riuscita del 17 novembre, giornata mondiale in difesa del diritto allo studio.

L’occupazione del Tasso è la dimostrazione che il movimento studentesco non è fermo, e che gli studenti non si sono arresi all’arroganza e alla determinazione antidemocratica del governo.

Gli occupanti hanno espresso solidarietà hai lavoratori dell’Eutelia, ai lavoratori cassaintegrati e licenziati, ai precari della scuola e a tutto il mondo del precariato. Si tratta di un forte segnale di unità tra studenti e lavoratori, che si realizzerà anche con la partecipazione degli studenti del Tasso alla manifestazione della CGIL del 14 novembre.

Tra i punti della protesta la richiesta di maggiori finanziamenti alla scuola pubblica e il ritiro dei tagli, il rinvio della riforma della secondaria e del ddl sull’università.

Gli studenti del Tasso chiedono una scuola di qualità, che garantisca loro un futuro, e per questo danno via a un occupazione che descrivono come “militante e responsabile”.

Speriamo che il ministro Gelmini, ora che diventerà mamma, cominci a capire che la lotta degli studenti di oggi è una lotta per il futuro delle generazioni future, e che quindi riguarda anche lei: riapra da subito un confronto con gli studenti che ha come prima condizione il rinvio della riforma della scuola secondaria. Molti studenti non sono a conoscenza dei cambiamenti che ci saranno ed è inaccettabile che chi ha scelto un percorso di studi lo veda modificarsi in corso d’opera solo perché il governo ha deciso di tagliare le ore per questioni di bilancio. Assurdo è anche la condizione di chi si deve iscrivere alla secondaria il prossimo anno: studenti e famiglie sono costrette a una scelta al buio, o, sarebbe meglio dire, a un salto nel vuoto.

La seconda priorità è quella dei fondi: l’istruzione di qualità ha bisogno di maggiori finanziamenti, altrimenti si nega il nostro diritto allo studio. Vogliamo scuola sicure, una didattica innovativa, insegnanti preparati e una scuola realmente gratuita, siamo stanchi di pagare i corsi di recupero. Per questi motivi il 17 novembre saremo in piazza in tutta Italia, con cortei e iniziative culturali.

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