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Gelmini sulla ricerca si loda e s’imbroda con norme del Governo Prodi

“Autonomia statutaria, organizzazione piu’ snella, riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, attribuzione delle risorse in base ai risultati negli enti di ricerca non sono certo un successo di questo governo ne’ del ministro Gelmini, ma la naturale attuazione della legge delega voluta del governo Prodi”. Cosi’ la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta il provvedimento di riordino degli Enti di Ricerca approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini.
“Aspettiamo di verificare nel merito il contenuto ed il rispetto dei principi e dei criteri direttivi indicati nella nostra legge – aggiunge -. Stupisce in ogni caso che il ministro si autoincensi, si loda e s’imbroda senza neanche avere il pudore di citare l’origine di queste norme”. (ITALPRESS).

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RICERCA: ENTI; BACHELET (PD), SONO NORME GOVERNO PRODI
(ANSA) – ROMA, 12 NOV – ‘Il governo fara’ uso in extremis della delega al solo scopo di cambiare i dirigenti invisi al governo e prorogare oltre i limiti statutari quelli considerati vicini e disponibili?’. Se lo chiede il deputato democratico, componente della commissione Cultura della Camera, Giovanni Bachelet in merito al provvedimento di riordino degli Enti di Ricerca approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini.
‘Saranno i fatti a parlare – prosegue il deputato democratico – per il momento prendiamo atto che tutta la gestione di questa legge delega voluta dal Governo Prodi e’ avvenuta nell’assenza di trasparenza e di dialogo con l’opposizione e le forze sociali che sono state tenute deliberatamente e fino alla fine all’oscuro del contenuto del decreto. Nei prossimi mesi avremo modo di vedere se il Governo riordinera’ bilanciando autonomia e responsabilita’ gli enti che non funzionano bene, o stravolgera’ e sottomettera’ alla politica quelli che funzionano bene o risultano addirittura eccellenti nelle valutazioni nazionali e internazionali’.
‘Cosi’ come vedremo – prosegue Bachelet – se conteranno e vinceranno il merito e la competenza, come promette il ministro Gelmini nelle interviste, e il Pd se lo augura, o se invece conteranno le amicizie, la docilita’ politica e l’attitudine al sottogoverno, come temono molti scienziati e studiosi italiani e stranieri, alla luce dei primi diciotto mesi di governo. Aspettiamo il Governo alla prova dei fatti’.(ANSA)

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RICERCA: ENTI; CDM APPROVA DECRETO RIORDINO
(ANSA) – ROMA, 12 NOV – Via libera dal Consiglio dei ministri al riordino degli enti pubblici di ricerca. Il decreto e’ stato approvato oggi e, tra le novita’ principali, prevede maggiore autonomia statutaria e piani triennali di attivita’.
Soddisfazione del ministro per l’Universita’ e la Ricerca, Mariastella Gelmini. Grazie al riordino, rileva il ministro in una nota, gli enti avranno ‘strutture piu’ snelle, maggiori rapporti con il mondo produttivo e nomine lontane da logiche politiche’. ‘Grazie a questo provvedimento – ha rilevato il ministro – riusciremo a snellire gli enti di ricerca, a renderli meno burocratici e piu’ vicini alle esigenze del mondo produttivo’. Il decreto riguarda anche l’organizzazione interna degli enti ‘per garantire – osserva Gelmini – nomine piu’ trasparenti e quanto piu’ possibile lontane da logiche politiche. E come gia’ fatto per l’universita’ – aggiunge – distribuiremo risorse sulla base del merito, riservando gia’ dal primo anno il 7% dei fondi ai progetti speciali’.
Il provvedimento, spiega il ministero in una nota, e’ nato dall’esigenza di riconoscere ‘un’ampia autonomia statutaria’ e di promuovere ‘un nuovo sistema di finanziamento degli enti legato alla valutazione e al merito’. Si intende inoltre ‘costituire un sistema nazionale degli enti di ricerca per favorire la collaborazione e l’integrazione tra strutture che lavorano su temi complementari’ e ‘stimolare la sinergia tra gli enti di Ricerca, l’universita’ e le imprese’.(ANSA).

Dal comunicato stampa ufficiale del Consiglio dei Ministri n. 69 del 12/11/2009
… Il Consiglio ha inoltre approvato i seguenti provvedimenti:…
uno schema di decreto legislativo che riordina la disciplina relativa agli statuti e agli organi degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’istruzione, al fine di promuovere il sostegno, il rilancio, la razionalizzazione delle attività nel settore della ricerca. I punti fondamentali della riforma sono:
– il riconoscimento di un’ampia autonomia statutaria e di un nuovo sistema di finanziamento degli enti legato alla valutazione e al merito;
– la costituzione di un sistema nazionale degli enti di ricerca per favorire la collaborazione e l’integrazione tra strutture che lavorano su temi complementari;
– l’incentivazione di una sinergia tra gli enti di ricerca, l’università ed imprese.
Queste le principali novità del provvedimento.
Come per l’università, una parte delle risorse sarà distribuita sulla base di criteri meritocratici. Per il primo anno il 7% dei fondi sarà destinato al finanziamento di progetti speciali. Viene riconosciuto e valorizzato il merito eccezionale; tutti gli enti di ricerca potranno assumere ricercatori italiani o stranieri che hanno conseguito risultati eccezionali negli ambiti disciplinari. L’assunzione sarà per chiamata diretta e non potrà superare il 3% del personale; nasce il concetto di infrastruttura di ricerca, una nuova modalità di organizzazione delle risorse destinate al supporto della ricerca e dello sviluppo sperimentali; vengono previsti nuovi strumenti di finanziamento e partecipazione al capitale di rischio, anche per reperire e attrarre risorse dai privati.
Di particolare importanza, nel nuovo regime organizzatorio, la previsione che la selezione dei presidenti e dei componenti dei consigli di amministrazione avvenga attraverso una procedura ad evidenza pubblica.
I piani e gli investimenti dei singoli enti dovranno essere coerenti con il Programma nazionale della ricerca e le attività degli enti dovranno inserirsi nel contesto degli obiettivi strategici dello sviluppo sostenibile definiti in sede europea e internazionale. Nell’ambito di questo nuovo contesto gli enti saranno chiamati a redigere documenti di pianificazione triennale che evidenzieranno costi, ricavi e risultati attesi.
Il provvedimento verrà trasmesso alle Commissioni parlamentari per il parere.