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“Statali, Cgil sciopera da sola. Scontro sulla legge Brunetta”, di Roberto Giovannini

La Funzione Pubblica Cgil va all’attacco e proclama uno sciopero generale dei dipendenti pubblici: il giorno scelto per la protesta è l’11 dicembre, giorno in cui era già prevista lo sciopero generale della scuola, sempre proclamato dalla sola Flc-Cgil. La protesta sarà di 8 ore in tutti i comparti pubblici, e si accompagnerà a tre manifestazioni interregionali. La più grande ci sarà a Roma, a Piazza del Popolo, e vedrà insieme statali e dipendenti della scuola. La ragione dello sciopero, spiega il numero uno della Fp-Cgil, Carlo Podda, è la «totale chiusura da parte del governo» e la necessità di rilanciare «la lotta dei dipendenti pubblici in difesa dei loro diritti». Insomma, il pacchetto Brunetta, ma anche l’assenza dei fondi per il rinnovo dei contratti pubblici nella legge Finanziaria.
Anche stavolta la Cgil «andrà da sola». È fallito infatti il tentativo dell’ultimo minuto per cercare di coinvolgere anche Cisl e Uil nella protesta, anche se in qualche modo i contatti tra le sigle continuano. Cisl e Uil hanno così optato per una linea che prevede, al momento, l’avvio della mobilitazione, con uno stato di agitazione per i dipendenti degli enti locali che partirà dal 2 dicembre. Sarà, dicono Cisl Fp e Uil Fpl, «una straordinaria fase di mobilitazione in tutte le Regioni, presso le sedi degli Assessorati alla salute, dell’Anci, dell’Upi e dell’Unioncamere».
Nel frattempo, però, la Uil ha già avviato le procedure di conciliazione per la convocazione di un possibile sciopero generale degli statali e della scuola per il 21 dicembre, da proclamarsi nel caso di una mancata convocazione del governo. Già sabato scorso, infatti, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, aveva lanciato il suo ultimatum al governo.
Quanto alla Cgil, invece, Podda denuncia «il perdurare di un atteggiamento di totale chiusura da parte del governo, il mancato finanziamento dei contratti in Finanziaria, la volontà del governo di perseguire una linea che esclude il dialogo». Una situazione che richiede «uno slancio nella lotta dei dipendenti pubblici in difesa dei loro diritti, diritti messi in discussione dalla legge 15 del Ministro Brunetta». La notizia dello sciopero è stata commentata dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta: «la Cgil proclama uno sciopero generale quando ancora non sono scaduti i contratti di lavoro del biennio 2008/2009 – afferma – e non ricorda che questi contratti il Governo li ha rinnovati nonostante il Governo Prodi, nel 2008, abbia stanziato solo le risorse per l’inflazione programmata». Intanto, in serata è arrivato l’ok all’accordo per contratto dei dirigenti statali. Secondo quanto rende noto la Fps-Cisl, è significativo l’aumento per i top manager pubblici: 600,11 euro, di cui 286 euro legati ai risultati raggiunti. Gli aumenti riguarderanno in tutto 387 direttori generali

La Stampa, 27 novembre 2009

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“Statali: La CGIL va allo sciopero”

La Cgil rompe gli indugi e proclama lo sciopero generale dei dipendenti pubblici: l’11 dicembre, lo stesso in giorno in cui si fermerà anche la scuola. La decisione del segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda, arriva dopo un ultimo tentativo, fallito ieri sera, di coinvolgere anche la Cisl e la Uil nella protesta. Le altre due organizzazioni hanno invece optato per una linea che prevede, al momento, l’avvio della mobilitazione, con uno stato di agitazione per i dipendenti degli enti locali che partirà dal 2 dicembre.

Sarà, dicono Cisl Fp e Uil Fpl, “una straordinaria fase di mobilitazione in tutte le Regioni, presso le sedi degli Assessorati alla salute, dell’Anci, dell’Upi e dell’Unioncamere” perché, a loro giudizio, “non serve uno sciopero nazionale o interregionale di un solo sindacato, come quelli, falliti, dello scorso novembre: lo stallo delle vertenza va interrotto richiamando alle proprie responsabilità i gestori dei servizi pubblici nell’ambito delle loro strutture a livello locale”.

Nel frattempo, però, la Uil ha già avviato le procedure di conciliazione per la convocazione di un possibile sciopero generale degli statali e della scuola per il 21 dicembre, da proclamarsi nel caso di una mancata convocazione del governo. Sabato scorso, infatti, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, aveva lanciato il suo ultimatum al governo: “Speriamo di avere una risposta, altrimenti la Uil proclamerà lo sciopero per il 21 dicembre”‘, aveva detto. La Uil, insomma, segue due strade parallele per la definizione della vertenza degli statali e della scuola e per quella dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, visto che i primi hanno già firmato l’accordo per le regole della nuova contrattazione mentre i secondi ancora devono arrivare ad un accordo con gli enti locali.

Lo sciopero generale della Cgil, invece, sarà di 8 ore in tutti i comparti pubblici e culminerà in 3 manifestazioni interregionali, tra cui una a Roma, in Piazza del Popolo, congiuntamente a quella dell’Flc Cgil. “Il perdurare di un atteggiamento di totale chiusura da parte del Governo, il mancato finanziamento dei contratti in Finanziaria, la volontà del Governo di perseguire una linea che esclude il dialogo ed impone le scelte, richiedono uno slancio nella lotta dei dipendenti pubblici in difesa dei loro diritti”, dice il segretario della Fp Cgil, Carlo Podda.

Le motivazioni dello sciopero, sottolinea la Cgil sono: per contrastare una legge finanziaria che non prevede i rinnovi dei contratti pubblici; contro il tagli del salario accessorio e le decurtazioni per assenza per malattia; per combattere la controriforma Brunetta che elimina i contratti nazionali e mortifica il lavoro, per chiedere la sua abrogazione; per il diritto al contratto nazionale e la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari in tutti i comparti pubblici; per un incremento tabellare di 150 euro nel prossimo triennio; per sostenere il ruolo delle Rsu e rivendicarne la convocazione delle elezioni, per difendere la democrazia.

La ricerca di sintesi unitaria con Cisl e Uil, continuata anche in queste settimane, “non ha dato ancora i suoi frutti”, spiega Podda, che si dice però interessato a “perseguire il percorso unitario”.
La notizia dello sciopero è stata commentata dal portavoce del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta: “la Cgil proclama uno sciopero generale quando ancora non sono scaduti i contratti di lavoro del biennio 2008/2009 – afferma – e non ricorda che questi contratti il Governo li ha rinnovati nonostante il Governo Prodi, nel 2008, abbia stanziato solo le risorse per l’inflazione programmata”.

Aprile on line, 27 novembre 2009