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“Ore decisive per l’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole”, di Clara Rech*

Il Regolamento concernente il Riordino dell’Istruzione è alle ultime battute. Il Ministro si augura di poterlo pubblicare a metà gennaio, una volta superato il vaglio, soprattutto, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti.

In questi giorni, in seguito ai pareri richiesti ed espressi da parte delle varie Associazioni disciplinari e dei Comitati di studio del mondo della scuola, si sta meditando in sede ministeriale se sia il caso di operare alcune modifiche nei quadri orari circolanti in bozza con potenziamenti di alcune discipline al triennio. E’chiaro che in questa ipotesi la disciplina più a rischio tornerebbe ad essere la storia dell’arte nel liceo Classico (nella bozza attuale 2 ore negli ultinmi 3 anni) e nel liceo Musicale e Coreutico (nel disegno attuale 2 ore per ogni anno). Tale presenza potrebbe essere rivista per lasciare spazio ad altre istanze.

Oltre a ciò, non si ravvisa il minimo spiraglio di accoglienza della richiesta avanzata più volte dall’ANISA di non eliminare l’insegnamento nell’istruzione tecnica e professionale dove attualmente la disciplina è presente come elemento di alta qualificazione formativa.

Una volta di più si vuol ribadire che la Storia dell’arte si qualifica come fondamentale per la crescita della persona e per la formazione del cittadino, specie in un Paese come l’Italia. La sua presenza nei licei e negli istituti di istruzione secondaria è una necessità riconosciuta da tutta la società civile e come tale è stata difesa con appelli e richieste promosse dal più comune cittadino al Presidente della Repubblica, oltre che da esponenti della cultura di tutto il mondo. Si auspica pertanto fermamente che non sia più messa in discussione la quota oraria riservata alla disciplina che, è bene sottolinearlo – è il minimo possibile per un insegnamento dignitoso ed efficace.
* Presidente nazionale ANISA per l’educazione all’arte
www.dazebao.org