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"Licei, verso slittamento delle iscrizioni. Ci sarà tempo fino al 27 marzo", di Salvo Intravaia

Avranno ancora tre mesi di tempo i ragazzini della scuola media per scegliere come proseguire gli studi al superiore. E’ ormai quasi certo infatti che la data di scadenza delle iscrizioni subirà un doppio slittamento, rispetto alla canonica data di fine gennaio, con scadenza il 26 marzo. I tecnici del ministero lo hanno comunicato venerdì pomeriggio ai sindacati. Ma solo per la scuola secondaria di secondo grado, che il prossimo anno vedrà ai nastri di partenza la riforma Gelmini. La scadenza per formalizzare le iscrizioni nella scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e nella secondaria di primo grado sarà diversa: il 27 febbraio 2010. E’ la prima volta che le iscrizioni a scuola in Italia seguiranno due velocità.

I tempi per varare i tre Regolamenti (sui licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali) che riguardano la riforma della scuola superiore si stanno allungando oltre ogni previsione e per ragioni organizzative non è possibile fare slittare ulteriormente le iscrizioni. Il rischio è di rinviare ancora di un anno l’entrata in vigore della riforma. Ipotesi esclusa categoricamente dallo stesso ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, e concetto ribadito dal premier due giorni fa. La riforma si farà, insomma, e partirà a settembre.

Ma gli ostacoli da superare sono ancora parecchi. Lo scorso mese di dicembre il Consiglio di stato, che deve esprimere un parere obbligatorio, ha rinviato al mittente i tre documenti chiedendo chiarimenti. Ma non solo. Per vedere la luce i Regolamenti dovranno ottenere i pareri delle commissioni parlamentari di Camera e Senato, dovranno essere quindi approvati in via definitiva dal Consiglio dei ministri, essere sottoscritti dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ottenere la registrazione da parte della Corte dei Conti ed essere pubblicati in gazzetta.

Intanto, le associazioni di insegnanti dopo avere espresso un giudizio sulla riforma stanno agendo sottobanco per evitare che le ore destinate alla proprie materie vengano ridotte. E’ il caso degli insegnanti di Scienze o di Diritto, che lamentano una perdita di peso all’interno di alcuni curricula. Ma sono state un po’ tutte le associazioni a fare pressing sui deputati della maggioranza per evitare tagli alle proprie ore, come i docenti di Latino che vedranno calare le loro lezioni allo scientifico. In effetti, quella messa in campo dai docenti delle diverse discipline è una guerra tra poveri, perché la riforma Gelmini del superiore prevede un taglio generalizzato di ore in tutti gli indirizzi. E per incrementare o recuperare qualche ora di una materia occorrerà sacrificarne un’altra.

Quali saranno le opzioni per i 500 mila ragazzini dei terza media? In tutto 6 licei (classico, scientifico, delle scienze umane, musicale e coreutica, linguistico e artistico), 11 indirizzi per gli istituti tecnici (amministrativo, finanza e marketing; turismo; meccanica, meccatronica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio) e 6 indirizzi per gli istituti professionali (servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; servizi commerciali; produzioni artigianali e industriali).

Ma che scuola troveranno gli alunni? Quali materie saranno chiamati a studiare? E per quante ore settimanali? Tutte domande che, al momento, non hanno una risposta definitiva e che stanno gettando nella confusione migliaia di famiglie, alunni e scuole. Negli anni scorsi di questi tempi, infatti, i prof delle scuole superiori avevano già fatto partire il cosiddetto Orientamento: una specie di campagna acquisti presso le scuole medie di città e provincia per accaparrarsi il maggior numero di alunni possibile. Ma, quest’anno, sono tutti al palo. Le stesse istituzioni scolastiche non sono ancora in grado di definire la propria offerta formativa perché i documenti su cui basare le scelte per il prossimo anno non ci sono. Solo dopo tutti questi passaggi a livello centrale, gli insegnanti e i dirigenti scolastici avranno in mano i documenti ufficiali e potranno muoversi per disegnare, in base alle esigenze degli alunni e dei territori, i singoli Piani dell’offerta formativa.

Le scuole, secondo quanto annunciato dal ministero, potranno infatti “personalizzare” piani orario e curricula sfruttando il 20 per cento del monte ore annuo. Opzione che le scuole intendono cogliere per evitare il brusco passaggio dal vecchio al nuovo. Solo dopo avere operato e ponderato le diverse opzioni, i presidi potranno presentare alle famiglie la propria offerta. Quanto tempo servirà per portare a termine tutte queste operazioni? Ce la faranno le famiglie a scoprire per tempo cosa offrono i diversi licei, i singoli istituti tecnici e gli istituti professionali della città?
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