politica italiana

Sul taglio delle tasse Berlusconi fa retromarcia. L'avevamo previsto

Bersani: “Giravolta irresponsabile. Quando bisogna aiutare famiglie e lavoratori, la crisi non c’è. Quando bisogna ridurre le tasse, la crisi c’é!”. Gli esponenti PD e i commentatori di pdnetwork.it avevano visto giusto fin da domenica: “Silvio si rimangerà tutto, è dal 1994 che promette di abbassare le tasse e non lo fa”.
In fondo, è solo una vecchia tattica, ormai: alle prese con una grottesca battaglia ad libertatem (la sua) sulla giustizia, il premier getta fumo negli occhi riproponendo la favola delle tasse più leggere con due aliquote. Per poi smentirsi.

La prima volta è stata nel 1994. Da allora, Berlusconi non ha mutato di una virgola le sue abitudini: nei momenti critici, niente di meglio che gettare fumo negli occhi ai cittadini, tanto meglio se, in quel momento sono elettori, promettendo di arricchire i portafogli.

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di una “irresponsabile giravolta. Prima l’Irap, poi la riforma fiscale…annunci, propaganda e rapidissima marcia indietro. Mi pare una inaccettabile presa in giro. Quando si tratta di fare interventi per il lavoro e la famiglia – ha aggiunto il numero uno dei democratici – la crisi non c’è, quando si tratta di ridurre le tasse invece la crisi c’è. Quando si tratta di fare propaganda si parla di riforma fiscale, quando si tratta di passare dalle parole ai fatti si fa la giravolta”. Secondo Bersani questo è “un modo irresponsabile non solo di governare ma anche di comunicare l’agenda del paese. Adesso invece bisogna parlare di fisco per le imprese, le persone e il lavoro, così da dare spinta agli investimenti e ai consumi” .
Neanche su PdNetwork se la sono bevuta e hanno preferito fin da domenica proporre interventi a favore dei redditi medio-bassi, proprio come il PD.
E oggi Berlusconi ha annunciato: “Per ora nessun calo delle tasse, impossibile ridurle! L’attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilità di riduzione delle imposte”.
Lo ha detto al termine del Consiglio dei ministri appena 72 ore dopo gli annunci di un piano taglia-tasse per il 2010. “Si impone una semplificazione del sistema tributario – ha aggiunto il premier -, ma sarà un lavoro lungo. Spero sia sufficiente un anno, ma è un lavoro davvero improbo, il debito è troppo alto per pensare di ridurre le tasse”, ha concluso.

“Le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio sulle tasse ci lasciano senza parole. Eravamo abituati a promesse elettorali dalla vita più lunga e invece, stavolta, assistiamo ad una incredibile retromarcia dopo appena tre giorni dall’annuncio strombazzato sui quotidiani. Intanto, le famiglie e le imprese restano in attesa di interventi a sostegno del reddito e della competitività e, per di più, devono subire la presa in giro dell’irresponsabile gioco di annunci e smentite” dichiara Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del Pd.
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