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Eurispes, cresce fiducia in Napolitano. In calo il governo, sale la magistratura

Sondaggio sulla fiducia nelle istituzioni. Il capo dello Stato piace al 70% degli italiani. Diminuiscono i consensi all’esecutivo. Pollice verso anche per scuola, sindacati e partiti. Aumenta la fiducia degli italiani nel presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: crede in lui il 70% della popolazione. In leggero calo, invece, la fiducia verso l’operato del governo, che cala dal 27,7% dello scorso anno al 26,7%. Male anche per scuola, sindacati e partiti. Crescono invece i giudizi favorevoli nei confronti della magistatura. Questi i dati più rilevanti del sondaggio Eurispes sulla fiducia degli italiani nelle istituzioni contenuto nel rapporto Italia 2010 che verrà presentato venerdì prossimo. In termini assoluti, il dato è positivo: la fiducia nelle istituzioni, infatti, è salita in un anno di ben 28,5 punti percentuali, passando dal 10,5% del 2009 al 39% del 2010. Di pari passo è diminuita del 10% la quota di italiani che esprimono un calo della fiducia, che si attesta al 45,8%.

In vetta Giorgio Napolitano. Il 70% degli italiani si fida di Napolitano, con un aumento di 6 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Il capo dello Stato, dunque, è sempre più un punto di riferimento per gli italiani. Questo vale soprattutto per gli over 65, che gli accordano la fiducia nel 73,3% dei casi e tra coloro che hanno tra 45 e 64 anni (73,7%). In ogni caso, il consenso tocca tutte le fasce di età e non scende mai al di sotto del 60%.

Cala il governo. In lieve calo, invece, la fiducia nel governo: i pareri positivi sono il 26,7% contro il 27,7% dell’anno precedente. Il dato – precisa Eurispes – è comunque costante negli ultimi anni, sia che si tratti di un governo di centrodestra che di uno di centrosinistra. Mostrano maggiore fiducia i cittadini del Nord-est (29,4%) e quelli di destra e centrodestra, mentre il livello più basso è nelle isole (22,8%) e negli elettori di sinistra e centrosinistra.

Si attesta su livelli simili la fiducia nel Parlamento: 26,9% contro il 26,2% del 2009. Percentuali più alte si registrano tra gli elettori di destra, centrodestra e centro, mentre i cali più vistosi si hanno a sinistra e nel centrosinistra.

Sale la magistratura. Insieme al presidente della Repubblica, l’istituzione che quest’anno acquista nuovo credito è la magistratura. Il consenso è in crescita da 5 anni e oggi quasi un italiano su due dà fiducia ai magistrati. Se, infatti, nel 2009 i fiduciosi erano il 44,4%, quest’anno c’è stato un balzo del 3,4% che porta la percentuale al 47,8%. Ad avere meno fiducia nella magistratura sono gli italiani di destra (35,6%) e centrodestra (35,4%), molto più fiduciosi quelli di centro (53%). A sinistra (58,1%) e al centrosinistra (58,5%) l’apprezzamento è ancora più alto.

La scuola. Si tratta di un’istituzione che continua a perdere fiducia, soprattutto tra le fasce giovanili. Il 52,7% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ha dichiarato di avere poca fiducia e il 10,1% non ne ha per nulla. E, nonostante l’appartenenza politica del ministro dell’istruzione, il poco credito risulta molto forte tra le persone di destra (43,2%) e centrodestra (50,3%), anche se aumenta nella sinistra (53,7%) e nel centrosinistra (50,4%).

I partiti. Il 45,5% degli intervistati non nutre alcuna fiducia nei partiti e il 42,4% ne ha poca, a fronte di un 12,1% che si dichiara fiducioso. Una opinione quasi uniforme in tutte le aree geografiche del Paese e che prescinde dall’area politica di appartenenza. E tuttavia, rispetto all’anno precedente, questa fiducia aumenta del 5%. Da sottolineare poi che l’85,3% condivide l’idea che i partiti dovrebbero cercare di raggiungere il massimo di concordia possibile per il bene del paese. Quanto alla legge elettorale, la stragrande maggioranza (83,1%) è favorevole alla reintroduzione delle preferenze.

Sindacati. Risutati negativi anche per i sindacati, che perdono consensi soprattutto a sinistra (il 68,5% ha poca o nessuna fiducia) e nel centrosinistra (67,1%).

Altre istituzioni. Sale invece la fiducia nei confronti delle associazioni di volontariato (82,1%) e della Chiesa (47,3%), con un aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Migliora il dato per la pubblica amministrazione (+3,7%), anche se il tasso di sfudicia resta altissimo (+73,8%). Buoni risultati anche per le forze dell’ordine, in costante aumento sia per carabinieri che per polizia e guardia di finanza.
La Repubblica 25.01.10