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Bertolaso, bonifica alla Maddalena."Ora faremo la manutenzione"

“Prima dell’estate – dice Bertolaso, capo della Protezione civile – qui ci sarà una grande realtà industriale, che farà funzionare questa meraviglia. Stiamo lavorando al bando di assegnazione”. Il sopralluogo con la stampa nell’ex ospedale militare della Maddalena e nell’ex arsenale, dopo la denuncia di Repubblica sul totale abbandono delle strutture costruite in vista del G8 dell’anno scorso, poi trasferito a L’Aquila, è appena terminato e il responsabile della Protezione civile fornisce la “diagnosi”: “Certo, ci sono cose da sistemare e lavori in corso, ma non vi sono segni di serio abbandono”. Poi aggiunge: “Per quanto riguarda le altre strutture è tutto a posto. Come si direbbe in gergo sanitario l’ex arsenale gode di buona salute”.

Il sopralluogo con la stampa. Bertolaso era accompagnato dal progettista dello spettacolare edificio di vetro sul mare, l’architetto Boeri e dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Le strutture realizzate alla Maddalena per il G8 “non sono in stato di abbandono, anche se c’è qualche lavoro di manutenzione da fare”. Nell’isola, ha detto ancora Bertolaso “è stata fatta la più grande bonifica di sempre”, che ha permesso di trasformare un luogo che era “una fogna” in un “polo navale e turistico” tra i più importanti del Mediterraneo. Il capo della Protezione civile respinge così le critiche sulle condizioni delle strutture realizzate sull’isola per il G8. “Noi non abbiamo nulla da nascondere – ha ancora affermato – ma dire che qui c’è uno stato di abbandono è una bugia”. Bertolaso ha illustrato tutti gli interventi che sono stati fatti per l’ex Arsenale, ricordando, in particolare, la rimozione dei fanghi e degli idrocarburi nello specchio d’acqua antistante, l’intervento sul depuratore e la rimozione dell’amianto.

In attesa della Louis Vuitton Cup. “Certo – ha aggiunto Bertolaso – ci sono cose da sistemare e lavori in corso ma mi pare che non vi siano segni di serio abbandono. Tutti gli hotel della Costa Smeralda nei mesi invernali hanno una manutenzione minima e vengono invece preparati più tardi per l’arrivo della stagione. Accadrà la stessa cosa qui alla Maddalena, dove saremo pronti per la Louis Vuitton Cup di metà maggio”. E proprio la competizione velica, tra le più importanti al mondo, sarà l’occasione, dice Bertolaso, per il rilancio dell’intero sistema turistico della Maddalena. “Ci sono tutte le condizioni per rilanciare dal punto di vista turistico e occupazionale questa splendida realtà ed escludo nel modo più assoluto che diventi una cattedrale nel deserto. Con la Louis Vuitton ci sarà un ritorno turistico molto più importante di quanto potesse fare qualsiasi G8”.

L’ex arsenale alla Marcegaglia. Ai giornalisti Bertolaso ha mostrato la struttura dell’ex Arsenale, di proprietà della Regione Sardegna, e che per 30 anni sarà gestita dalla Mita, una società del gruppo Marcegaglia, e l’ex ospedale militare – trasformato in residence – che deve ancora essere assegnato con una gara, che verrà predisposta nei prossimi giorni perché la prima è andata deserta. Alla visita erano presenti anche il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti, il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, e il leader del team di America’s Cup Mascalzone Latino, Vincenzo Onorato. “Quello che è stato fatto qui – ha detto il primo cittadino de La Maddalena – può essere additato ad esempio di come può funzionare la pubblica amministrazione quando si lavora in sinergia. Sino a due anni qui c’era il divieto d’ingresso: questa struttura era una cloaca a cielo aperto, con fanghi e idrocarburi di ogni specie. Se non fosse arrivato il disegno di ospitare il G8, questa bonifica non sarebbe mai stata compiuta. Qualcosa può ancora essere fatto per migliorare la situazione, ma questo è uno dei poli nautici e alberghieri più importanti del Mediterraneo”.

Ma la Commissione Bilancio boccia Bertolaso. Bertolaso si difende in Sardegna, ma viene colpito duramente in Senato dove oggi è stata svuotata, di fatto la “Protezione civile Spa” contenuta nel decreto sulla fine dell’emergenza rifiuti in Campania: otto commi del provvedimento sono stati cassati. Nel parere non ostativo emesso dalla Commissione su proposta del relatore, Maurizio Saia (Pdl), infatti, vengono soppressi, per mancanza di copertura, la maggior parte dei commi riguardanti la nuova società lasciando in piedi solo quello che la istituisce dotandola di un fondo di un milione di euro, quello sulla copertura del fondo e quello che mette la società sotto il controllo della Corte dei Conti. Tra le misure cassate la possibilità per la società di assumere partecipazioni e detenere immobili. Viene bocciata anche la norma riguardante lo statuto e il funzionamento della società compresa la previsione per cui “il rapporto di lavoro dei dipendenti della Società è disciplinato dalle norme di diritto privato e della contrattazione collettiva”. Alcune delle norme sono state ripresentate come emendamenti del relatore per l’Aula.