politica italiana

Corruzione e manette in casa Pdl

Arrestati un consigliere pidiellino del comune di Milano e il presidente della provincia di Vercelli con l’accusa di concussione. Penati: “Ecco cosa succede quando l’urbanistica si discute nei salotti di palazzo”. Arrestato e accusato di concussione. Finisce in manette il presidente della commissione Urbanistica del Comune di Milano, Camillo “Milko” Pennisi, consigliere comunale del Pdl a Palazzo Marino. Gli agenti l’hanno raggiunto in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino, mentre in compagnia della segretaria, indagata anche lei, stava incassando una tangente di 10mila euro.

A mettere in allarme la procura milanese la denuncia di un imprenditore che solo pochi mesi fa aveva pagato al consigliere una parte (5000 euro) della tangente richiestagli per la costruzione di un edificio nel quartiere della zona Bovisa, nella periferia milanese. Il denaro era stato consegnato accuratamente nascosto in un pacchetto di sigarette, ma la vittima aveva provveduto a filmare l’incontro. La registrazione accompagnata dalla denuncia ha immediatamente fatto scattare il blitz, avvenuto ieri sera in occasione della consegna della seconda parte della tangente (10000 euro)

In cambio del denaro, Pennisi avrebbe dovuto fornire, nella veste di presidente della commissione sviluppo e territorio, un parere per sbloccare la pratica a cui era interessato l’immobiliarista. Un parere che, in questi casi, è obbligatorio, anche se non vincolante, ma che tuttavia, nel caso in cui sia positivo, orienta la pratica verso uno scenario favorevole all’imprenditore. Al momento il politico pidiellino ha rassegnato le dimissioni da presidente della commissione urbanistica, mantenendo però la sua carica di consigliere.

È un “episodio inquietante” ha sentenziato Filippo Penati, candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia. ”Confidiamo – ha aggiunto – che la magistratura compia il suo corso rapidamente su quanto accaduto e chiarisca i confini della vicenda”. Si tratta di un episodio delicato soprattutto tenendo conto che in questi giorni il Consiglio comunale sta discutendo del nuovo piano di governo del territorio che sostituira’ il vecchio piano regolatore. E’ un documento che ”oltre al confronto tra maggioranza e opposizione – ha osservato Penati – vede aperto lo scontro tra istituzioni dello stesso segno politico, lotta intestina della quale non sono chiare le ragioni. Il sindaco Moratti interrompa la consuetudine, che giudico pericolosa, dell’urbanistica fatta nel salotto di casa propria, luogo dove si compongono conflitti e si trovano accordi nella più stretta segretezza. L’urbanistica, che muove interessi colossali, non e’ materia da trattare di notte e nel chiuso di una stanza, ma alla luce del sole e nelle sue sedi istituzionali – ha concluso -. Il sindaco riporti il dibattito in Consiglio e dia segnali in controtendenza: ogni discussione sia riportata nelle opportune sedi istituzionali”.

Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Milano commenta: “L’’arresto di Milko Pennisi colpisce terribilmente perche’ fotografa una realta’ inquietante che speravamo appartenesse al passato di Milano e che dimostra come tangentopoli in un certo senso non sia finita”. Majorino chiede le “immediate dimissioni” del consigliere del PdL arrestato per concussione e che si faccia “totale chiarezza sulla vicenda per comprendere se si e’ di fronte a un atto isolato di un singolo o a un sistema di relazioni più ampio coinvolgente altri soggetti”. E ha concluso: “Ci aspettiamo che il sindaco Moratti fornisca nella seduta di lunedi’ tutti gli elementi per sviluppare una valutazione più completa e sappia sviluppare una propria valutazione circa un episodio che ha coinvolto il Presidente della Commissione Urbanistica e, dunque, non un esponente di secondo piano del consiglio comunale”.

Ma Pennisi non è l’unico esponente di centro-destra al centro di inchieste giudiziarie. Anche il presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero, è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Questa mattina gli agenti della polizia si nella sede della Provincia, hanno incontrato l’esponente del centrodestra e sono rimasti per circa un’ora chiusi con lui nel suo ufficio. Alla fine del colloquio si sono allontanati portandolo con se. Masoero, che è anche sindaco di Livorno Ferraris (Vercelli), è stato successivamente posto agli arresti domiciliari.
Iv.Gia
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