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Nuova tangentopoli per il Pdl?

Casi sempre più eclatanti di corruzione e malgoverno sono alla base delle indagini che hanno portato all’arresto esponenti di spicco del Pdl. E Berlusconi fa fatica a nasconderlo. Si è passati dal “scendo in campo” del 1994 ad “una scelta di campo”. Così Silvio Berlusconi ha cambiato le sue parole nel presentare le 4 candidate del Pdl alla guida delle regioni Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Umbria. Copione noto, trito e ritrito fatto di luoghi comuni che infiammano, sempre di meno, i suoi simpatizzanti con accuse alla Sinistra (quale? Quella extraparlamentare?) di dire sempre di no e di voler reintrodurre tasse anche se non sono al governo. Per Berlusconi, sicuro della vittoria, le prossime regionali saranno un’elezione con valore nazionale che darà nuova linfa al suo esecutivo. A noi non resta che analizzare il sistema nazionale Pdl e vedere come funziona bene.

Senza risalire a tutte le vicissitudini degli ultimi anni, basta fare un breve tuffo nel passato prossimo per capire, o far capire, come funziona il sistema piramidale del Popolo delle libertà fatto da brave persone.

Un primo esempio è Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del Pdl in Campania, è indagato per presunti contatti con il clan dei Casalesi nell’ambito di un procedimento scaturito dalle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia. La sua richiesta di arresto o misura cautelare interdittiva è stata, negli ultimi mesi, più volte bloccata dalla maggioranza in Commissione parlamentare e in Aula.

A seguire Milko Pennisi presidente della Commissione urbanistica del Comune di Milano arrestato l’altro ieri mentre intascava la tangente da un costruttore bresciano. Un corto circuito nell’ingranaggio fatto di tangenti tra i 4mila e i 6mila euro, rigorosamente in contanti, che ha arricchito Pennisi. La ciliegina sulla torta è stata la giustificazione data una volta incastrato in flagranza di reato: “sono regali del mio vecchio padre”, tra l’altro pensionato ed emigrato in Brasile.
A parziale discolpa di Pennisi sta il fatto di amare la bella vita e di farsi accompagnare sempre da belle donne. Si sa che questo modo di vivere richiede molti soldi da spendere.

Non è riuscito a festeggiare San Valerntino neanche il presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero: è stato arrestato dalla polizia giudiziaria per concussione. Un presidente, ora agli arresti domiciliari, è davvero un tutto fare. Non stanco della carica che ricopre dal 2002 con una riconferma quasi plebiscitaria nel maggio 2007, Masoero è anche sindaco di Livorno Ferraris (Vc). Da ricordare che in un sondaggio del 2008, Masoero risultava il presidente di Provincia più gradito di tutta Italia con un consenso pari al 55%.

Poco prima di Natale, la stessa sorte è toccata a Piergianni Prosperini, assessore lombardo a Sport e Turismo. Addirittura Prosperini in diretta tv con l’emittente Antenna 3, con i finanzieri davanti agli occhi riusciva a negare tutto l’accaduto al giornalista Roberto Poletti. Invitato a partecipare alla trasmissione televisiva, l’assessore replicava “io non posso venire in questo momento” rispondeva l’assessore. “Prosperini…stanno uscendo delle agenzie che dicono del tuo arresto”, incalzava Poletti. “Eehh la Madonna, così non è!”. “Qui siamo alle comiche, sono agghiacciato e terrorizzato” continuava Poletti. “Beh dì che non è vero! Le agenzie sbagliano ma non posso più parlare, sono qui tranquillo, bello e paciarotto. Cazzo!”. Che stile!

Salendo di gradini, la new entry è Denis Verdini coordinatore nazionale del Pdl, indagato per concorso in corruzione.

Se solo si volesse fare una piccola comparazione con i politici del Pd, il confronto non reggerebbe affatto. Prendendo come esempio i casi relativi a Piero Marrazzo e a Flavio Del Bono una sola considerazione deve emergere immediatamente: una volta indagati, il governatore del Lazio e il sindaco di Bologna si sono immediatamente dimessi dal loro incarico istituzionale.
Purtroppo, è proprio Berlusconi il maestro che ha insegnato che nel Pdl la parola “dimissioni” è completamente priva di senso e significato. Ma anche per il premier l’incubo di una nuova tangentopoli è alle porte. E anche lui se n’è accorto.

A.Dra
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