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Addio allo scudo giudiziario e alla Protezione Civile Spa: vittoria del PD

Sul decreto legge sulle emergenze il Partito Democratico ha ottenuto una grande vittoria. Il provvedimento tornerà al Senato, dopo le modifiche approvate alla Camera con 282 sì, 246 no e un astenuto, con profondi cambiamenti.
Tutti conseguenti dai numerosi passi indietro che maggioranza e Governo sono stati costretti a fare grazie all’impegno del PD e delle altre forze d’opposizione come spiega Bersani “nell’intervista rilasciata a la Repubblica:”La vicenda della Protezione civile rappresenta una chiara vittoria dell’opposizione: è la prima volta che questo accade e questo significa che a poco a poco le cose possono cambiare”.

Si tratta dello stesso provvedimento che avrebbe dovuto contenere la Protezione Civile Spa, stralciata negli ultimi giorni grazie alla battaglia condotta in parlamento dal Partito Democratico. Nonostante l’approvazione del Dl emergenze, il governo ha mostrato in aula tutta la sua frammentarietà: nel corso della mattinata, per tre volte consecutive la maggioranza è andata sotto. Sono stati approvati due ordini del giorno del Pd e uno dell’Udc, sui quali il governo aveva espresso parere contrario.

Le modifiche ottenute dal PD. Tra le modifiche più rilevanti approvate a Montecitorio spicca la cancellazione della cosiddetta “Protezione Civile SpA”. L’articolo 16 del decreto che stabiliva la costituzione di una società per azioni d’interesse nazionale è stato, infatti, quasi interamente soppresso. Sono state salvate solo le norme sulla gestione della lotta aerea del dipartimento.

Il confronto in Aula ha portato anche a importanti risultati sulle proposte avanzate dai democratici per l’eliminazione della regola che garantiva uno ‘scudo’ ai commissari straordinari. Il testo originario prevedeva, infatti, che fino al 31 gennaio 2011 non potessero essere avviate azioni giudiziarie e arbitrali nei confronti delle strutture commissariali e che quelle pendenti fossero sospese, un vero lodo Bertolaso a impunità della gestione commissariale dell’emergenza rifiuti in Campania finita sotto inchiesta. Già in commissione avevamo ottenuto la limitazione alla giustizia amministrativa e civile, escludendo quella penale.
Approvati anche gli ordini del giorno proposti dai deputati Pd su cui, spiega Donatella Ferranti capogruppo dei democratici in commissione Giustizia, “maggioranza e governo sono stati battuti o che sono stati costretti ad accogliere, e che smonta, in sostanza, l’approccio che il governo aveva ideato per affrontare l’emergenza carceri e si impongono regole per avere maggiore trasparenza nella gestione degli appalti e nelle soluzioni che vanno adottate”.

Un successo, quello sul decreto emergenze, che dovrebbe fare riflettere questa maggioranza “ammaccata” come la definisce Bersani, che ha invitato il sottosegretario Guido Bertolaso che, in un’intervista a Panorama, aveva polemizzato con cattivo gusto (se arriva un terremoto chi spala? Bersani?”) a “volare basso, con me capita male: io a quindici anni spalavo fango tra gli alluvionati di Firenze, non so lui cosa facesse”.

L’invito è chiaro: meno prepotenza e più serietà. Specialmente ora, quando finalmente il Parlamento è riuscito a riconquistare la sua centralità. A ricordarlo è Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, che ha annunciato il ‘no’ del gruppo perché il governo non ha accettato di introdurre la distinzione tra emergenze e grandi eventi: “Il bilancio di questi giorni segna la vittoria Pd e dei gruppi di opposizione – ha detto Franceschini in Aula – per le profonde modifiche a un testo presentato come blindato. E’ stata evitata la fiducia e sono stati votati gli emendamenti” che hanno eliminato alcune delle norme più contestate. Ma per Franceschini, quanto è avvenuto non è solo una vittoria delle opposizioni: “è qualcosa di più profondo, è la vittoria del Parlamento: abbiamo restituito la sovranità a quest’Aula – ha spiegato – che dall’inizio della legislatura era solo il luogo di ratifica delle decisioni del governo. Il torto più grave – ha ribadito Franceschini -è stato tentare di fare della Protezione civile uno strumento per esercitare fuori da confini ordinamentali le attività del governo, con un disegno senza pudore, così la presunta cultura del fare diventa arbitrio”.

Il primato del Parlamento sottolineato dal capogruppo PD è oggetto anche del plauso del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che con una nota del Quirinale ha espresso “vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione conclusosi oggi alla Camera dei Deputati” che ha portato a “libere votazioni” e ad evitare la questione di fiducia.

Compito della politica, difatti, è quello di cambiare le leggi che provocano sbagli, come appunto quelle contenute nel decreto o quelle esistenti, come l’equiparazione tra grandi eventi e emergenze.

Lo stesso Franceschini ha ammesso che l’equiparazione tra emergenze e grandi eventi risposto a uno deglia rgomenti polemicid el governo durnate il dibattito, cioè all’equiparazione tra emergenze ed eventi in vigore anche con il governo di centrosinistra: “è vero, ma durante il governo di centrosinistra nessuna ordinanza ha provocato un’inchiesta della magistratura e a nessuno è venuto in mente di eliminare i controllo delle Corte dei conti. Ora di fronte al rischio corruzione, non basta la denuncia a effetto e prendere come slogan la nuova legge anticorruzione. Servono regole giuste che garantiscono efficienza, trasparenza, pulizia” di cui l’Italia ha bisogno per crescere”.

Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd sottolinea: “La maggioranza sembra disinteressata ad aspetti importanti di questo decreto sulla Protezione civile sul quale il Partito democratico conserva un giudizio negativo tant’è che si fa battere ripetutamente in aula nelle votazioni sugli ordini del giorno dell’opposizione. Con il nostro contributo, quelle norme che erano un vero e proprio schiaffo alla democrazia e alle sue regole, sono state migliorate tant’e’ che la Protezione civile non sara’ una Spa, la gestione delle emergenze in Campania non avrà’ scudi giudiziari ed stata accolta una modifica che ha ristabilito l’autonomia del ministero dei Beni culturali dal dipartimento diretto da Bertolaso. Abbiamo dimostrato che l’unita’ delle forze che si oppongono al governo Berlusconi può portare a risultati significativi. Ma quei voti della maggioranza che stanno mancando ora, purtroppo, torneranno nel voto finale e verrà approvata legge che non distingue fra calamità naturali e grandi eventi. Una soluzione insensata che serve solo a sfuggire regole e controlli”.

Ivana Giannone & Giacomo Rossi
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