economia, lavoro

"Il nord est non corre più. La crisi travolge il Veneto", di Giuseppe Vespo

Oltre 250mila persone travolte nel 2009 dalla crisi; 1.193 imprese in sofferenza; cassa integrazione quintuplicata tra il 2008 e il 2009, e tra gennaio e luglio di quest’anno 274 aziende termineranno la cig straordinariadopo aver esaurito quella ordinaria. «Non è un bel momento, non nascondiamocelo », ha ammesso pochi giorni fa a Treviso Giancarlo Galan, governatore del Veneto. I dati forniti dalla Cgil sulla regione ne sono la testimonianza. Il cuore del ricco nord-est soffre: «Non siamo abituati – ha detto il governatore – a girare le nostre strade e a non vedere su ogni fabbrica dei cartelli con la scritta “cercansi operai” o “commessi”. Non siamo abituati a leggere sui giornali i casi di qualcuno che non ce la fa ad affrontare la vita perché ha paura o di rimanere disoccupato o perché lo è diventato o perché i suoi libri sono in Tribunale». Da queste parti negli ultimi mesi sono stati 13 gli imprenditori suicidi per via della crisi. E il call center recentemente creato per dare un’aiuto immediato a chi perde il lavoro o l’impresa continua squillare. «Il quadro è destinato ad aggravarsi con l’arrivo ad esaurimento degli ammortizzatori sociali per migliaia di lavoratori di imprese medie e medio grandi», dice il segretario regionale della Cgil, Emilio Viafora. Oggi sarà con Guglielmo Epifani a Padova. La Cgil è in sciopero generale e il suo segretario generale interverrà in piazza Insurrezione. La scelta di Padova non è casuale: da qui il sindacato apre un nuovo confronto con il governo, ma anche con la Regione, per una risposta alla crisi assai più efficace di quella espressa finora. «Lo scenario – riprende Viafora – è molto preoccupante ed occorre porvi urgentemente rimedio, a partire da una manovra sugli ammortizzatori sociali che eviti il disastro. Bisogna poi agire con strumenti di contrasto alla crisi e non solo di accompagnamento come è stato fatto finora dal governo». Ma di ammortizzatori sociali il ministro Sacconi – di Conegliano Veneto, Treviso – pare che non ne voglia parlare, bocciando in toto la proposta avanzata dall’opposizione e dalla stessa maggioranza sul prolungamento della cassa integrazione. «È la dimostrazione – riprende Viafora – che la scelta del ministro è quella di corporativizzare il lavoro e le protezioni sociali, evitando provvedimenti generali e puntando sulle deroghe concesse dal governo ». Intanto le difficoltà si moltiplicano. Gli appelli arrivano anche da Treviso, la provincia del ministro, dove domenica scorsa la Diocesi ha distribuito dei volantini in cui si invitavano le istituzioni, a partire dal governo, ad intervenire in soccorso di chi è in difficoltà. Non più solo giovani o immigrati, ma padri di famiglia. In uno dei territori a più alta concentrazione di piccole imprese, la Diocesi segnala che sono le famiglie italiane a riempire le mense per i meno abbienti. D’altra parte in Veneto sono molte le grosse imprese, anche d’eccellenza, che rischiano. Come Glaxo, Alcoa, o Vinyls.
L’Unità 12.03.10