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"Per le scuole speso un sesto delle risorse", di Eugenio Bruno

Edilizia scolastica al palo: impegnati solo 350 milioni – Pronta l’anagrafe degli istituti.
Tre piani stralcio per la messa in sicurezza degli istituti e uno per l’adeguamento alle norme antisismiche. Nonché due programmi straordinari per le situazioni urgenti: sono le azioni in materia di edilizia scolastica varate dal 2002 a oggi. Che quasi sempre però sono rimaste sulla carta. Su un plafond complessivo di 1,9 miliardi né è stato infatti impegnato circa un sesto (349 milioni). Di questi, neanche un euro riguarda l’intervento da un miliardo di euro annunciato oltre un anno fa dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

Di messa in sicurezza delle scuole sì parla da ormai un decennio. Quasi sempre sull’onda della tragedia di turno: dal crollo di San Giuliano al terremoto dell’Aquila passando per l’incidente di Rivoli. Il tema è tornato d’attualità in settimana grazie all’interrogazione con cui la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni, e la sua collega Raffaella Mariani hanno chiesto al governo di fare il punto sui fondi per l’edilizia scolastica. A rispondere è stato martedì scorso il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza.

Proprio la sua replica può essere utile per riassumere lo stato dell’arte. Dei 489 milioni di euro relativi ai primi due piani stralcio deliberati dal Cipe – rispettivamente nel 2004 e nel 2006 – ne sono stati erogati 336,4 milioni. A cui vanno sommati altri 12 milioni che attendono solo la firma degli enti coinvolti per poter partire. In dirittura d’arrivo- sebbene ancora privi dell’ «attestazione di coerenza» – ci sarebbero altre 374 azioni per un importo di 140 milioni. Laddove risultano al palo: il terzo piano stralcio da 120 milioni (risorse che saranno dirottate su altre iniziative in itinere), realizzato sulla base del decreto Gelmini n. 137 del 2008; le nuove procedure per gli interventi antisismici da 300 milioni contemplati dalla finanziaria 2010;

Fermo a zero risulta anche il programma straordinario da un miliardo di euro (se si eccettuano i 226 milioni stornati a favore dell’Abruzzo) varato il 29 gennaio 2009 sulla base dell’intesa raggiunta il giorno prima con le autonomie locali. Da viale Trastevere confermano che un primo stock di azioni urgenti, dal valore di 350 milioni, è pronto e nelle prossime settimane sarà al vaglio del Cipe.
Interrogati sul ritardo, dal dicastero sottolineano come sul tema della edilizia scolastica occorra mettere d’accordo tutti livelli di Governo competenti (Stato, Regioni, Province e Comuni). Ed evidenziano come prima di procedere sia stato necessario effettuare delle verifiche sul campo insieme ai tecnici della protezione civile e degli enti interessati.
Un’accelerazione potrebbe giungere dal completamento dell’anagrafe sull’edilizia scolastica. In modo da incrociare gli indizi raccolti attraverso le indagini scuola per scuola potranno con gli elementi contenuti nella banca dati dell’Istruzione. Fatte salve alcune situazioni di incertezza riguardanti la Campania, la ricognizione è terminata il 3 marzo scorso. Con sette mesi di ritardo sulla tabella di marcia originaria visto che il termine ultimo era stato inizialmente fissato per il 6 agosto 2009. A provocare la dilazione dei tempi, secondo i vertici di viale Trastevere, sarebbe stata sia la complessità del meccanismo informativo – i dati dovevano passare dalle scuola agli enti locali, da questi alle regioni e infine al Miur – sia l’esigenza di aggiornarli in virtù del piano di ridimensionamento dei plessi scolastici avviata dalla manovra triennale del 2008.
I risultati dell’indagine saranno presentati a breve dal ministro Gelmini. Sin d’ora, però, il quadro non appare dei migliori. Basti pensare che, su 57 mila edifici, circa 13 mila sono costruiti in zone ad alto rischio sismico 13 mila sono costruiti in zone ad alto rischio sismico mentre in 9 mila esistono ancora barriere architettoniche da abbattere. E anche l’età media degli istituti non aiuta dal momento che oltre il 76% delle scuole ha più di 30 anni.
Il Sole 24 Ore 14.03.10

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