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"Grande attesa per l'annuncio ufficiale del ritrovamento di uno scheletro di ominide", di

L’anello mancante tra la scimmia e l’uomo sarebbe stato finalmente trovato. Si tratta di una nuova specie di ominide, un bambino, i cui resti saranno mostrati per la prima volta giovedì. La nuova specie si colloca evolutivamente e temporalmente tra l’australopiteco, considerata ancora una scimmia, presente in Africa 3,9 milioni di anni fa, e il primo ominide riconosciuto, l’homo habilis, nostro progenitore di 2,5 milioni di anni fa.

La nuova specie non ha ancora un nome. Autore del ritrovamento è stato il sudafricano Lee Berger dell’università di Witwatersrand di Johannesburg nella caverna di Malacapa, nell’area sudafricana di Sterkfontein. La zona è soprannominata “culla dell’umanità”. Il professor Berger e i suoi collaboratori non hanno ancora fatto dichiarazioni sull’entità della loro scoperta ma nella comunità internazionale, scrive la stampa britannica, l’aspettativa è molto elevata. Si ritiene che, se la scoperta colmasse davvero alcune lacune nella catena evolutiva, l’intera storia dell’evoluzione potrebbe essere integrata in modo significativo.

Resti di specie analoghe erano stati già trovati in passato, ma si è sempre trattato di ritrovamenti di frammenti di ossa. Esperti che hanno visto lo scheletro del bambino, riporta oggi il Daily Mail di Londra, dicono che presenta caratteristiche dell’Homo habilis, e dicono che potrebbe gettare luce sul periodo in cui i nostri antenati cominciarono a camminare in posizione eretta. Il professor Phillip Tobias, un antropologo che è stato fra i primi a identificare l’Homo habilis come una specie umana nel 1964, ha celebrato la scoperta come “meravigliosa” ed “entusiasmante”. “Scoprire un intero scheletro, invece di un paio di denti o un osso di un braccio, è una rarità”, ha detto il professor Tobias al Daily Telegraph. “Un conto è trovare una mascella con un paio di denti, un altro trovare una mascella attaccata a un teschio, e tutti e due attaccati a una colonna vertebrale, un bacino e delle ossa pelviche”.

Lo scheletro è stato trovato in una cava di calcare, che si ritiene abbia riparato i resti dagli elementi naturali e li abbia preservati intatti.
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