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"La Flc Cgil a Congresso: la difesa dei precari per statuto", di Maristella Iervasi

Anche la Gelmini al Palariviera di San Benedetto del Tronto. La sua faccia con il naso di Pinocchio dà il benvenuto ai delegati della Flc Cgil riuniti per il secondo congresso nazionale. Slide su tutte le bugie che il ministro dice ogni giorno sulla scuola, l’università e la ricerca. E dal palco Mimmo Pantaleo, segretario generale della Federazione della Conoscenza, le elenca una ad una. Una relazione «ottima e abbondante» è il commento di tutti, che non ha risparmiato critiche al governo come al Pd: «Aberrante la proposta di legge del Pd sul contratto unico», fino al ministro Brunetta: «I veneziani lo hanno forse considerato un fannullone e anche un arrivista che pretendeva di fare contemporaneamente il ministro e il sindaco». Per poi finire con l’autocritica sul sindacato: «Nella Cgil e nella Flc -ha detto Pantaleo – non ci saranno mai pensieri unici, perché serve un forte pluralismo di idee e di sensibilità per rendere sempre più forte la nostra organizzazione». E un invito alla sinistra: “Riproporre un vocabolario troppo facilmente accantonato: classi sociali, interessi del lavoro, classe operaia, borghesia. Siamo proprio di fronte ad un’idea classista di società, che bisogna sconfiggere”.

Due ore e la platea lo ascolta in silenzio per poi sciogliersi in un fragoroso applauso. I lavori proseguono fino a sabato. Domani Ermanno Detti intervista Tullio De Mauro, venerdì sera invece, la tavola rotonda sul federalismo e settori pubblici della conoscenza, sarà presente anche il ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto.

LA NUOVA Flc-Cgil
Valore al lavoro e sindacato apre ai giovani. «Saremo sempre un’organizzazione aperta. Sono convinto che la Cgil debba conservare quel profilo democratico di una grande organizzazione di massa e per queste ragioni bisogna liberarsi delle inevitabili tensioni del Congresso, predisponendoci al reciproco ascolto delle diverse opinioni. Alla fine quello che deve prevalere – ha precisato Pantaleo – è l’orgoglio di appartenere a questa straordinaria esperienza umana e politica che è la Cgil». Occorrono insomma “profondi cambiamenti culturali “nel nostro modo di interpretare la funzione di rappresentanza sociale, ha esortato Pantaleo. «Siamo stati l’unico soggetto che ha tentato di opporsi alla cancellazione dei diritti a partire proprio dall’istruzione pubblica». Da qui la convinzione del sindacato: per uscire dalla crisi è l’investimento sulla Conoscenza il nodo strategico. «Invece di investire sul nucleare o su faraoniche opere come il Ponte di Messina, investimenti sulla sicurezza degli istituti scolastici, sull’innovazione e la ricerca».

Una identità che la Cgil si è costruita nelle tantissime manifestazioni contro la Gelmini a partire da quella imponente del 30 ottobre del 2008 in piazza del Popolo, e ancora prima con le battaglie contro la riforma Moratti sulla scuola.

Tantissime le iniziative messe in campo: i referendum contro le intese separate sul secondo biennio contrattuale, la scelta di presentare le liste per i rinnovo delle Rsu nella scuola, nonostante il rinvio deciso da Brunetta. «Si può discutere dei tanti limiti e delle cose che andrebbero modificate nel nostro sindacato – ha detto Pantaleo – ma bisogna partire dalla valorizzazione di quelle lotte . In quelle piazze e in quegli scioperi si è ritrovata l’Italia che non abbassa la testa, che non guarda dall’altra parte, che non ha paura». Quelle facce, sono la Cgil.

SINDACATO APRE AI GIOVANI
Un coordinamento dei precari. La Flc-Cgil si assume per Statuto il compito di rappresentare tutti i precari: della scuola, della ricerca, dell’università, e Afam. E il primo risultato sarà una mobilitazione in maggio. Poi l’annuncio degli Stati Generali della Conoscenza, nel mese di settembre. Al centro dell’identità della Flc ci sarà la stabilità del lavoro, ma mutando – ha precisato Pantaleo – il nostro modo di fare sindacato. “Dobbiamo essere in grado di riprodurre meno ritualismi, meno burocrazia e meno onnipotenza dei gruppi dirigenti, che devono avere l’umiltà di ascoltare”. Tra gli obiettivi, largo ai giovani. E ancora: un piano straoridinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Il 30% degli istituti hanno bisogno di manutenzioni urgenti, 4 scuole su 10 sono prive di strutture per lo sport e molti edifici non sono stati bonificati dall’amianto. Ma la cosa più grave – si legge nella relazione – è che si vuole “occultare questa verità”. Il decreto sottoscritto tra Istruzione ed Economia è top secret: non è stato neppure presentato ai sindacati.

LA SCUOLA
Nella società prevale il “censo” ha detto Pantaleo. «Vengono premiati i raccomandati, che atttraverso il rapporto con la politica e i potetati si garantiscono percorsi di carriera facile, stabile e retribuita. La scuola non riesce più a svolgere la funzione sociale. Oggi chi nasce in una famiglia ricca rimane ricco e può affermarsi nel campo delle professioni dei propri genitori, chi nasce in una famiglia povera ha scarse possibilità di realizzare un futuro migliore. Questa è la narrazione della realtà, non quella della ministra Gelmini quando parla di “meritocrazia” o quella di Brunetta quando chiede ai giovani di non essere “bamboccioni”».

Il messaggio di Napolitano e Ciampi: Un congresso, si legge nel messaggio del Quirinale, impegnato a “tracciare il bilancio di un anno certamente impegnativo e a delineare i futuri indirizzi dell’attività dell’organismo di rappresentanza” e dal quale, prosegue, “potranno emergere utili approfondimenti sulle condizioni di lavoro nella scuola, nell’università’ e nei diversi enti di formazione e di ricerca”. L’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi avrebbe dovuto tenere una lezione sulla Costituzione: “La ringrazio per il gentile pensiero – scrive Ciampi a Pantaleo – l’ho particolarmente gradito. Peraltro, l’anagrafe ha le sue ferree regole e non mi consente di assumere ulteriori impegni ancorchè interessanti e graditi quale quello prospettatomi, che mi porti fuori Roma”.

TUTELA DI TUTTI I PRECARI Uscire dalla logica emergenziale aprendo un tavolo di confronto sul precariato nella scuola. La Flc ribadisce la sua contrarietà al “salva precari”, chiede invece stablizzazioni con piani i reclutamento pluriennali. Un no secco anche all’eventuale cancellazione delle graduatorie ad esaurimento. Il sindacato guidato da Pantaleo ha preso l’impegno di confrontarsi con i diversi comitati dei precari.

ISTRUZIONE LEGHISTA “La cultura della Lega Nord non potrà mai essere la nostra, non è conciliabile con i nostri ideali – sottolinea Pantaleo – perché l’accoglienza, diritti e doveri sono inseparabili ai fini dell’integrazione e del rispetto delle persone”.

L’Unità 14.04.10

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Mimmo Pantaleo: «La scuola continui la mobilitazione. Non fermiamoci ora»

Uno sguardo al futuro della Flc-Cgil. Parla Mimmo Pantaleo segretario generale nazionale della Federazione nazionale della Conoscenza. Oggi a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) si aprono i lavori del secondo Congresso nazionale che termineranno sabato prossimo.

Un anno di proteste, ma nulla è cambiato per la scuola, l’università e la ricerca. Il governo resta sordo, non dà risposte e non rassicura genitori e lavoratori. Gli insegnanti e i ricercatori, i precari, restano e sono categorie sotto scacco?
«Questo governo sta distruggendo il sistema di istruzione, formazione e ricerca pubblica. Vuole superare uno dei moderni diritti costituzionali, il diritto all’apprendimento garantito per tutti e la possibilità di fare ricerca. Questo governo vuole andare ad un controllo politico e alla mercificazione dei saperi».

I pochi risultati ottenuti con le grandi manifestazioni di piazza e le grandi lotte, non sono però causa della perduta unità sindacale?
«Le difficoltà unitarie hanno pesato sull’incisività dell’azione sindacale. La Federazione dei lavoratori della Conoscenza (Flc-Cgil) non intende tuttavia condannarsi all’immobilismo. Andremo avanti con risposte forti e scelte responsabili per una più altra qualità della funzione della Conoscenza nel paese».

La Flc-Cgil proprio oggi apre il suo secondo Congresso nazionale a San Benedetto del Tronto. Quattro giornate di lavori per difendere il lavoro e dare futuro ai diritti. Cosa si aspetta? “Dalla Conoscenza, la democrazia” è il titolo della sua relazione. Ci anticipi la “lezione” sulla Costituzione?
«Innovazione profonda dell’intero comparto della Conoscenza: scuola università e ricerca e Afam». In che modo, vista l’aria che tira? «Investendo. Proponiamo un incremento del 2% del Pil sulla scuola, l’università e la ricerca. Allo stesso tempo è necessario affrontare il tema del lavoro, a cominciare dalla precarietà».

A tutt’oggi però l’università è strangolata dalla forte riduzione dei fondi, la scuola è stata ridotta ad una “scatola vuota” e la ricerca è sempre di più silenziata.
«I tagli e le riforme non possono andare insieme. Per innovare e cambiare occorrono grandi investimenti. La Conoscenza è un fattore strategico. L’atteggiamento del governo va esattamente nel senso contrario: per loro, la scuola statale e l’università pubblica sono un lusso che questo paese non può permettersi».

Quindi, cosa proponete?
«Investimenti e ritiro dei tagli. La Conoscenza naufraga se si procede con la mannaia dei tagli al personale docente e non. Lo scenario è drammatico. Il prossimo anno scolastico si aprirà con 25.600 docenti in meno; 15mila Ata (collaboratori scolastici) in meno; un servizio di pulizie ridotto all’osso. Si tagliano ben 1,5 miliardi al fondo ordinario delle università italiane. Si insiste con la riduzione dei fondi alla ricerca che rende impraticabile una maggiore stabilizzazione dei precari ed un piano di reclutamento straordinario per i ricercatori».

Quale futuro per la Flc-Cgil?
«Non fermarsi alla semplice azione rivendicativa e contrattuale e affermare la confederalità del sindacato. Continuare le mobilitazioni nel paese allargando sempre di più il consenso, dialogando con i movimenti di studenti, ricercatori, precari, genitori e associazioni professionali. Nello stesso tempo aprire una riflessione sul rapporto, molto diverso dal passato, tra rappresentanza sociale e rappresentanza politica. La nostra ambizione? Pur in una situazione non favorevole, osare innovative rivendicazioni che ricompongano il lavoro e affermino l’idea che formazione e informazione rappresentano i più straordinari mezzi per una effettiva inclusione sociale».
L’Unità 14.04.10