attualità, memoria

25 aprile, la festa macchiata dalla stupidità

Autorità contestate violentemente durante le celebrazioni della Resistenza a Roma e Milano. Il PD presenta un’interpellanza urgente sui mancati controlli. Si è celebrato l’anniversario della Liberazione dell’Italia dall’oppressione del nazifascismo, giorno in cui gli italiani, i partiti, i mezzi di informazione dovrebbero mettere da parte divisioni e polemiche per ricordare una giornata storica; ma non è stato così in due città simbolo della Resistenza: Roma e Milano. Ed è stato davvero per colpa di gesti stupidi.
Durante la manifestazione a Porta San Paolo a Roma, la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini è stata duramente contestata. Parte del pubblico ha iniziato a inveire contro di lei non appena si è avvicinata al palco, dove erano presenti anche il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, e il Presidente dell’Anpi Massimo Rendina. Dopo le dure invettive rivolte dalla folla alla Polverini del genere: “Fascista, vattene a Casa Pound, ipocrita”, Nicola Zingaretti ha tentato di calmare gli animi e così anche il Presidente dell’Anpi che ha detto: “Rispettiamo le istituzioni libere e democratiche, le abbiamo volute noi”. Ma la contestazione è iniziata a divenire violenta con lanci di uova, frutta e alcuni fumogeni. Un limone ha colpito all’occhio Zingaretti, che le era accanto così la Polverini ha rinunciato al suo discorso ed ha lasciato la manifestazione tra i fischi dei presenti. Stessa decisione presa dal Presidente della Provincia Zingaretti.
“Ho difeso il diritto a prendere la parola del Presidente della Regione – racconta Nicola Zingaretti- nessuno in nome dei valori del 25 aprile si deve permettere anche solo di teorizzare che qualcuno con un’idea diversa non abbia il diritto di parola”. “La differenza tra il fascismo e la democrazia è proprio questa, prosegue, era una bella piazza, rovinata da un gruppo di mascalzoni che nulla hanno a che fare né con la libertà né con la democrazia. Mi dispiace – conclude il Presidente- perché avremmo dovuto dare a Remo Comanducci il riconoscimento di Provincia Capitale: 65 anni fa a Porta San Paolo ha lottato e rischiato la vita per tutti noi e non meritava di assistere a uno spettacolo del genere”.
Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani è stato tra i primi ad esprimere solidarietà “alle autorità oggetto di una vile aggressione da parte di un gruppo di irresponsabili. Il Pd condanna duramente un simile atto
da mascalzoni e non consente che nessuno in nome di niente possa rovinare la celebrazione del 25 aprile, che è la festa della democrazia e della liberta e che, come ha ribadito il presidente Napolitano, deve svolgersi in tutt’Italia in un clima di serenità”.
Solidarietà a Renata Polverini e a Nicola Zingaretti è stata espressa tra gli altri, anche da David Sassoli a nome della delegazione del Pd al Parlamento europeo, che commenta: “La manifestazione indetta dall’Associazione nazionale partigiani a Roma è stata sporcata da un gruppo di violenti che non hanno esitato a riaffermare intolleranza e pratiche squadriste”. “ I parlamentari europei del Pd sono convinti che nel dibattito politico non si debbano mai perdere di vista i valori della tolleranza e dell’unità nazionale come ricordato dal presidente della Repubblica”, conclude l’eurodeputato”. “Il 25 aprile è una grande festa di Liberazione e di libertà. E’ e deve essere la festa di tutti. Per questo sono da condannare duramente e senza scusanti le contestazioni e le violenze avvenute oggi a Roma” ha dichiarato l’ex sindaco di Roma ed ex segretario del PD, Walter Veltroni.

Contestazioni anche a Milano, contro il sindaco Letizia Moratti e il Presidente della Provincia Guido Podestà, entrambi appartenenti alla coalizione di centrodestra, avvenute lungo il percorso del corteo di 50000 persone e durante la lettura dei discorsi dal palco allestito in piazza Duomo. E’ sopraggiunto successivamente anche un furgone del centro sociale Cantiere che ha sovrastato, con la musica altissima, i discorsi ufficiali. Con violenza i manifestanti dei centri sociali hanno avuto acceso all’area predisposta e hanno cominciato a contestare i relatori gridando: ” Fascisti, vergogna!”. Tanti gli applausi, invece, per i partigiani in corteo e per Carlo Smuraglia, Presidente dell’Anpi provinciale di Milano, così come per i volontari di Emergency guidati da Gino Strada.

Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Pd, parla anche a nome dei parlamentari milanesi che erano con lui sul palco del 25 aprile a Milano: “Dopo quanto accaduto nel corso delle celebrazioni della Liberazione, fatte oggetto di contestazioni di frange estremistiche di manifestanti, chiediamo di sapere quali provvedimenti intenda prendere il Ministro Maroni, in particolare nei confronti dei massimi responsabili dell’ordine pubblico e della piazza milanese, al fine di garantire nel futuro libertà di manifestazione, prevenire scontri e provocazioni di ogni genere da parte di frange estremistiche di ogni orientamento politico” .
Per questo Fiano assieme ad un altro deputato del Pd, Erminio Quartiani, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Affari Costituzionali al Ministro dell’Interno. “A Milano – scrivono i due parlamentari – la chiara impreparazione e la sottovalutazione della pericolosità del comportamento dei pochi, ma aggressivi e ben determinati contestatori, ha concorso a determinare una situazione di rischio che poteva ulteriormente degenerare, infatti il camion che li trasportava, è stato lasciato avanzare fino ad irrompere nella piazza”. “Il dissenso è ovviamente legittimo, ma qui c’è qualcosa di più, qualcuno forse vuole dimostrare che in Italia non si possano svolgere manifestazioni unitarie per ricordare la liberazione dal fascismo, noi democratici invece – proseguono i parlamentari – pensiamo che tutti i rappresentanti delle istituzioni che scelgono in questa data di ricordare i partigiani e la Liberazione sono i benvenuti, anche se hanno idee diverse dalle nostre. Non è il primo caso accaduto a Milano dove più volte da almeno quattro anni sono stati tollerati comportamenti violenti e aggressivi di ben individuabili organizzazioni, per questo ci aspettiamo – concludono Fiano e Quartiani– che il Ministro Maroni prenda opportuni provvedimenti”.
Davvero triste vedere un manipolo di balordi oltraggiare una giornata così importante per la democrazia che ricorda il sacrificio dei partigiani per affermare nel nostro Paese la libertà per tutti, in particolar modo delle minoranze. Si sta riaccendendo nel nostro Paese un clima di intolleranza e odio, sconfitto 65 anni fa, che tutte le istituzioni e la società civile hanno il dovere di condannare.

www.partitodemocratico.it