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"L'onda nera dell'ultra destra razzista macchia l'Europa", di Umberto De Giovannangeli

L’«Onda nera» si allarga. Dall’Austria all’Ungheria, dall’Olanda al Belgio, dalla Francia, alla Finlandia, dalla Danimarca alla Gran Bretagna, «sconfinando» nell’ex Europa comunista: dalla Romania alla Russia. Continua l’avanzata dell’estrema destra in Europa, un dato confermato dal 15,6% alle presidenziali in Austria conquistato dalla candidata del partito Fpoe, Barbara Rosenkranz, dichiaratamente filo-nazista. In Ungheria, dove il partito conservatore Fidesz ha conquistato i due terzi dei seggi in Parlamento, la formazione xenofoba Jobbik si consolida come terza forza del Paese con 48 seggi in Parlamento. Viaggio nell’«Onda nera» dei movimenti dell’estrema destra europea. Movimenti e partiti razzisti, ultrazionalisti, nazifascisti, antisemiti spinti. L’estrema destra, specie quella di ispirazione fascista e neonazi, tra i suoi programmi principali ha il superamento del liberismo e la guerra alla globalizzazione, oltre che un forte connotato antiamericano e anti-israeliano. Austria: «Non sono felice ma decisamente contenta»: così Barbara Rosenkranz dopo l’annuncio dei risultati. Si era data come obiettivo il 17% mentre il leader del suo partito, Hans-Christian Strache, aveva indicato addirittura il 35%. A frenare i consensi sono state alcune dichiarazioni della Rosenkranz in favore dell’abolizione delle leggi sul divieto di apologia del nazismo in Austria. Al suo fianco c’è il marito Horst Jakob, con un trascorso di militanza in vari gruppi neonazisti ed oggi editore della rivista dell’estrema destra «Fakten». Da segnalare inoltre l’affermazione alle europee 2009 del «qualunquista» Hans Peter Martin, che ottenne il 18%, appena 5 punti meno dei socialdemocratici. Ungheria: Il partito conservatore Fidesz, dell’ex e futuro premier Viktor Orban, ha conquistato i due terzi del Parlamento, che consentiranno di avviare anche riforme costituzionali senza il contributo di altre formazioni. Jobbik, il partito di estrema destra guidato dalla coppia Krisztina Morvai e Gabor Vona, ha conquistato almeno 48 seggi. Lo slogan preferito di Vona è: «L’Ungheria è stata venduta, i nemici da combattere sono le multinazionali, gli ebrei, i rom ed i comunisti». Olanda: Nelle amministrative di marzo scorso, la destra xenofoba del partito della Libertà (Pvv) guidato dal leader anti-Islam Geert Wilders, ha ottenuto una significativa vittoria, soprattutto in vista delle elezioni politiche previste per il prossimo 9 giugno. In una recente intervista, Wilders ha confessato che il «sogno» che vorrebbe realizzare è la «deportazione in massa degli islamici» Belgio: In Belgio il maggiore partito di estrema destra è il Vlaams Belang che ha raggiunto nelle ultime elezioni Europee il 9,85% di voti. Il partito lotta per l’indipendenza delle Fiandre sia linguistica che territoriale, per il respingimento dell’immigrazione e per creare una forma di Stato nazionalista. In Belgio il partito ha dovuto cambiare nome nel 2007 a seguito di una condanna per violazione della legge sul razzismo e la xenofobia, che sottolineava come il partito avesse «aiutato e supportato organizzazioni che sosteneva e divulgavano l’odio razziale e xenofobo». Francia: Il Fronte Nazionale di estrema destra di Jean Marie Le Pen ha ottenuto nelle regionali del marzo scorso l’8,7% dei voti al livello nazionale, con punte che schizzano oltre il 20% in alcune regioni del nord e del sud della Francia. Le Pen, 81 anni, nel 2011 cederà il posto di presidente del partito che tiene dalla fondazione nel 1972. Due i candidati finora in corsa: la figlia Marine e l’europarlamentare Bruno Gollnisch. Gran Bretagna: Il partito nazionalista (Bnp) di Nick Griffin ha conquistato nelle scorse europee due seggi, scioccando sia i laburisti che i conservatori. Griffin nel 2004 è stato arrestato perché sospettato d’incitamento all’odio razziale. Rilasciato su cauzione, aveva definito l’Islam una religione «viscida e perversa». Dal 1999 è leader del Bnp, che punta a «sfilare la Gran Bretagna» dalla «dittatura europea». Finlandia: Occhi puntati sul partito nazionalista, euroscettico e anti-immigrati dei «Veri Finlandesi», guidato da Timo Soini. Alle europee 2009 ha ottenuto il 10% dei voti, rispetto allo 0,5% del 2004. Soini, con oltre 130.000 preferenze è risultato il politico più votato in assoluto nel Paese. Danimarca: Il partito del Popolo Danese, nazionalista, xenofobo e euroscettico, che appoggia in Parlamento la coalizione al potere liberali-conservatori, ha ottenuto il 14,4% alle europee, con un balzo del +8,6% rispetto al 2004. Germania: l’NPD viene considerato dalla popolazione un partito neonazista e xenofobo, non a caso vengono soprannominati, nel gergo comune, i nazi. Nelle ultime elezioni hanno ottenuto l’1,8% dei consensi. Sono forti in Sassonia. Est Europa Infine ci sono i partiti dell’Est europeo ex comunista dove la connotazione ultranazionalista e fascista è prevalente, come il Partito della Grande Romania, i liberaldemocratici russi di Zhirinovski, il Partito nazionalista slovacco, il Partito della destra croata (Hrvatska Stranka Prava), il Partito radicale serbo di Vojislav Seselj. In Bulgaria il partito d’unione attacco nazionale, che persegue politiche nazionaliste, anti-turche, euro-scettiche e populiste, ha raggiunto nelle Europee 2009 il 12% dei voti. Il partito si è reso partecipe di molti scandali, sia giudiziari che politici. L’osservatore Stayanov nel parlamento europeo aveva inviato a tutte le parlamentari romene una e-mail in cui proponeva l’acquisto di bambine zingare. Non a caso, infine, l’estrema destra nazista ha il maggiore seguito proprio nell’ex Germania Est e in Russia con il partito Pamyat. Per quanto riguarda i Paesi baltici, in Lettonia sono presenti e radicati i seguenti partiti di estrema destra: Nuova era (16,38%), il partito per la madrepatria e la libertà (6%) e l’Uniti per la Lettonia (1,48%) che ha un simbolo che ricorda la svastica. In Lituania, Ordine e Giustizia, partito euroscettico della destra estrema, riceve il 12,9% dei consensi.

L’Unità 27.04.10