lavoro, memoria

A Rosarno con i migranti per i diritti e la legalità

Primo maggio a Rosarno per i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, teatro tre mesi fa di violenti scontri tra immigrati, impiegati nella raccolta degli agrumi, e parte della popolazione locale. La cittadina di Rosarno, nella piana di Gioia Tauro, è diventata ormai da decenni area di sfruttamento di migliaia di africani (ne arrivano almeno mille ogni anno) che per 20 euro al giorno raccolgono arance e mandarini, «prigionieri dei caporali», come sta emergendo anche dall’inchiesta Migrantes della procura di Palmi.
I precari dell’Ispra sono stati invitati al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la celebrazione della festa del lavoro. Il capo dello Stato ha fatto sapere di aver «seguito con attenzione» la vicenda dell’Istituto, e la lotta dei ricercatori precari che per 59 lunghissimi giorni sono rimasti sul tetto di via Casalotti.
Sull’isola dei cassintegrati, all’Asinara, si celebra «la festa del lavoro che non c’è», una mini Woodstock sarda fino al 2 maggio, con artisti sardi e non solo. I cassintegrati hanno invitato tutti i centomila ‘supporter’ radunati su Facebook. Intanto, sul fronte della vertenza, sembra fare qualche passo avanti la trattativa in piedi con gli acquirenti arabi della Ramco, che forse senza la protesta dell’Isola non esisterebbe, mentre l’Eni ha ribadito la propria disponibilità a cedere gli asset e a fornire i servizi necessari.
I lavoratori ex Eutelia festeggeranno invece ad Arezzo dove ha sede la società al centro negli ultimi giorni di importanti avvicendamenti: ieri, mentre i dipendenti protestavano sotto la sede della società, è slittata l’approvazione del bilancio. Il pm di Arezzo, Roberto Rossi, ha chiesto la dichiarazione d’insolvenza di Eutelia e l’udienza presso il tribunale della città toscana è stata fissata per il prossimo 26 maggio. La società, che è ancora quotata in Borsa, accumula perdite di giorno in giorno, e ora ha un passivo di 59 milioni di euro. Per i fondatori della società, la famiglia Landi, il pm Rossi ha chiesto il rinvio a giudizio per appropriazione indebita, falso in bilancio, frode fiscale e associazione a delinquere..
Continua infine la polemica sul «primo maggio al lavoro». Protesta il segretario della Filcams Cgil (la categoria del commercio): «È mai possibile – si chiede Martini – che sia considerato un servizio essenziale poter acquistare alla domenica il terzo cellulare o il secondo video al plasma, mentre non altrettanto essenziale è, ad esempio, poter fare un bonifico in banca o un versamento alle Poste? Bisogna ragionare su quali siano i servizi davvero essenziali per le persone». Infine: «Lavorare in questa giornata – conclude – significa rinunciare a salvaguardare una ricorrenza che è uno dei valori simbolici che concorrono a formare l’identità nazionale».
Il Manifesto 01.05.10

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