lavoro

"Primo maggio amaro", di Alessandro De Pascale

Allarme disoccupazione e suicidi collegati a motivi economici. La fotografia dell’Istat nel giorno in cui i sindacati sono in piazza a Rosarno, nel 120esimo anniversario della nostra festa dei lavoratori. Dedicata a tutti quelli che un impiego, per fortuna, ancora ce l’hanno. Perché i dati diffusi ieri dall’Istat non sono rassicuranti. Come del resto quelli che provengono dagli altri Paesi industrializzati. In Italia negli ultimi dodici mesi, tra il marzo 2009 e quello del 2010, gli occupati sono calati di 367mila unità. Mentre cresce inesorabilmente quello delle persone che cercano lavoro: due milioni e 194mila. Oltre 236mila in più, rispetto al marzo del 2009, un aumento del 12%. La crisi morde e getta le persone nella disperazione più totale, spesso da un giorno all’altro. Il tasso di disoccupazione è ai massimi livelli dal secondo trimestre del 2002 raggiungendo l’8,8 per cento registrato nel marzo scorso. Cresce anche quello giovanile, pari al 27,7 per cento, in aumento di 2,9 punti percentuali nel giro di 12 mesi. Nel resto d’Europa le cose non vanno meglio.

Nei 27 Paesi dell’Ue la disoccupazione ha raggiunto il 9,6 per cento. Mentre nell’area euro è al 10 per cento, il livello più alto da 12 anni a questa parte e per l’esattezza dall’agosto 1998. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel confermare che «il tasso di disoccupazione è leggermente incrementato » ha poi sottolineato la «differenza evidente tra noi e l’Ue a 27» con un’Italia «molto sotto la media dell’Unione». Tuttavia anche il ministro considera questo dato «una magra consolazione perché poi chi cerca lavoro non lo trova». Oppure lo perde. Nel giorno della Festa dei lavoratori, nata nel lontano 1886 dal movimento di lotta negli Stati Uniti per rivendicare il diritto alle «otto ore di lavoro, otto di vita, otto per dormire » si ricordano anche i martiri di Chicago, quelli del movimento operaio colpito al cuore dalle fucilate della polizia e della Pinkerton, l’agenzia fondata nel 1850 e madre della ex Blackwater (oggi Xe Services Llc) e di tutte le compagnie militari private di contractor.

In Italia i sindacati festeggiano il 120esimo compleanno, la prima edizione di questa risale al 1890. Ma nel mondo del lavoro c’è poco da stare allegri. Anche tra gli stessi grandi sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) che a quattro anni di distanza tornano a celebrare il primo maggio in Calabria, a Rosarno. Nel 2006 si tenne a Locri, a sei mesi dall’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, oggi a Rosarno, tre mesi dopo i violenti scontri tra gli immigrati, impiegati nella raccolta degli agrumi, e parte della popolazione locale. I tre grandi sindacati italiani uniti sul palco mettendo da parte, per un giorno, la politica degli accordi separati con padronato e governo di Cisl e Uil.

Sono stati approvati così l’allegato lavoro della legge 1167, il rinnovo del contratto separato dei metalmeccanici e la riforma della contrattazione che tarpa le ali al contratto collettivo nazionale. La Cgil si è opposta e lotta contro il suo isolamento chiesto da Sacconi per cercare una «complicità tra sindacati ed imprese». Intanto la crisi economica, miete vittime. L’Annuario statistico 2009 dell’Istat mette nero su bianco i numeri del fenomeno: i suicidi per motivi economici, quindi legati alla disoccupazione, alla perdita del lavoro e al precariato, nel 2008 sono stati 151. Colpendo soprattutto i più deboli. Ma gli esperti parlano di quasi mille suicidi, sui 12mila che ogni anno avvengono in Italia. Dai 122 morti del settore agricolo ai 311 suicidi dell’industria, passando per i 683 di tutte le altre attività. Numeri in costante aumento.

Terranews 01.05.10