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"Caos scuola: 800 iscritti in più, cento docenti in meno", di Valerio Baroncini

Mostrano le tabelle: «Dati allarmanti». Poi l’esempio: «Nella scuola primaria, dal 2008 a oggi, si sono persi 27 docenti (1.063 contro 1.036). Mentre i bambini sono aumentati in maniera notevole: gli iscritti nel 2008 erano 11.974 mentre oggi siamo a quota 12.503». Il ritrattino lo schizzano i sindacati, impauriti e arrabbiati sul delicatissimo fronte della scuola. E in breve, complice una vagonata di numeri tanto cupi da portare chiunque a un trattamento sanitario obbligatorio, stilano il riassuntino: «Complessivamente, in tutte le scuole di ogni ordine e grado di Ferrara e provincia abbiamo avuto per le iscrizioni 2010-2011 ottocento alunni in più, dunque circa 29 classi aggiuntive rispetto allo scorso anno. I docenti, invece, caleranno di circa cento unità: questa è scuola? Questa è qualità?». LA RIFORMA del ministro Gelmini non piace a Fausto Chiarioni (Flc-Cgil), Maria Cristina Vendra (Cisl scuola), Filippo Burgio (Uil scuola) e Maria Gaiani (Snals-Confasl). Tanto che l’aggettivo più gentile che viene sfoderato è «mannaia» dai sindacalisti imbizzarriti. «Qui non si discute solo di numeri, qui si discute di qualità della scuola», spiega Chiarioni. E se per Vendra «è anche sull’occupazione bisogna riflettere» perché saranno soprattutto «i precari a risentire dei tagli», Burgio definisce il piano triennale del Ministero «un mix di tagli e gestioni discutibili che mina tutto il sistema scolastico». MA SONO i numeri, i freddi numeri a restituire le impressioni di un quadro bollente. Alla scuola dell’infanzia (materna) gli alunni scritti sono 2.777 mentre gli insegnanti sono stabili (221 posti). Il vero nodo però è che le richieste dei dirigenti scolastici erano state nettamente superiori (232 cattedre) e la lista di attesa sale vertiginosamente (390 bimbi senza classi in provincia). Le sezioni, tra l’altro, saranno 106 a orario intero e 9 a orario ridotto quando ne erano state richieste 119 a orario intero e 4 a orario ridotto. Nella scuola primaria (elementari) gli alunni passano dagli 11.974 del 2008-2009 agli attuali 12.503, con i posti per gli insegnanti ridotti da 1.063 a 1.036 (1.051 un anno fa) quando invece quelli richiesti dai dirigenti erano stati 1.056. In sintesi, il rapporto alunni/docenti passa da 11,6 a 12. PIÙ ALUNNI, meno insegnanti. Quindi classi più numerose. Fenomeno che assume dimensioni «spaventose», denunciano i sindacati, alle scuole secondarie, in particolare nel centro. Alle medie gli alunni crescono da 7.145 a 7.569 mentre i posti scendono di venti unità (da 566 a 546). E tra l’altro spicca la distonia con la richiesta dei dirigenti scolastici che avevano chiesto 618 posti. E sul fronte delle superiori arriva il peggio. Ovvero la applicazione di una decurtazione di 64 posti (1162 l’anno scorso contro i 1098 del 2010-2011) e un netto aumento di iscritti (nel 2009 erano 14.273). Ma sempre tornando alla scuola primaria, emerge anche come la scelta politica dell’Ufficio scolastico provinciale sia stata quella di accontentare le famiglie. «Questo a discapito della didattica», dicono i sindacati. Motivo: considerando le richieste di tempo pieno (la stragrande maggioranza tanto che Chiarioni grida al «fallimento del maestro unico»), spunterebbe un tesoretto di 4 ore per classe (con due docenti sulle 40 ore, emerge un monte ore complessivo di 44). «Ma questo tesoretto’ spiega Gaiani sarà distribuito sulle classi modulari in modo da coprire i buchi e andare incontro alle esigenze delle famiglie. Quindi, se da una parte viene accolta la richiesta delle famiglie di avere tempo scuola in più, d’altro canto la didattica per i ragazzini iscritti al tempo pieno sarà diversa da quella originaria con le 4 ore di compresenza».

Il Resto del Carlino Ferrara 05.05.10