politica italiana

Secessione!

Roma fuori dal Lazio. Emilia senza Romagna. Follie o provocazioni nella maggioranza? Ma da chi siamo governati? Il generale Lee? Arriva il caldo. Quello che fa male perché rallenta i riflessi e a volte, senza l’aria condizionata, fa sparlare. “Se vince la Lega imitiamola” è stato il primo pensiero che i dissidenti nei consigli provinciali di Frosinone e Latina e qualche giorno prima i deputati Gianluca Pini (Lega) e Enzo Raisi (Pdl o finiano? Ma fanno parte dello stesso schieramento..?) hanno portato avanti. La secessione! Via da Roma e via da Bologna. Una regione laziale senza Roma e la nascita della Regione Romagna.

Assolutamente fantastico! Il basso Lazio con l’aggiunta di appezzamenti di territorio reatino e viterbese costituiranno la “Ventunesima”; le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini saranno la spina dorsale della Romagna. In altre parole la fantasia al governo! Basta con Roma ladrona e Bologna la grassa, ora facciamo tutto da soli.

Dal 17 maggio i consigli provinciali di Frosinone e Latina, in seduta comune, firmeranno un’intesa per far partire un referendum. A questo iter, si presume che parteciperanno anche i secessionisti di Rieti e Viterbo. Ma non è tutto: ci sarà un sacro giuramento che si terrà presso l’abazia di Fossanova, quella di Tommaso D’Aquino.
I deputati romagnoli ne fanno invece una questione culturale ed economica a cui vanno aggiunte radici storiche che risalgono all’Italia dei Comuni. Insomma solo caz..te!

Vasco Rossi e Ligabue da una parte, Loris Capirossi e Laura Pausini dall’altra. Etruschi e ciociari contro i romani: vendichiamoci per il ratto delle Sabine. Martufello for president! La mozzarella pontina agli indigeni! Come famo l’olio noi nun lo fa nessuno, daje fatte ‘na bruschetta!
E dall’altra parte si leggeranno i nuovi spot: addio squacquerone, la piadina solo per i residenti! Tortellini, prosciutto e parmigiano siano banditi! Tavernello per tutti, noi con il lambrusco ci laviamo le mani. Mo va là patacca!

La Polverini sembra sia distrutta dall’accaduto. Neanche un mese che sono stata eletta proprio da loro e già mi vogliono togliere la poltrona?? Io a Latina e Frosinone non ci voglio andare! Dai rivoltosi arriva la risposta piccata: “Noi l’abbiamo fatta eleggere, Renata: con 160 mila voti. E a Frosinone manco un assessore?”

Nel berlusconismo e nell’imbarbarimento generale ogni provocazione va presa con i guanti. Alla fine ci sta sempre la smentita di turno. Ma davvero è immaginabile il Lazio senza Roma e l’Emilia senza la Romagna? Non è una semplificazione talmente esagerata da sembrare ridicola?

E molti dei nostri padri, ora non sanno più se sorridere o se rivoltarsi nella loro tomba. Per fortuna che tra un anno si festeggia il 150 anno dell’Unità d’Italia e l’anno dopo arriva il 2012…

“A che ora è la fine del mondo?” Luciano Ligabue
“No, amore no, io non ci sto, o ritorni o resti lì” Laura Pausini.
Questa sì che è par condicio!

PS: Come volevasi dimostrare è arrivata oggi, in ritardo, la smentita. Cicchitto: “No alla secessione”, salta il giuramento di Fossanova. Ma Frosinone resiste…

Il Polemista

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