lavoro, partito democratico

Sul lavoro non molliamo. Bersani in Sardegna

Il lavoro e la sua tutela sono la priorità del Pd. Questo è il messaggio forte che arriva dall’incontro che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha avuto con i lavoratori di Cagliari, di Iglesias e delle fabbriche del Medio Campidano, durante la due giorni del viaggio in Sardegna del leader democratico. Accanto ai lavoratori per sostenere le loro cause e per rilanciare una linea politica a tutela dell’occupazione come risposta anti-crisi. Quindi in una conferenza stampa finale Bersani ha risposto alle domande dei cronisti sulle prossime elezioni amministrative sarde e sulla difficile situazione in cui l’inaffidabile governo Berlusconi sta navigando.

Il lavoro, una priorità per il Paese. “Viviamo una situazione difficile nel Paese e il Governo in questi due anni non ha allestito una politica che desse un po’ di stimolo all’occupazione e agli investimenti. Vorrei che dalla Sardegna questa critica suonasse ancora più forte, perché ci troviamo nei luoghi principali di questo dramma. Noi vogliamo parlare di lavoro, invitando tutti a non mollare. Il Pd farà di tutto, ci metteremo tutto il sudore necessario per trovare soluzioni”. Questo è l’impegno che Bersani ha assunto a Villacidro davanti ai lavoratori delle fabbriche del Medio Campidano.

“Sono al vostro fianco, non solo perché state difendendo l’occupazione e la vostra vita, ma anche perché state difendendo un presidio di ricchezza per tutti”, ha continuato il leader democratico ripercorrendo le tappe delle lotte operaie in Sardegna.

“Quando si riesce a difendere e dare prospettiva a un settore produttivo e industriale – ha detto Bersani – si tiene in piedi un pezzo del futuro della propria regione, del proprio territorio. Sono lotte che questi lavoratori fanno per loro stessi e per tutti. In questi due giorni in Sardegna sarò al fianco di lavoratori e sindacati per capire i problemi e studiare un’azione comune in difesa di questa gente”.

Giunto a Iglesias, Bersani a incontrato gli operai della Rockwool che gli hanno lanciato l’allarme di sentirsi abbandonati dalle istituzioni: “ogni posto di lavoro perso è un dramma per una intera famiglia, non lasciateci soli” hanno spiegato i 67 minatori cassaintegrati sardi che dal 13 aprile scorso stanno presidiando il ponte della statale 130.

”Questo è un territorio con una presenza di multinazionali – ha risposto Bersani – che subisce forti scompensi per l’azione di queste società che comprano, non fanno investimenti e poi fuggono, come giustamente denunciano i lavoratori. Il Governo deve pretendere da queste multinazionali che non vadano via e non chiudano gli impianti. Ci vuole la massima attenzione e incoraggiare gli investimenti di nuovi imprenditori e non abbandonare i lavoratori”.

“Un’intesa preliminare fra Eni e Ramco adesso c’è, anche grazie al buon lavoro degli uffici del ministero. Sarà necessario un certo periodo di tempo per perfezionare gli stessi accordi e le procedure. A questo punto i commissari, cui spetta il compito di gestire l’azienda, sono nelle condizioni di poter riavviare gli impianti. E’ fondamentale che lo facciano e che il governo, pur in una situazione di instabilità, si preoccupi di stimolare questa decisione e di seguire con ogni attenzione una vicenda industriale di rilievo eccezionale e di grande delicatezza”.

Il governo nella palude, tra scandali e corruzioni. Sull’inchiesta degli appalti per l’eolico in Sardegna, per il segretario del Pd “stanno emergendo delle cose sconcertanti e mi aspetterei che il Governo dicesse la sua. Poi la magistratura farà il suo dovere, ma il Governo deve spiegarci come è possibile che un sistema di appalti riservati e secretati dia luogo a corruzione, a trasferimento di capitali illeciti all’estero che poi vengono ripuliti e rientrano con lo scudo fiscale. Il Governo deve dire cosa pensa di quello che sta succedendo, io penso che sia una vergogna”.

Quanto alla smentita di Berlusconi sulla presunta congiura della magistratura ai danni del Governo, Bersani è stato categorico: “sarà la terza o quarta volta che smentisce una sua dichiarazione, vuol dire che c’è qualcuno che inventa sempre. Il Governo anzichè parlare di complotti deve dire quello pensa su quanto sta avvenendo fuori”.

Ipotesi di elezioni anticipate. Pier Luigi Bersani ha ribadito la posizione del Pd: non le cerchiamo e, soprattutto, non le temiamo. “Ho sempre detto – ha ricordato Bersani – che siamo a un bivio tra palude e un qualche strappo. Certamente questo governo sia nelle condizioni politiche che nelle condizioni programmatiche non mi pare capace di affrontare i problemi. Vedremo dove porteranno le loro dinamiche interne: da parte nostra le elezioni non le cerchiamo e non le temiamo”.

Italia tra i tre paesi al mondo più industrializzati in proporzione al Pil. “I siti della chimica vanno messi in ordine, bisogna tutelare gli operai e trovare dei soggetti industriali in grado di tenere assieme questa filiera. Nel caso della Vinyls, o se la tiene l’Eni o si trova un interlocutore affidabile”. Lo ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rispondendo alle domande dei cronisti sull’incontro al ministero per lo Sviluppo Economico sulla vertenza Vinyls. “Ieri è stato fatto un passo importante, che non è certo risolutivo, ma ci puo’ mettere in condizione di verificare se i commissari possono riattivare la produzione degli impianti”.

Il segretario del Pd ha poi ribadito l’importanza della chimica, in Italia, e ha attaccato il Governo perché sinora ha fatto poco. “In pochi sanno che l’Italia, insieme a Giappone e Germania, è il Paese che nel mondo che fa più Pil attorno all’industria e ai servizi collegati, quindi in proporzione possiamo definirci uno dei tre paesi più industrializzati del mondo. Quindi da parte del Governo ci vorrebbe più impegno a difendere questi settori”.

Elezioni Amministrative in Sardegna. “Oggi più che mai fare campagna elettorale significa portarsi sul fronte dei problemi. Questa è una straordinaria occasione per parlare delle cose vere, abbassare i toni della propaganda generica e avvicinarsi ai problemi reali della gente”. Così il leader del Pd Pier Luigi Bersani, ha aperto la campagna del voto a Cagliari e Villacidro, prime tappe del suo tour di due giorni in vista delle amministrative del 30 e 31 maggio in Sardegna.

“Viviamo una situazione difficile nel Paese e il Governo in questi due anni non ha allestito una politica che desse un po’ di stimolo all’occupazione e agli investimenti. Vorrei che dalla Sardegna questa critica suonasse ancora più forte, perché ci troviamo nei luoghi principali di questo dramma”.

Non sono mancate critiche alla Giunta regionale di Ugo Cappellacci. “I sardi possono già trarre le prime conclusioni di questa esperienza di governo, che non ha portato a niente. Ricordo tante promesse in campagna elettorale, dalla Sassari-Olbia alla telefonata di Berlusconi a Putin per le industrie sarde, ma poi cosa è successo? Credo che i sardi – ha concluso Bersani – una piccola riflessione la faranno”.

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Secondo giorno

Bersani ha incontrato i lavoratori del Sulcis Iglesiente, uno dei territori più colpiti dalla crisi, con trentamila disoccupati e migliaia di posti di lavoro persi. “Non mi piace fare promesse – ha dichiarato il leader democratico durante l’assemblea dei lavoratori nella sede della Eurallumina – non è questo il modo serio per affrontare i problemi, ma ho scelto di venire in questi luoghi di lavoro, dove vi è una forte crisi, per stare al fianco di chi soffre, perché un posto di lavoro in meno è un dramma per una intera famiglia”.

Il caso dell’Eurallumina, e di altre aziende in crisi come la Portovesme Srl, l’Otefal e la Rockwooll, “sono vertenze che conosco bene e che seguo da tempo, in un territorio che ha il triste primato della disoccupazione giovanile al 44% – ha detto Bersani, accompagnato dal sindaco di Carbonia, Tore Cherchi, candidato del centrosinistra alla presidenza della Provincia di Carbonia-Iglesias – su Alcoa la mobilitazione enorme che vi è stata ha preso per i capelli il rischio di abbandono, ma il problema non è risolto del tutto e verrà affrontato, mi auguro con successo, al tavolo del Ministero. Su Eurallumina la situazione è veramente molto preoccupante. Credo che nel quadro dei rapporti fra Italia e Russia, e non tanto dell’amicizia fra Berlusconi e Putin che non porta niente, avrebbe dovuto esser possibile trovare una intesa”.

I conti del governo e la manovra da 25 miliardi. Per Bersani “è inutile vantarsi dei dati sui conti pubblici che vedono l’Italia nella media dell’Ue”.
“Il Governo – ha continuato Bersani – sta dando una mistificazione profonda perché vi è una piccola differenza: l’Italia nei due anni precedenti è calata più del 6% di Pil, mentre gli altri sono calati del 3%. Cioè significa che noi per andare al passo con gli altri dobbiamo viaggiare alla velocità doppia degli altri, altrimenti non siamo al pari degli altri. Se gli altri ci mettono cinque anni per uscire dalla crisi noi ce ne mettiamo dieci”.

“Nei due anni passati abbiamo avuto 20 miliardi in meno di incasso Iva, siamo ad una riduzione delle entrate fiscali che è ben superiore all’andamento della crisi. La spesa corrente è cresciuta, però si continua ad esempio a tagliare nella scuola. Se si vuol fare una vera azione di lotta alla evasione fiscale qualcosa si porta a casa, perche’ nel mare magnum basta poco, è talmente grande che con un paio di misure arriverebbero subito un po’ di miliardi”.

La manovra correttiva annunciata da Tremonti pari a 25 miliardi è “una cattiva notizia. Quando si cresce così poco alla fine non si riescono a tenere assieme neanche i conti – ha affermato Bersani – in Italia c’è una crescita troppo bassa, bisogna trovare la chiave per farla aumentare un po’. Sono due anni che questo Governo non fa una politica per gli investimenti, noi abbiamo bisogno di creare lavoro, di migliorare l’andamento dei consumi, dando un po’ di soldi ai redditi più bassi. Bisogna fare uno sforzo per fare una operazione del genere, poi nel medio periodo anche i conti ne risentono positivamente”.

A.Dra da www.partitodemocratico.it