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Carpi (Mo) Riforma Gelmini, lo stilista diventa operaio

Il ministro stravolge i percorsi di formazione e le figure professionali. Il caso del Vallauri di Carpi, l’on. Ghizzoni presenta un’interrogazione
Non solo tagli di risorse e di insegnanti. La riforma Gelmini stravolge metodi didattici, percorsi di formazione e figure professionali. E’ quanto succede all’istituto professionale Vallauri di Carpi, che da anni forma Operatori moda e tecnici dell’abbigliamento e della moda. Con il nuovo percorso di studi previsto dal ministero la figura professionale cambia completamente natura. Cancellato di fatto il profilo dello stilista creativo, la riforma punta ora a formare una figura da inserire nel processo produttivo.

“Il distretto carpigiano – spiega l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera – non ha bisogno di operai specializzati da impiegare in una dimensione industriale, per il semplice motivo che la produzione ormai è quasi completamente delocalizzata. Le figure professionali del settore moda necessarie al nostro distretto devono invece sviluppare capacità artigianali e creative, mentre la riforma Gelmini va in direzione esattamente contraria: prevede che la qualifica triennale in Operatore moda e la post qualifica biennale di Tecnico dell’abbigliamento e della moda confluiscano nel nuovo diploma d’istruzione professionale a indirizzo industriale”.

In pratica scompaiono discipline quali Storia della Moda e del Costume e Storia dell’Arte; i laboratori di Modello e di Confezione vengono dimezzati nell’orario e parzialmente soppiantati dal Laboratorio tecnologico; nelle classi quarte e quinte vengono introdotte le nuove discipline Tecniche di Produzione e Organizzazione e Tecniche di Gestione e Conduzione di Macchine e Impianti adatte a un profilo di operaio specializzato.

L’on. Ghizzoni ha presentato un’interrogazione al ministro Gelmini sollecitando un “passo indietro” del ministero che consenta di ricollocare il corso di studi del Vallauri in ambito artigianale e non industriale. La parlamentare del Pd chiede anche di inserire nel programma gli insegnamenti di Disegno e storia del costume e Disegno e storia dell’Arte “poiché il made in Italy si caratterizza per lo stile e la sapienza artigianale dei suoi prodotti”

“Le scuole della provincia di Modena che dal prossimo anno ospiteranno il nuovo corso Moda (anche l’istituto Galilei di Mirandola e il Cattaneo-Deledda di Modena) – conclude l’on. Ghizzoni – sono già impegnate per compensare, nell’ambito della propria autonomia, le modifiche imposte dalla cosiddetta riforma, affinché l’offerta formativa e la preparazione professionale dei ragazzi ne risentano il meno possibile”.