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Il Polemista «Chi slega la Lega?»

Berlusconi corre ai ripari per difendere l’onore dell’Italia dopo le sparate leghiste sul tricolore. Barzellette per nascondere come la Lega si senta davvero sopra alla regole…italiane – Il Polemista
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Per fortuna che Silvio c’è! E questa volta non è il testo di una splendida canzone autocelebrativa. Silvio Berlusconi, in Bulgaria prima e in Libia poi, riesce a ridare lustro al Tricolore dopo che ministri e governatori leghisti, in diverse forme, hanno provato ad appannarlo.

Veniamo ai fatti. Prima di tutto c’è stato l’attacco ai giocatori della Nazionale di calcio: Maroni e la sua miracolata tessera del tifoso hanno aperto il campo alle micchette bagnate di Calderoli che ha chiesto ai giocatori di rinunciare ai premi vittoria. Poi è stato il momento di Flavio Tosi, sindaco di Verona, tra i più puri della filosofia del “durismo” della Lega. Per lui le regole del codice della strada non esistono e la “sua” Audi 6 ha il permesso di seguire regole che nessun automobilista potrebbe permettersi. Nel giro di poche giorni è riuscito a farsi beccare per eccesso di velocità, sosta vietata in zona rimozione, targa parzialmente ricoperta da un adesivo. Il primo cittadino è riuscito però a trovare il coraggio di querelare chi lo accusava sostenendo che la macchina andava a 180 km/h solo per motivi di servizio. Poi ha dichiarato che l’Audi 6 non è sua e neppure del Comune ma del signor Vicentini, concessionario Audi per Verona, che in comodato d’uso gratuito ha fornito la vettura. Giusto per la cronaca, segnalo che l’adesivo che oscura la targa è quello con il simbolo della Padania leghista. Dettagli, solo dettagli…

Il colpo finale è arrivato dal neo governatore del Veneto, Luca Zaia è al centro di una polemica incresciosa sull’inaugurazione di una scuola a Fanzolo di Vedelago (TV). Nessun inno di Mameli, o almeno nessuno si ricorda di averlo sentito. Solo il Va’ pensiero di Verdi, simbolo lirico della Padania libera. L’ex e mai rimpianto ministro dell’Agricoltura, quello dei panini “made in Italy” del McDonald per intenderci, ha confermato la politica statutaria della Lega. Intransigente nei week end e menefreghista nei feriali. Ai colleghi del governo che lo accusavano di un “fatto grave” (Ignazio La Russa) e di “oltraggio alla nazione (Andrea Ronchi), ha risposto con classe: “è meglio che si prendano un po’ di vacanze e si riposino il cervello”. Figuriamoci come sarà stato contento il ministro della Difesa dell’invito ad una bella crociera rilassante. Da fonti non confermate, pare che La Russa abbia chiamato il generale di Stato Maggiore per adunare le truppe di terra e ordinato alla “Editrice giochi” di modificare la cartina politica del Risiko e scorporare il Veneto dal resto dell’Italia: “dichiaro guerra a Zaia con 5 carri armati neri e tiro i dadi”. Ovviamente nei piani di La Russa e il generale, c’era anche lo studio di trovare delle carte bonus nel caso la sfortuna colpisse i dadi!!

Poi avvisato che era già lunedì, Zaia ha cambiato rotta annunciando che al mondiale tiferà Italia, che il Tricolore è “un presidio nazionale e anche un logo, un brand che funziona benissimo all’estero”. Un brand???? Cosa è il Tricolore?? E la M gialla di McDonald dove la vuole mettere sul verde, sul bianco o sul rosso? Ketchup o maionese? Scusi mi dia pure un menu per bimbo e non si dimentichi il gadget di Alberto da Giussano!
Ma qualcuno deve subito avergli fatto cambiare idea con uno scherzo: “Luca guarda che nell’antico calendario celtico oggi è ancora domenica!”. Di nuovo week end e nuova trasformazione di Mr. Hyde: “In Veneto 7 su 10 parlano e pensano in dialetto. La lingua materna non la puoi disconoscere. E poi non capisco: se vai in tv e parli romano, è slang italiano. Se parli veneto o bergamasco, sei un provocatore”.

Dopo il brand ora lo slang! Per me l’unico errore commesso da Zaia è l’italiano, altro che slang! E poi se parli in veneto o bergamasco non sei un provocatore. Non ti capisce nessuno! Punto.
E così quando neppure il Giornale e il suo co-direttore Sallusti erano riusciti a gettare acqua sul fuoco, qualcuno è stato costretto a chiamare Silvio in missione, per conto suo, in Bulgaria. “Capo pensaci tu, insomma inventa una delle tue che qui in Italia stiamo messi male!”

E per fortuna che Silvio c’è: il premier bulgaro Boiko Borisov è diventato più semplicemente l’amico Boris e via con battute e barzellette. Oddio non troppo spinte visto che Borisov è un campione di karate e ex guardia del corpo. Il sogno americano dall’Italia è arrivato in Bulgaria: se un animatore da crociera è diventato padrone dell’Italia figuriamoci cosa può fare una ex guardia del corpo in Bulgaria.”Sai Boris – ha detto Berlusconi – ho la fila di donne che mi vogliono sposare e si capisce: ho la grana, non sono scemo e sono ancora giovane. Ma non mi arrendo!”. Grosse risate…
Ma la svolta bulgara non riusciva a soffocare gli eco italo-padani. Silvio di nuovo indossava l’abito del super eroe e volava in Libia a discutere con Gheddafi. Con la liberazione dell’ostaggio svizzero anche questa missione si concludeva con un successo. L’Italia e il suo prestigio tornavano grandi.

PS: da una delle ultime intercettazioni, prima che vengano messe al bando da questo saggio governo, si è potuto decifrare i momenti salienti del discorso di Berlusconi con Gheddafi. “Gheddì, ci stanno un francese, un inglese e un italiano di origine napoletana. Parte l’inglese e dopo un po’ si spaventa tantissimo e alla fine non ce la fa! Poi è il turno del francese e anche lui non ce la fa. Poi tocca all’italiano che lo guarda e gli dice: “…e io ti spalmo sul panino”! Grosse risate…

PS: il traduttore italiano-arabo è latitante. È stato condannato all’ergastolo per essersi rifiutato di tradurre le ultime parole di Berlusconi.
Cribbio

da www.partitodemocratico.it