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«Manovra iniquia», al via lo sciopero Cgil. Cortei in tutta Italia

«Contro le scelte politiche del governo e per cambiare una manovra sbagliata e ingiusta», queste le motivazioni dello sciopero generale della Cgil: otto ore per i lavoratori pubblici, quattro per i privati (ma i metalmeccanici della Fiom scioperano per l’intera giornata), con manifestazioni e presidi in molte città.

Bologna «Questa manovra va cambiata perchè la pagano solo i lavoratori, gli enti locali e i cittadini. Bisogna chiedere a chi più ha di contribuire in base alle proprie risorse». Lo ha detto il vicesegretario generale della Cgil Susanno Camusso, nel corteo della manifestazione della Cgil a Bologna in occasione dello sciopero contro la manovra del governo. «Bisogna anche non fare una manovra depressiva che riduce la crescita – ha aggiunto – ma una manovra che guardi all’ occupazione e alla possibilità di rilanciare l’ economia. Nessuno nega la necessità di fare una manovra, ma si può fare una manovra equa e che guarda al futuro, non solo a tagliare le spese».

Nel suo primo comizio in piazza Maggiore a Bologna, concludendo la manifestazione della Cgil dell’Emilia-Romagna, il vicesegretario generale Susanna Camusso ha fatto un duro attacco al Governo e al suo atteggiamento nei confronti della Fiat. «Vorremmo un paese – ha detto tra gli applausi della piazza – in cui il Governo non fosse silenzioso e ininfluente di fronte alla più grande fabbrica di auto del paese. Vorremmo un Governo che non fosse stato zitto di fronte a tre piani della Fiat, che noi abbiamo contrastato fino a quando la Fiat non ha fatto un piano che prevedeva la crescita della produzione. Vorremmo ricordare agli urlatori della modernità e delle svolte epocali – ha rincarato Camusso – che, se fosse stato per loro, nel Mezzogiorno non ci sarebbero più stabilimenti della Fiat. Se fosse stato per loro la produzione di questo paese sarebbe stata ridotta. E proprio per questo, perchè sono stati silenziosi e ininfluenti, perchè non hanno saputo usare la politica industriale, perchè hanno sempre pensato che lavoro e crescita non fossero un loro problema, vorremmo che stessero zitti», ha gridato sostenuta dagli applausi del popolo della Cgil. «Vorremmo che non urlassero al trionfo quando si vogliono cancellare i diritti dei lavoratori – ha sottolineato – perchè a chi ignora la fatica del lavoro, a chi non sa che un paese moderno non mette mai in alternativa il lavoro e i diritti, ricordiamo che un paese moderno pensa che il lavoro ha i diritti. Perchè lo dice la nostra Costituzione, lo Statuto dei lavoratori, lo dice l’idea di civiltà».

I due cortei della manifestazione della Cgil dell’ Emilia-Romagna, che sarà conclusa dalla Camusso in piazza Maggiore, sono partiti verso le 9. Quello a cui partecipa la Camusso ha fatto una breve sosta a Porta Lame, dove ci fu una battaglia tra partigiani e nazifascisti, e dove è stata posta una corona al cippo che ricorda l’ episodio.
Gli organizzatori della manifestazione di Bologna della Cgil hanno detto dal palco: «Siamo centomila, abbiamo riempito le vie di Bologna. Ci sarà un balletto di cifre, ma a noi non importa. Questa è la verità, siamo tantissimi».

Milano Circa 50mila partecipanti e un’adesione media tra il 50 e il 60%. Questi, secondo gli organizzatori, i numeri della manifestazione e dello sciopero indetti dalla Cgil per protestare contro la manovra del governo. Il corteo, partito questa mattina alle 9.30 dai Bastioni di porta Venezia a Milano, è arrivato in piazza Duomo. La manifestazione ha coinvolto tutte le province
lombarde con punte di adesione all’astensione del lavoro del 90% (Galbani) e del 70% (Perfetti e Citterio). Importante anche
l’adesione del pubblico impiego, vicina al 70%. Il segretario della Camera del lavoro di Milano, Onorio Rosati, ha commentato: «C’è una partecipazione straordinaria, al di là di ogni più rosea aspettativa. È la dimostrazione che i problemi ci sono. In Europa gli altri governi stanno facendo cose serie, da noi solo demagogia».

Bersani «È scandaloso che non esista più un ministro allo Sviluppo Economico». Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani facendo riferimento alla vicenda dello stabilimento di Pomigliano d’Arco della Fiat. Bersani ha partecipato alla manifestazione della Cgil a Milano. Bisogna cambiare la manovra, in particolare sulle «cose più inaccettabili, che colpiscono i servizi e i redditi fondamentali». Questa l’opinione del segretario del Pd. «Noi – ha detto – abbiamo fatto delle proposte da 24 miliardi di euro, ma le abbiamo distribuite diversamente. Perchè non le si guardano?». Riguardo alle proteste dei presidenti di Regione, il leader Pd ha sottolineato: «È chiaro che le Regioni pongono un problema istituzionale. Le regioni non sono centri di spesa, ma istituzioni e come tali vanno trattate. Spero si dia loro ascolto».

Roma Cori e striscioni contro il Governo, contro il premier Silvio Berlusconi, e contro il sindaco Gianni Alemanno al corteo organizzato dalla Cgil per manifestare contro la manovra Finanziaria in discussione in Parlamento. «Voi del Popolo della libertà siete fascisti e ve ne dovete andà», gridano un gruppo di manifestanti. Cori anche contro il sindaco di Roma: «Alemanno ingrassa i consulenti e taglia i dipendenti, ci ha regalato sfruttamento e precariato». Mentre alcuni rappresentanti della Cgil funzione pubblica, sventolando banconote da 5 euro fac simile, hanno gridato: «Berlusca, voi pure queste?». In piazza anche la Banda di Marino in costume tipico e decine di metalmeccanici che hanno più volte intonato: «Siamo tutti con Pomigliano» e «la dignità non si contratta: no al ricatto della Fiat».

Napoli Il corteo della Cgil promosso in occasione dello sciopero generale di otto ore proclamato dalla confederazione contro la manovra varata dal governo sta attraversando corso Umberto I, nel centro della città a Napoli. Ad aprire il corteo i lavoratori della Fiat di Pomigliano d’Arco. Le tute blu hanno uno striscione sul quale è scritto ‘Siamo tutti di Pomigliano’. Molti gli applausi rivolti agli appartenenti alla Fiom che hanno raggiunto il corteo alla metà di corso Umberto. A sfilare ci sono anche l’ex leader della Cgil Gianni Rinaldini ed Enzo Masini, responsabile nazionale auto della Fiom. In piazza anche il leader di Sinistra e Libertà e presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. A causa della manifestazione traffico impazzito in città anche per lo sciopero del trasporto pubblico locale fermo dalle 9 alle 13. Quindi autobus, metropolitane e funicolari bloccate. Dalle 14 alle 18 toccherà alle Ferrovie mentre il trasporto marittimo ritarderà le partenze di quattro ore. Per tutti gli altri settori lo sciopero durerà otto ore.

Cagliari Oltre duemila persone stanno sfilando per le vie del centro di Cagliari in occasione della manifestazione di protesta contro la Manovra del Governo, nel giorno in cui la Cgil ha indetto lo sciopero generale. Il corteo, partito poco dopo le 9:30 da piazza Garibaldi, è aperto da una cinquantina di lavoratori del call center Video on line 2, che occupano da oltre 20 giorni la sede dell’azienda in crisi. In mezzo a loro anche il neopresidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia. Fra gli altri manifestanti i lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari che portano per le strade un mega stendardo con la scritta «Non zittite l’arte», il sindacato sardo Css ed un gruppo di disoccupati di San Nicolò Gerrei. La manifestazione di Cagliari, che si svolge in contemporanea con le altre sette provinciali della Sardegna ed è fra le 120 organizzate dalla Cgil in tutta Italia, si chiuderà in piazza del Carmine con i comizi finali, affidati al segretario nazionale Vincenzo Scudiere ed al segretario territoriale Nicola Marongiu.

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