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Atenei in fermento. Gli studenti ribadiscono il no al ddl di riforma in discussione al parlamento

Atenei in fermento. Un ampio schieramento di associazioni e organizzazioni sindacali del settore ha proclamato per il primo luglio assemblee generali di ateneo e dal 5 al 9 luglio una settimana di mobilitazione di tutte le componenti del mondo universitario: docenti, precari, personale tecnico-amministrativo, studenti. Un intervallo di tempo durante il quale convocare, tra l’altro, assemblee permanenti di facoltà e di ateneo.

Le organizzazioni e le associazioni dell’università ribadiscono il giudizio negativo sul ddl di riforma dell’università in discussione in Parlamento e sulla Manovra finanziaria «che colpisce pesantemente l’Università e coloro che vi operano» e fanno notare come stia crescendo una mobilitazione «sempre più adeguata alla gravità della situazione». «Organi collegiali e assemblee – ricordano – hanno deciso o stanno decidendo forme di protesta che recepiscono le indicazioni delle organizzazioni e delle associazioni universitarie (astensione dei professori e dei ricercatori dai compiti didattici non obbligatori per legge e partecipazione il 1 Luglio alle assemblee di ateneo nei rettorati con occupazione simbolica degli stessi) e in molti casi vanno anche oltre (invito alle dimissioni dalle cariche accademiche e sospensione dell’attività didattica)».
Le sigle che promuovono la protesta sono: Adi, Adu, And, Andu, Apu, Cga, Cisal, Cisl-Università, Cnu, Confsal-Cisapuni-Snals, Flc-Cgil, Link-Coordinamento Universitario, RdB-Usb Pubblico Impiego, Rete 29 aprile, Snals-Docenti Università, Sun, Udu, Ugl-Università e Ricerca, Uilpa-Ur.
da www.sole24ore.it