attualità, pari opportunità | diritti, politica italiana

"Un rischio per tutti i cittadini", di David Sassòli

La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire». George Orwell la pensava così. Come mettere freni, limiti, alle libertà? Come regolare una materia che dev’essere pubblica per definizione, nel momento che la giustizia si amministra in nome di tutti? Le intercettazioni pongono problemi certo,mail governo
ha deciso di non risolverli e di imporre un bavaglio. Due i punti di partenza: da quando un atto è pubbliconon possono esservi limiti alla
diffusione delle informazioni; tutto ciò che non serve al processo dev’essere eliminato. Il governo invece che fa? Colpisce il diritto di cronaca e l’autonomia della magistratura.
Sono troppe le intercettazioni? Non so giudicare il troppo o il poco, in un Paese che ogni giorno fa emergere casi di corruzione, attività mafiose, collusioni fra politica, finanza, criminalità e apparati dello Stato. I dati sono allarmanti e ci riferiscono di un’emergenza criminalità
che mette in pericolo la sicurezza anche di altri Paesi. Non è un caso che il sottosegretario alla giustizia Usa, Lanny Breuer, abbia ribadito
che le intercettazioni sono uno strumento essenziale nella lotta al
crimine.
Dire no alla legge bavaglio è parlare di grandi valori. Non è un problema
di giornalisti e giudici, ma della sicurezza dei cittadini. Il governo ne aveva fatto una bandiera, alimentando paure e fobie, ma ancora una volta cerca di mettere in sicurezza il ceto politico rispetto agli interessi generali. Difficile spiegare in Europa quello che accade in Italia. Difficile raccontare diun Parlamento bloccato da leggi che interessano il premier mentre aumenta la disoccupazione giovanile e le imprese chiudono. Anche per questo saremo giovedì in piazza Navona.

L’Unità 29.06.10