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"Gelmini ha nel mirino di nuovo la scuola media", di G.V.

Nei programmi del ministero dell’ Istruzione c’è anche quello di metter mano alla scuola media. «Se nel nostro paese c’è una dispersione scolastica molto alta, di 10 punti superiore alla media europea, questo – ha osservato Mariastella Gelmini ospite di Radio anch’io – questo ci deve allertare sulla necessità di ripensare il segmento della scuola media. È dimostrato da studi, fatti dal ministero ma anche da alcune fondazioni, che nella scuola media sono state introdotte molte materie ma si è persa di vista l’importanza di discipline fondamentali come l’italiano, la matematica e anche la lingua straniera. E questo – ha concluso il ministro – pone i ragazzi in una condizione di non sufficiente preparazione per poi affrontare le scuole superiori». Sarebbe da credere a Gelmini. Peccato che quel che dice è contraddetto dai fatti. Vuole fare studiare di più alle medie, italiano e le lingue, materie che poi taglia alle superiori. Nel passaggio possono diventare asini. Così sull’università. «Noi abbiamo cominciato a tagliare i corsi di laurea inutile, gli insegnamenti che non hanno ragion d’essere che hanno offerto molte cattedre ma non hanno dato risultati agli studenti. Dobbiamo fare in modo che la laurea non siaunpezzo di carta inutile», ha detto il ministro dell’Istruzione. «Per fare questo occorre fare un ragionamento non legato alla quantità ma al contrario puntare sulla qualità come hanno fatto molti paesi europei, quindi insegnamenti necessari, corsi di laurea che garantiscano un’occupabilità, che in tempi di crisi è fondamentale, preparazione degli insegnanti e apertura ai giovani», ha aggiunto. Anche qui sfugge al ministro la gravità di quel che dice. Insegnamenti «necessari» è una visione da regime della cultura. Le repliche non si sono fatte attendere. «Dopo l’annuncio della ministra Gelmini, alias Crudelia Tremont, di voler mettere mano anche alla riforma della scuola media, dopo averla già massacrata tagliando personale, tempo scuola e materie, un brivido corre lungo la schiena. I livelli di apprendimento degli studenti italiani,come provano tutte le analisi, iniziano una discesa rovinosa proprio dalle medie: e se a 50 anni dalla sua riforma, è necessario sia innovare i modelli didattici per la preadolescenza nella scuola media che intervenire sulla secondaria di primo grado, è altrettanto chiaro che non è il maestro unico in sole 24 ore di scuola, e i tagli indiscriminati fin qui fatti, che aiuteranno gli studenti a raggiungere i necessari livelli di apprendimento della nostra lingua. La scuola azienda gelminiana, che taglia risorse umane e non lascia spazio alla ricerca e all’innovazione didattica, sarà dunque il colpo di grazia al nostro sistema scolastico », ha detto Francesca Puglisi, responsabile scuola Segreteria Pd. «Assolutamente fuori dalla realtà» definisce le dichiarazioni Gelmini la Rete degli studenti. «L’ operazione del ministro – aggiunge – è quella di continuare a nascondere dietro la maschera di una scuola del rigore e del merito, l’unico criterio con cui si è occupata di scuola in questi anni: tagliare e far cassa».

L’Unità 01.07.10

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