attualità, politica italiana

"Scudi medioevali", di A.Dra

La maggioranza vuole allargare il Lodo Alfano al premier e ai ministri anche per i reati commessi prima di assumere la carica. A quando lo ius primae noctis?

Di solito si guarda il dito mentre si indica la Luna. Quando c’è di mezzo Berlusconi, si dà ampio risalto al “ghe pensi mì”, alla diatriba con Fini e Tremonti ovvero alla manovra finanziaria e al ddl intercettazioni e intanto…

Intanto nelle Commissioni di Camera e Senato, la maggioranza, si legga i masnadieri, lavorano alacremente per far trovare la pappa pronta a Berlusconi. Per il bene del Paese? Per uscire dalla crisi? Per dare speranza alle nuove generazioni? No! Per immunizzare il premier e i suoi ministri da ogni forma di controllo giuridico.

E neanche le smentite di turno possono contraddire quello che è scritto nero su bianco: “ Il premier e i ministri dovranno potersi avvalere del Lodo Alfano, la sospensione dei processi penali, anche per i fatti successi prima di assumere la carica”. Questo è il parere condizionato che sarà presentato alla Commissione Affari costituzionali del Senato su proposta di Filippo Berselli (Pdl), presidente della Commissione Giustizia. Tutto chiaro? Sospensione dai processi anche per fatti successi prima di diventare ministri! Pare che Berselli preso da un raptus di giurisprudenza notturna abbia incominciato a scrivere i testi per il ripristino dello Ius Primae Noctis, la Decima, l’abrogazione della Convenzione di Vienna del 1961 sull’immunità ed “allargare” a Berlusconi l’articolo 8 dei Patti Lateranensi: il Papa e Silvio sono considerate persone sacre e inviolabili.

Se prima, per il relatore Berselli la formula aggiuntiva “al premier e ai ministri” era pleonastica del diritto legato al solo Presidente della Repubblica, ora a scanso di equivoci è scritta. Il lodo Alfano si applica al Presidente del Consiglio e ai ministri per garantire “il sereno svolgimento delle funzioni prescinde completamente dalla circostanza che i fatti che hanno originato un processo a loro carico siano antecedenti o meno all’assunzione delle rispettive funzioni”. Scritto e firmato Gasparri, Quagliariello, Centaro, Benedetti Valentini e dal leghista Bricolo.

Per il Pd è tutto assolutamente “sconcertante”. Così come è sconcertante la posizione dei due giornali di “critica” e di “siamo contro a prescindere” che da destra e sinistra parlano troppe volte la stessa lingua: Il Giornale e il Fatto Quotidiano. Attacco a 360° contro il Presidente della Repubblica ma per motivi diversi: il quotidiano di Feltri attacca Napolitano per amore del padrone; il quotidiano di Padellaro per odio nei confronto degli impuri democratici che continuano ad essere il male della politica e perché il Presidente della Repubblica dovrà, una volta per tutte, smetterla di firmare le leggi del governo! E non sono bastate le spiegazioni giuridiche fatte dal senatore Stefano Ceccanti perché per Padellaro, ha spigato che “continuando su questa strada, fra poco, per un numero crescente di elettori diventerete (il Pd) voi il danno da limitare”. Come al solito, nudi e puri, senza macchia e senza paura. Tanto nel Medio Evo in cui ci troviamo queste parole torneranno di moda.

E visto che ci troviamo in zona “criticatutto” non tralasciamo la posizione di Idv. Urlano sempre di essere l’unica “opposizione” che fa “opposizione” ma questa volta hanno preferito non essere presenti in commissione quando il solo Pd ha votato contro il provvedimento feudale del Lodo Alfano.

“Non è accettabile che con una legge, se pur costituzionale, si deroghi a principi costituzionali quali l’eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge e il diritto alla difesa delle parti offese”, ha dichiarato la senatrice Pd Silvia Della Monica, ieri in Commissione Giustizia.

Per oggi è prevista la plenaria per discutere del ddl immunità. Il Pd ha già presentato 34 emendamenti al testo, uno solo è stato ritirato dopo la polemica con il giornale di Padellaro per evitare strumentalizzazioni su un possibile “Lodo Alfano costituzionalizzato”.

Domani è un altro giorno diceva Rhett Butler in “Via col vento”. E se domani due giornali avessero lo stesso titolo?

da www.partitodemocratico.it

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