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Diritti dei disabili, diritti di civiltà. Il Governo modifica la manovra.

Il Pd alla manifestazione di Piazza Montecitorio indetta da Fand e Fis. Il governo fa marcia indietro e modifica alcuni punti della manovra. Ma non basta. Leggi le nostre proposte di intervento.

Ieri il Pd ha partecipato alla manifestazione per i diritti dei disabili che si tenutasi a Piazza Montecitorio, a Roma. Una manifestazione indetta dalle associazioni dei disabili Fand e Fish contro i tagli previsti dalla manovra che ristringe i criteri per il riconoscimento della indennità di accompagnamento e innalza la soglia percentuale per l’attribuzione dell’assegno di invalidità.
Il Pd era presente con la presidente dell’Assemblea nazionale Rosy Bindi, con la responsabile delle Politiche per la famiglia Cecilia Carmassi e i parlamentari che si sono battuti in Parlamento contro la manovra insieme alle associazioni.

“Che fine ha fatto – si chiede Cecilia Carmassi – il governo della difesa della vita e delle famiglie? Solo chi è sostanzialmente in fin di vita ha diritto a misure (minime) di sostegno o all’accompagnamento? Gli altri,
disabili con patologie plurime, non autosufficienti che si muovono con ausili e protesi o hanno limitata autonomia fisica o psicologica, vengono trattati come indebiti fruitori di risorse pubbliche e la loro vita non ha più garanzie in termini di qualità e dignità”.

“Tutto questo – conclude Carmassi – è inaccettabile ed è grave che molti esponenti del governo abbiano per giorni e giorni assicurato che queste norme sarebbero state abrogate. Oggi il rimedio è peggiore del danno. Per questo il PD ha deciso di partecipare alla manifestazione promossa da Fish e Fand per il giorno 7 luglio”.

In seguito alla manifestazione un risultato è stato ottenuto, il governo ha fatto marcia indietro e ha promesso di apportare delle modifiche alla manovra finanziaria.
“Un governo che costringe migliaia di disabili a scendere in piazza sotto il
solleone di Luglio ha perso il senso della misura”. commenta Cecilia Carmassi, partecipando al presidio, “Solo nelle ultime ore ha annunciato una marcia indietro che chiediamo da giorni per una norma che è vergognosa e ancora non siamo certi che la marcia indietro sia effettiva e totale. Vogliono riconoscere oppure no il diritto ad una vita dignitosa per disabili e non autosufficienti? Questo è il discrimine tra una società che cerca di realizzare la giustizia sociale ed una società che abbandona i più deboli”
Per Giuseppe Fioroni, Responsabile Pd Area Welfare, quella di oggi: “E’ stata vinta una battaglia di civiltà e rispetto della dignità della persona: grazie alle associazioni e all’azione del Pd il governo è stato costretto a fare marcia indietro rispetto a una delle tante norme inique introdotte nella manovra economica, quella riguardante le disabilità. Almeno una delle tante vergogne è stata rimossa. Ora ci auguriamo che non ne spuntino altre”.
Per Ileana Argentin: “Il continuo tira e molla sugli emendamenti che innalzano la percentuale di disabilità per ottenere una misera pensione è scandaloso e, ad oggi, rimane un annuncio la proposta emendativa che riporta la percentuale al 74% per aver diritto alla pensione di invalidità. Mi indigna lo sbando del Governo e della maggioranza su questo tema perché si sta giocando sulla pelle di migliaia di cittadini che vivono un disagio. Io stessa – conclude la Argentin -, ho ricordato con un mio intervento in Aula che il Governo non può fare finta di nulla e che si deve prendere le sue responsabilità”.
Anche Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, presente al presidio di stamattina, chiede che alle parole seguano, il prima possibile, i fatti. “Il governo deve mettere nero su bianco – dichiara la Turco – le modifiche delle norme contenute nella manovra economica che colpiscono duramente i disabili. La marcia indietro a cui è stata costretta la maggioranza dalla protesta delle associazioni dei disabili, per quanto precipitosa, è per il momento insufficiente”.
“L’aggressione ai disabili – prosegue Turco -, portata avanti dalla destra, è stata solo attenuata dalle modifiche annunciate sulle condizioni per ottenere l’assegno mensile di assistenza. Devono essere ritirate anche le limitazioni all’erogazione dell’assegno di accompagnamento”.

Per la senatrice Fiorenza Bassoli, capogruppo Pd in commissione Sanità al Senato, “Resta sconcertante l’idea che dietro la denuncia dei casi dei falsi invalidi si voglia negare il diritto ai disabili di poter vivere una vita dignitosa e del peso che questo comporta anche per le famiglie che si trovano a reggere completamente sole l’assistenza e il sostegno. Nel nostro paese non c’è un’assistenza diffusa per le persone disabili, situazione ulteriormente aggravata dal taglio al fondo per la non autosufficienza,fortemente voluto dal governo Prodi proprio per il sostegno e l’aiuto ai disabili e alle loro famiglie”.
Fiorenza Bassoli denuncia come la filosofia del Governo di centro destra sia “orientata all’esclusione di queste persone perché anche nei luoghi dove maggiore è la possibilità di una loro integrazione, come la scuola e i luoghi di lavoro, rimangono forti lacune delle modalità di sostegno.”
La senatrice conclude ricordando che “sia stato accantonato l’emendamento che sopprime il taglio per la rivalutazione delle pensioni per le persone emo-danneggiate.
Per la difesa di questi diritti noi continueremo la nostra battaglia fino all’approvazione definitiva della manovra”,
La senatrice Mariangela Bastico commenta: “È stata necessaria una grande manifestazione di tutte le associazioni dei disabili sotto un sole cocente, è stata necessaria un’intera mattinata per sottoporre a votazione il testo 2 del relatore che cancella le ingiuste e vessatorie norme contro i disabili contenute nel testo originario della manovra e peggiorate dall’emendamento del relatore. Il Partito Democratico in commissione Bilancio ha votato a favore, esprimendo disappunto per il ritardo e soddisfazione per l’approvazione, anche se, nel testo della manovra, rimangono ancora norme che vanno cancellate o migliorate quali quelle sulle commissioni per la certificazione della non autosufficienza dei ragazzi disabili per ottenere gli insegnanti di sostegno e, più in generale, le norme sull’integrazione scolastica. Il governo deve
abbandonare completamente l’idea di fare cassa sulle persone svantaggiate non toccando invece coloro che hanno redditi più elevati. È possibile togliere insegnanti di sostegno o l’assegno d’accompagnamento e non
chiedere un euro in più ai cittadini più abbienti e meno svantaggiati?”.

“L’approvazione dell’emendamento del relatore che riporta al 74% la soglia di invalidità per l’accesso ai benefici è una vittoria dell’opposizione, delle associazioni, degli invalidi e delle loro famiglie. Un atto di civiltà che il governo e la maggioranza sembravano voler affossare”. Lo dichiara la senatrice del Pd Rita Ghedini che poi continua: “Nonostante l’importantissima eliminazione di questa norma che avrebbe fatto risparmiare una cifra risibile, restano aperti due consistenti problemi che riguardano la vita degli invalidi del nostro Paese e che vanno cancellati dalla manovra. Innanzitutto quella riguardante gli insegnanti di sostegno. Attualmente la manovra prevede che il loro reclutamento, per il prossimo biennio, sia indipendentemente dal numero dei ragazzi disabili aventi diritto. In secondo luogo, per quel che riguarda la misura sul blocco delle assunzioni contenuta nella manovra, è doveroso per il governo precisare che da esso sono esclusi i lavoratori disabili. Si tratta di due questioni rilevantissime perché – conclude la senatrice Ghedini – minano la serenità dei cittadini più sfortunati del nostro Paese e una democrazia compiuta non può accettarle”.

Alle parole devono seguire i fatti. Il Pd controllerà e combatterà accanto ai disabili perché la manovra venga corretta e tutti i punti ingiusti cancellati.

Il PD ha realizzato un volantino che riassume le nostre proposte sul tema, che è disponibile allegato al documento.

Il Governo vuole risparmiare su disabili e non autosufficienti. Colpisce i più deboli e le loro famiglie.
Per una migliore giustizia sociale, contro le misure inique del Governo, il Partito Democratico propone:
di:

– di abrogare l’articolo 10 comma 1 che prevede l’innalzamento della soglia

– di invalidità, necessaria per la concessione dell’assegno mensile agli invalidi civili parziali (256,67 euro mensili) dal 74 all’85%;

– di salvaguardare gli obblighi di assunzione di lavoratori disabili ed altre
categorie protette di cui alla legge 68/1999, dal blocco delle assunzioni nel pubblico impiego;

– di prevedere nei capitolati di gara che riguardano servizi di pubblico interesse o investimenti, clausole sociali che stabiliscano l’obbligo per i soggetti aggiudicatari di impiegare una quota di soggetti svantaggiati, a norma dell’articolo 5 legge 381/1991

– di istituire un nuovo ”Fondo per la non autosufficienza” con una maggiore dotazione finanziaria, per garantire ai disabili l’indennità di accompagnamento al titolo della minorazione ed alle persone ultrasessantacinquenni non autosufficienti assistenza, qualità della vita e sostegno alle famiglie, erogando assegni di cura e buoni servizio per l’assistenza a domicilio nonché, ove necessario, la quota sociale di ricovero in Residenza Sanitaria Assistita, commisurati alla gravità ed alla complessità
assistenziale.

– di proporre una più mirata e meno vessatoria programmazione dei controlli sull’invalidità civile.

da www.partitodemocratico.it