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"La posizione del Pd sull'università", di Marco Meloni*

L’intervento di Irene Tinagli “Università, valutiamo le qualità” mi offre l’opportunità di precisare alcune posizioni del Partito Democratico oggetto della sua analisi. In primo luogo, la nostra proposta sul pensionamento dei docenti a 65 anni sottolinea un problema generale del sistema italiano, quello generazionale.
Adeguare agli standard europei l’età di pensionamento, e fare altrettanto sul versante dell’accesso alla carriera (sbloccando il turn-over e abolendo il precariato col contratto unico di ricerca, come proponiamo), è un modo concreto per affrontarlo. Abbiamo la classe accademica di gran lunga più anziana tra i paesi OCSE, è un dato di fatto. Probabilmente il tema non è il più importante in materia di università – e infatti questa è solo una delle nostre proposte – ma ciò non significa che non sia necessario affrontarlo.

In secondo luogo, nessuna generica volontà conflittuale o di “rottamazione”. Infatti proponiamo che i docenti possano continuare a svolgere attività di docenza e ricerca anche dopo i 65 anni, previa positiva valutazione dell’attività di ricerca e di didattica, affidata agli atenei in quanto, come è noto, la legge affida all’Anvur compiti di indirizzo, coordinamento e vigilanza delle attività di valutazione, demandate appunto agli atenei. Al di là di qualche tecnicismo, mi pare che l’approccio sia analogo a quello sostenuto dalla Tinagli.

In terzo luogo, non corrisponde al vero che il senatore Ignazio Marino sia rimasto inascoltato dal PD. Al contrario, Marino ha proposto un emendamento sulla valutazione della ricerca secondo standard internazionali che è stato sottoscritto da tutti i componenti della Commissione Istruzione, a partire dal capogruppo Rusconi. Dunque la proposta del senatore Marino è la proposta del PD, come lo sono altre proposte elaborate da singoli senatori e senatrici e presentate dal gruppo del PD, quali – per rimanere in tema di valutazione – il test standard nazionale di ingresso e uscita dall’università e il rapporto diretto tra valutazione e ripartizione delle risorse tra gli atenei.

*Responsabile Università e Ricerca Segreteria nazionale PD

La Stampa 26.07.10