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Ricerca. Pd, nuovo statuto Cnr mina indipendenza e autonomia

“La bozza del nuovo statuto del Cnr, così come è, contrasta i principi di indipendenza e libera attività di ricerca degli Enti pubblici. Chiediamo al ministro Gelmini di prorogare i tempi per la trasmissione dello statuto agli uffici del suo dicastero”. Lo ha detto Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera che ha presentato una interrogazione al ministro Gelmini.
“Il testo dello statuto – ha proseguito Ghizzoni – elaborato dal Consiglio di amministrazione integrato dai cinque esperti nominati dal ministero Gelmini, ha ricevuto il parere negativo del Consiglio scientifico generale dell’Ente che lo giudica non innovativo e non corrispondente ai principi ispiratori della legge per l’autonomia statutaria degli Enti pubblici di ricerca. In particolare, il nuovo statuto marginalizza il ruolo della comunità scientifica nei processi decisionali dell’Ente anche in aperto contrasto con la carta europea dei diritti dei ricercatori. La nuova organizzazione prefigurerebbe il Cnr più come un Ente strumentale dalla ridotta capacità di autogoverno, piuttosto che un Ente pubblico di ricerca autonomo, il cui ruolo è la produzione di nuova conoscenza al servizio del Paese. Inoltre, sono incluse norme dal carattere finanziario e regolamentare e non statutario. Tra queste, la definizione di un tetto massimo alla durata dei contratti a termine che, in presenza del blocco del turn-over e delle assunzioni previsti dalla manovra di Tremonti, determinerà la cessazione dei rapporti precari pluriennali. Sono tutti validi motivi che rendono necessaria una riflessione approfondita e suggeriscono la proroga dei termini della trasmissione dello Statuto agli uffici ministeriali”.

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