partito democratico, politica italiana

Un anno di opposizione alla Camera

Dalla ricostruzione dell’attività del nostro gruppo in questa difficile stagione, il dato che salta agli occhi è la debolezza dell’azione del governo e della sua maggioranza di fronte ad una delle fasi più complesse della vita del nostro Paese, per il suo futuro, per le inquietudini che accompagnano i tentativi di uscire dalla crisi, per il suo ruolo nel mondo. Potremmo dire che a una certa arroganza dei numeri, a un tentativo sempre più evidente di svuotare la funzione del Parlamento (con la sponda di una legge elettorale che ogni giorno di più dimostra la sua assurdità), ha corrisposto ben poco in termini di risultati e di efficacia e ha preceduto quel vero e proprio collasso del centrodestra che sta andando in scena proprio mentre andiamo in stampa.
Qui troverete provvedimento per provvedimento la nostra attività, le nostre battaglie, spesso durissime, le nostre proposte e anche i successi ottenuti, in alcuni casi di notevole importanza.
Siamo riusciti, infatti, come compete a una forza di opposizione responsabile, a cambiare e migliorare nella sostanza alcune leggi anche se alla fine dell’esame, secondo il nostro giudizio, restano sbagliate.
È stato così in febbraio, solo per fare un esempio, per il decreto che pretendeva di realizzare la società per azioni della Protezione civile e dare sponda a un sistema su cui poco dopo sono state smascherate le molte nefandezze. Lo stesso abbiamo fatto, a partire dai lavori di commissione, per la legge sulle intercettazioni, la prima delle nostre battaglie in aula alla ripresa di settembre.
Troverete anche l’attività fatta di impegni chiesti al governo attraverso le mozioni che via via hanno toccato punti fondamentali per la vita economica, sociale e culturale del Paese, per i diritti di tutti. Così come è stato con le interrogazioni e le interpellanze.
Un prezioso quanto accurato dossier realizzato dal nostro ufficio che si occupa dei rapporti con l’assemblea (disponibile sul sito del gruppo all’indirizzo www.deputatipd.it) fornisce una serie di dati di grande interesse per comprendere come si è concretizzato l’operato dell’esecutivo in Parlamento e come si è svolto il nostro lavoro. Dati che spesso sfuggono nel grande mare dell’informazione politica, sopraffatti da notizie di taglio diverso, più legato al dibattito quotidiano, spesso sterile e chiassoso.
Si può vedere che il gruppo del Pd si è confermato (i dati riguardano la legislatura dal suo inizio) il più presente in aula con percentuali di assoluto rispetto, l’81,8. Siamo stati i più presenti sia fra quelli di opposizione, sia fra tutti i gruppi (di solito questo primato viene ricoperto da chi sostiene il governo). La forte presenza in aula ci ha permesso di battere il governo 53 volte. Da ricordare le vittorie sul nostro emendamento che in pratica ha annullato il decreto salva liste o l’approvazione di una pregiudiziale di costituzionalità che ha fatto saltare un decreto che avrebbe aiutato il fenomeno dell’abusivismo in Campania.
Delle 175 leggi approvate fino alla metà di luglio – come si legge nel dossier appena citato – ben 150 sono di iniziativa governativa. Quelle nate in Parlamento non hanno quasi mai grande rilievo e raramente prevedono spesa. Si tratta nella gran parte dei casi di leggi simbolo, come le istituzioni di giornate per celebrare ricorrenze o l’istituzione di commissioni d’inchiesta. Spesso (in 18 casi su 25) sono state approvate senza passare per l’aula, con il sistema della sede legislativa in commissione. Ancora: il governo ha superato qualsiasi record licenziando ben 65 decreti (come abbiamo ricordato prima 2 sono stati bloccati in aula) e chiesto la fiducia 36 volte nelle due Camere.
Di fronte a questo quadro impressionante, testimonianza del tentativo della destra di svilire il Parlamento, il nostro gruppo ha lavorato con serietà e passione per proporre nuovi progetti per l’Italia e per affermare un’altra idea della politica.

SETTEMBRE/OTTOBRE

La Camera riapre dopo la pausa estiva e governo e maggioranza si presentano: scudo per gli
evasori e no all’aggravante per i reati di omofobia.

Terremoto dell’Aquila

Mozione per interventi a favore delle popolazioni abruzzesi: il governo la accoglie ma poi non fa nulla

Alla ripresa dell’attività parlamentare dopo la pausa estiva abbiamo presentato una mozione per chiedere al governo di attivarsi a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma dell’aprile 2009. In particolare chiedevamo al governo, prima di tutto, di riferire sullo stato di attuazione della complessiva opera di ricostruzione abitativa; di assumere iniziative per la
tutela delle attività produttive sospese per il terremoto; di prendere iniziative volte a prorogare la sospensione del versamento delle tasse, prevedendo per la restituzione un trattamento analogo a quello previsto per i terremotati di Marche e Umbria.
Con la mozione chiedevamo anche di prevedere un incremento delle risorse per finanziare l’istituzione della zona franca urbana e di predisporre, ai fini della trasparenza, la pubblicità dell’elenco dei fornitori, comprensivo dell’oggetto della fornitura e del relativo importo, dello stato delle somme erogate e dei relativi beneficiari, degli interventi programmati e dello stato di realizzazione
delle opere. La mozione è stata approvata dall’aula di
Montecitorio all’unanimità. Ma nei mesi successivi questi impegni sono stati tutti disattesi dal governo della destra.

DL anticrisi

Il governo ha trasformato l’Italia in un paradiso fiscale

Nonostante la nostra ferma opposizione il governo ha blindato con il voto di fiducia l’approvazione dello scudo fiscale contenuto nel decreto correttivo del Dl anticrisi, garantendo l’impunità agli evasori. Il provvedimento, che portava la firma del ministro Tremonti, ha fatto entrare qualche euro in più per puntellare il buco nei conti dello Stato, facendo però a pezzi la legalità e rendendo più
iniquo il nostro sistema fiscale.

Mozione Sardegna

La destra dice no allo stop alla legge regionale che non tutela il paesaggio

È stata bocciata dalla maggioranza la nostra mozione contro la legge della Regione Sardegna del 16 ottobre 2009
che, in attuazione del Piano casa, prevede pesanti deroghe alle norme statali e costituzionali per la salvaguardia dei
beni culturali e paesaggistici.

Servizi pubblici locali

Una mozione contro la deregulation

L’aula ha bocciato la nostra mozione sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali per evitare la mercificazione di settori importantissimi per la qualità
della vita dei cittadini. La maggioranza ha fatto quadrato ed ha così approvato un testo che spinge il Paese verso una
errata deregolamentazione e privatizzazione dei trasporti pubblici, dell’erogazione dell’acqua, della luce e della
pulizia delle nostre città.

Made in Italy

Approvata all’unanimità la legge sulla tracciabilità dei prodotti italiani

La legge approvata all’unanimità prevede l’etichettatura obbligatoria delle merci in modo da dare piena informazione al consumatore. È un modo anche di difendere e
valorizzare l’apparato economico italiano fatto in gran parte da piccoli imprenditori e artigiani. Costruire la tracciabilità significa anche sollecitare l’imprenditoria italiana a sfruttare la carta della qualità e della trasparenza.

Cooperazione

Il governo dice sì all’aumento dei fondi e poi non rispetta l’impegno

È stata votata all’unanimità, con l’approvazione del governo, la nostra mozione per destinare nuovi fondi alla cooperazione allo sviluppo. Abbiamo chiesto almeno 500
milioni di euro per il 2010: abbiamo presentato successivamente, in ogni provvedimento utile, specifici emendamenti per far rispettare l’impegno assunto alla Camera. Il governo però è sempre andato in direzione contraria.

Pari opportunità

Bocciata la legge contro l’omofobia

Abbiamo lavorato fattivamente per una legge contro l’omofobia, ma la maggioranza, all’ultimo momento, ha cambiato idea e ha bocciato la nostra proposta per introdurre nell’ordinamento italiano un’aggravante per quei reati riguardanti i delitti non colposi contro la vita e l’incolumità individuale, contro la personalità
individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale, commessi con finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa. Un’occasione persa che rende ancora più grave questo ingiustificato vulnus legislativo.

NOVEMBRE

Di fronte alla tragedia dei migranti la destra chiude gli occhi e conferma il suo isolamento internazionale.

Migranti

I respingimenti provocano tragedie, ma la destra rivendica le sue scelte

La politica dell’immigrazione di Berlusconi e Maroni ha dato i suoi frutti “amari”: barconi di disperati vengono respinti dalla nostre coste. Impossibile verificare chi tra loro ha diritto allo status di rifugiato. Il governo rivendica questa scelta e diffonde dati entusiastici sul numero di immigrati ai quali è stato impedito di toccare terra: la triste contabilità del ministero dell’Interno
indica un calo di arrivi del 92 per cento. Ma non dice che l’anno precedente il 75 per cento degli immigrati giunti sulle nostre coste era richiedente asilo.
In questo quadro drammatico abbiamo chiesto al governo di confrontarsi con una mozione che, insieme a quelle presentate dagli altri gruppi di opposizione, puntava il dito contro la pratica dei respingimenti in mare dei migranti. Il governo però, anziché confrontarsi con le nostre ragioni, le stesse di larga parte della società civile, ha espresso parere negativo e la maggioranza si è accodata bocciando tutte le proposte. Il nostro testo avanzava forti dubbi sulla conformità dei respingimenti alla normativa internazionale e comunitaria e impegnava il governo ad assicurare maggiori garanzie agli immigrati. Sui respingimenti, l’Italia aveva dovuto fare i conti anche con un richiamo dell’Unione europea, che aveva affermato con chiarezza la necessità che la protezione delle frontiere dovesse essere attuata insieme alla protezione delle persone a rischio.

Decreto e mozione scuola

Le nostre proposte per la stabilizzazione dei precari

Contro l’inutile decreto del governo abbiamo presentato una mozione parlamentare sui precari della scuola per dedicare una specifica sessione parlamentare a quello
che sempre più sta divenendo il vero dramma del nostro sistema d’istruzione. Il governo ha però tirato dritto e si è rimangiato molte delle sue promesse, a partire dalla
bocciatura delle nostre proposte per stabilizzare i precari e regolarizzare anche chi finora era stato assunto con contratti a tempo determinato. La politica dei tagli, abbiamo detto, va radicalmente ripensata.

Clima

Al vertice di Copenaghen l’Italia non ha svolto un ruolo da protagonista

L’approvazione in aula della mozione sulla lotta ai cambiamenti climatici ha rappresentato un segnale forte e positivo per il vertice europeo di Copenaghen. Abbiamo espresso un parere favorevole sulla mozione bipartisan che
ha impegnato il governo a trovare, nella sfida ambientale, un’occasione per rinnovare la società e l’economia, svolgendo un ruolo da protagonista all’interno delle politiche europee, attraverso un impegno significativo sul tema dell’efficienza energetica e dello sviluppo di
energie rinnovabili. Ma di tutto questo l’Italia non ha detto nulla a Copenaghen.

Nave dei veleni

Mozione bipartisan, un bel segnale

È stata approvata all’unanimità in aula la mozione bipartisan promossa dal Pd sulle navi cariche di rifiuti tossici affondate in prossimità delle coste italiane.
La mozione ha impegnato il governo a proseguire con il massimo impegno nell’attività di identificazione dei relitti sospetti e di verifica dell’eventuale esistenza
di carichi nocivi per la salute pubblica o per l’ambiente, fornendo le risorse finanziarie e tecnologiche necessarie
a far luce su queste gravissime vicende.

Settore agroalimentare

Dal governo una scatola vuota

Ci siamo opposti a un provvedimento del governo sul settore agroalimentare che è stato mano a mano spogliato fino a divenire una scatola vuota, un generico palliativo, del tutto inefficace a rilanciare la competitività del sistema agroalimentare nazionale.

Crisi economica

Le idee del Pd per sostenere i redditi da lavoro e le pensioni

Nel 2009 la recessione conseguente alla crisi finanziaria internazionale ha colpito l’Italia pesantemente. La politica economica del governo si è mossa in modo tale da non riuscire a contrastarla ed anzi aggravandola. Abbiamo proposto, con una nostra mozione, delle misure per sostenere i redditi più bassi che hanno sofferto più di altri l’erosione del potere di acquisto, ma questa preoccupazione non è stata mai condivisa da maggioranza e governo.

DICEMBRE

Passa la manovra. Per noi è iniqua e insufficiente: i fatti ci daranno ragione. Ancora un salvataggio per il sottosegretario Cosentino.

Finanziaria

Con la fiducia un nuovo passo per indebolire il ruolo delle Camere

Il governo prima aveva annunciato una Finanziaria “light”,
poi grandi misure sull’Irap, alla fine non c’è stata né l’una né l’altra cosa, ma solo una serie di norme confuse e prive di visione strategica. Sono state fatte scelte che non hanno dato stimoli all’economia, sia sul piano degli investimenti che su quello dei consumi. È stata persa un’occasione per contrastare una crisi lunga e profonda.
Noi invece abbiamo fatto una scelta precisa: abbiamo proposto una ‘contro-manovra’ mettendo al centro lavoro,
imprese e famiglie.
La richiesta dell’ennesimo voto di fiducia sulla Finanziaria 2010 ha trovato la nostra ferma
opposizione. Ancora una volta, infatti, il governo ha
blindato un importante provvedimento economico fuggendo
ad un confronto di merito, quasi che le nostre proposte
per affrontare l’emergenza fossero pericolose.
Al contrario, l’atteggiamento dell’opposizione unita è stato assolutamente responsabile, anche per togliere ogni pretesto, alla fiducia: abbiamo ridotto gli emendamenti e abbiamo garantito tempi certi per l’approvazione finale. Porre la fiducia è servito ad evitare un dibattito
e un confronto seri di fronte alla peggiore crisi economica e sociale del dopoguerra.

Caso Cosentino

La maggioranza salva il sottosegretario

Dopo che il Tribunale di Napoli ha emesso l’ordinanza di arresto nei confronti del deputato Nicola Cosentino, sottosegretario per l’Economia e le Finanze con delega
al Cipe, abbiamo immediatamente presentato una mozione di sfiducia. Indipendentemente dalla responsabilità penale (si contestava il concorso esterno in associazione di stampo camorristico) abbiamo sostenuto che evidenti ragioni
di opportunità e di precauzione avrebbero dovuto indurre il governo ad evitare che una persona a cui è contestato un
delitto così grave, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni di governo in un ruolo tanto rilevante. Maggioranza e governo hanno fatto quadrato e bocciato
la nostra richiesta. Le dimissioni, pochi mesi dopo, confermano la validità della nostra richiesta di verità.

Decreto dirigenti scolastici

Scongiurato il collasso degli istituti

Grazie al nostro intervento è stato corretto il cosiddetto decreto salva precari e si è impedito lo sconquasso delle nostre scuole. Un settore già messo a dura prova dai
tagli imposti dal governo e che senza il nostro contributo sarebbe andato inevitabilmente in tilt: più di un terzo dei presidi avrebbero dovuto occuparsi contemporaneamente
di due istituti collocati in comuni o province diverse.
Mantenere agli attuali presidi le funzioni presso le scuole fin qua dirette ha messo al riparo le scuole da ulteriori guai.

La morte di Stefano Cucchi

Il governo in aula non chiarisce sulle responsabilità

Le foto di Stefano Cucchi, un giovane romano morto in ospedale mentre si trovava in stato di arresto, entrano in ogni casa. Il suo volto è sfigurato dalle percosse, ancora
oscure le cause di un decesso che non sembra affatto naturale. Il governo non cerca le cause, si preoccupa più di umiliare la storia di Stefano e della sua famiglia: il sottosegretario Carlo Giovanardi incarna questo cinismo affermando che ‘quel ragazzo è morto perché anoressico e drogato’. Abbiamo denunciato in aula la gravità di queste
posizioni e abbiamo chiesto al governo di spiegare i tanti lati oscuri di questa vicenda, a cominciare dal fatto che i genitori non hanno potuto vedere il loro Stefano.

GENNAIO

Il nostro impegno per una legge mite sul testamento biologico si scontra con l’arroganza di Lega e Pdl. La battaglia sulla drammatica condizione nelle carceri.

Testamento biologico

La nostra battaglia per una legge umana

Nel mese di gennaio è entrata nel vivo in commissione Affari sociali la discussione sulla legge sul biotestamento. La maggioranza ha tenuto un atteggiamento di arrogante chiusura riproponendo il testo Calabrò, approvato al Senato, che nega in modo crudele l’autodeterminazione dei pazienti e non tiene conto delle
richieste avanzate dai medici per modificare la legge. Il Pd ha presentato le proprie proposte con un pacchetto di emendamenti a cui si è arrivati dopo un approfondito confronto nel Gruppo parlamentare.
Il punto fondamentale è quello del rifiuto dell’imposizione
dell’accanimento terapeutico per legge, come di fatto
prevede il testo Calabrò. Il Pd vuole una ‘legge mite’ che non sia di ostacolo all’autonomia e alla responsabilità del medico, che rispetti le scelte del paziente e valorizzi la relazione di fiducia tra paziente, medico, fiduciario e familiari.
Per questo proponiamo che la nutrizione artificiale, che è un trattamento assicurato da competenze mediche, sia contenuta nelle dichiarazioni anticipate di trattamento. Siamo comunque riusciti a far approvare un nostro emendamento per garantire le politiche sociali per i cittadini stranieri o apolidi.

Carceri

Sì alla mozione, ma il piano del governo ancora non c’è

È stata approvata la nostra mozione sulla situazione del sistema carcerario italiano. Abbiamo chiesto al governo di intervenire rapidamente per superare l’emergenza
umanitaria determinata dal drammatico grado di sovraffollamento delle carceri e per rivalutare le misure alternative e per ridurre le pene per chi commette reati di
lieve entità. Avevamo chiesto anche la rapida approvazione del piano carceri e le risorse necessarie per una dotazione di polizia penitenziaria efficace e per l’assunzione di un congruo numero di psicologi. Ad oggi, il governo non ha ancora dato risposte concrete.

Sud

Governo battuto sulla nostra mozione

Governo battuto in aula sulla nostra mozione per favorire l’occupazione nel Mezzogiorno su cui il governo, che di fatto aveva azzerato ogni intervento a favore del
Sud sia in termini di risorse che di strumenti, aveva espresso parere contrario. La mozione approvata ha impegnato il governo a reintegrare le risorse impegnate
del Fas (Fondo Aree Sottosviluppate) per destinarle a un programma mirato al rilancio del tessuto produttivo del Mezzogiorno e conseguentemente dei livelli occupazionali
ripristinando a tal fine un meccanismo di fiscalità di sviluppo concreto ed efficace quale è l’automatismo del credito d’imposta per i nuovi investimenti nel Mezzogiorno.

Nostra mozione su “Basilea 2”

Sostenere il credito alle Pmi

Il fallimento della Lehman Brothers, avvenuto nel settembre del 2008, è assunto come simbolo dell’inizio della crisi finanziaria mondiale. Da allora il governo non è stato in grado di prendere provvedimenti significativi per facilitare il rapporto fra banche ed imprese. Le difficoltà del sistema creditizio si sono scaricate pesantemente sul nostro sistema economico. Abbiamo chiesto al governo, con una nostra mozione, di promuovere in tutte le sedi internazionali la rapida conclusione del processo di revisione del trattato di ‘Basilea 2’ e di assumere iniziative per costituire un fondo di garanzia pubblico sui finanziamenti a medio e lungo termine concessi
dalle banche alle piccole e medie imprese.

FEBBRAIO

I privilegi per Berlusconi e i suoi ministri in primo piano: passa il legittimo impedimento. Sulla protezione civile spa otteniamo importanti vittorie ma la legge resta sbagliata.

Legittimo impedimento

Parlamento bloccato per i privilegi di Berlusconi e dei suoi ministri

Nonostante la nostra ferma opposizione l’aula ha approvato
la legge sul legittimo impedimento che consentirà al
premier e ai ministri la possibilità di “scappare” dai processi penali per 18 mesi.
Questo è il periodo di tempo ritenuto necessario dalla maggioranza per l’approvazione di uno scudo definitivo: il nuovo lodo Alfano, dopo che la Corte costituzionale
ha bocciato il primo Lodo del guardasigilli. Il legittimo impedimento limita fortemente i poteri dei giudici:
basterà infatti un’autocertificazione di Palazzo Chigi per motivare una richiesta di rinvio in caso di impegno
istituzionale.
È una legge che fa carta straccia del principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini e va nella direzione opposta di una vera riforma della giustizia come
noi auspichiamo da tempo. Un privilegio, insomma, che serve
a rispondere alle manie di persecuzione del presidente del
Consiglio. Sta di fatto che l’aula di Montecitorio è stata impegnata per due giorni interi a discutere norme che servono solo a pochi “fortunati”, mentre, nel Paese reale, migliaia di lavoratori in cassa integrazione protestavano per non aver avuto alcuna risposta su come reagire alla crisi.
Una brutto passaggio parlamentare, in cui i privilegi hanno viaggiato su una corsia preferenziale rispetto ai veri bisogni delle persone…

Decreto protezione civile spa

Norme incostituzionali, inventato un ennesimo scudo per i vertici della nuova società

Sul decreto Protezione civile il Partito democratico ha ottenuto una vittoria molto importante: abbiamo impedito
la privatizzazione e fatto fare al governo molti passi indietro.
La creazione di una Spa avrebbe modificato geneticamente la struttura che serve ad assicurare
maggiori livelli di sicurezza alla popolazione
rispetto alle molte calamità che colpiscono il Paese, trasformandola in un grande comitato d’affari. Abbiamo
detto no ad un modello “premia-furbetti” e alla realizzazione di un sistema discriminatorio dove per i cittadini comuni prevalgono gli ostacoli e la burocrazia,
mentre per gli ‘amici degli amici’ vi sono corsie preferenziali che magari sono anche fonti di guadagno.
Di questo erano certi gli imprenditori che alle
ore 3:32 della notte del terremoto dell’Aquila ridevano nei propri letti. Ci siamo battuti per l’efficienza, la trasparenza e la pulizia negli appalti, perché siamo
profondamente contrari alla “normalizzazione” dell’emergenza per cui grandi eventi (dai mondiali di nuoto a una regata di vela) sono da considerare alla
pari delle calamità naturali, e quindi in deroga indiscriminata delle normative sugli appalti, sull’ambiente, sulla sicurezza, sull’urbanistica, sul lavoro.
Non è così che funzionano gli Stati moderni: le
frodi e la corruzione si combattono con l’efficienza e, soprattutto, con la trasparenza. Con i nostri emendamenti abbiamo bocciato lo “scudo giudiziario” per i cattivi amministratori pubblici perché per noi la legalità nella gestione della cosa pubblica è un principio irrinunciabile.
Abbiamo inoltre salvaguardato l’autonomia del ministero dei Beni culturali perché non possiamo accettare
che in nome di una falsa fretta si faccia carta straccia del patrimonio artistico e culturale italiano.
Nonostante le importanti vittorie abbiamo votato contro il
provvedimento perché il governo non ha voluto abbandonare totalmente quel principio insensato che non fa distinzione
tra calamità naturali e grandi eventi.

Decreto milleproroghe

Le ragioni del nostro no

Abbiamo votato contro quell’accozzaglia di norme che porta il nome di ‘milleproroghe’ e che è la dimostrazione
dell’incapacità del governo di rispettare i termini delle leggi approvate in Parlamento.
Con questo provvedimento il governo ha inserito alcune norme ‘fuori sacco’, come la proroga per lo scudo
fiscale, il rinvio dell’entrata in vigore dei
limiti alle emissioni inquinanti per le imprese,
il condono per i manifesti abusivi e la stretta sulle vittime dell’amianto.
Non ha però voluto risolvere la questione del pagamento delle tasse delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma.
Le uniche norme positive riguardavano la proroga degli sfratti, le norme salva precari della scuola, lo sblocco delle assunzioni nelle università.

Giustizia

Unanimità sul nostro pacchetto “salva procure”

E’ stato approvato all’unanimità il decreto per colmare gli organici nelle sedi disagiate delle procure della Repubblica, quelle più esposte nella lotta alla criminalità organizzata. Il testo è stato fortemente modificato grazie all’approvazione del nostro
pacchetto ‘salva procure’ , che ha consentito di sbloccare il divieto per i magistrati di prima nomina di essere trasferiti ed ha impedito l’eccessivo ampliamento dei poteri del Guardasigilli in merito alle nomine dei vertici negli uffici giudiziari. Ancora una dimostrazione della nostra capacità di apportare modifiche costruttive se il governo vuole veramente impegnarsi per risolvere i reali problemi della giustizia.

Alimenti

Una legge per definire i livelli qualitativi dei prodotti freschi pronti all’uso

È stata approvata all’unanimità in aula la nostra proposta per assicurare i corretti processi di preparazione, confezionamento, conservazione e distribuzione dei prodotti di quarta gamma. Le norme consentono di definire gli standard igienico-sanitari dell’intero ciclo di produzione e conservazione e le informazioni
da garantire ai consumatori. È un fatto positivo per l’intero settore agroalimentare, che avrà ricadute sulla qualità dei nostri prodotti e permetterà al mondo
agricolo di accrescere il proprio valore aggiunto.

Congo

Approvata mozione sulla tracciabilità dei minerali

È stata approvata la nostra mozione sul Congo: l’aspetto qualificante del testo è la richiesta al governo di attivarsi in sede europea per rendere operativa la
proposta di una regolamentazione comunitaria per la tracciabilità dei minerali naturali provenienti dal paese africano.

MARZO

Le proposte del Pd per uscire dalla crisi. Con il decreto enti locali va in scena il vero volto centralista del governo.

Enti locali

Occasione persa per allentare il patto di stabilità interno

La decisione di imporre il voto di fiducia anche sul decreto legge sul funzionamento degli Enti locali dimostra che questo è l’unico modo con cui la maggioranza si tiene unita. La stridente contraddizione con il tanto sbandierato federalismo fiscale, la volontà di decidere con decreto il numero dei consiglieri e degli
assessori e di sopprimere i difensori civici, sono alcuni dei motivi della nostra contrarietà.
Si è persa inoltre un’occasione per consentire ai comuni
di usare le risorse disponibili per avviare i lavori pubblici e così dare anche ossigeno alle imprese. Il decreto, inoltre, contiene due norme profondamente
sbagliate: una per dare il via libera alla soppressione
delle Autorità di ambito territoriale delle acque e dei rifiuti, creando un gravissimo vuoto normativo, l’altra per avviare la maxi-speculazione sugli immobili della Difesa.

Crisi economica

Il governo è venuto in Parlamento a mani vuote, noi con
proposte chiare

Abbiamo portato in aula, durante il difficile dibattito parlamentare sulla crisi nel corso del quale il ministro Tremonti si è mostrato a lungo latitante, le ragioni dei
disoccupati, delle famiglie e delle imprese in difficoltà ricevendo la conferma che il governo continuava a eludere i problemi del Paese. Già da tempo avevamo chiesto
un confronto da cui potesse emergere la verità sulla situazione economica italiana, al di là delle favole raccontate sul superamento della crisi.
Abbiamo presentato proposte chiare, alcune per dare risposte immediate ai problemi più stringenti, altre
per avviare riforme sulle quali la maggioranza avrebbe potuto contare sul nostro sostegno, se avesse avuto più coraggio.
Abbiamo chiesto un segnale diverso, nell’interesse di tutti, ma Tremonti ha detto di no: di fronte al Parlamento e a tutto il Paese ha solo fatto la lista delle presunte genialità uscite dal suo cilindro. Abbiamo avuto così conferma che questo governo non è in grado di affrontare i problemi reali perché ha altre priorità: gli interessi dei pochi privilegiati che hanno goduto delle sue politiche.

Mafia

Sì all’Agenzia per i beni confiscati. Ottenuta la riscrittura del decreto

Abbiamo sostenuto con un voto favorevole l’approvazione del decreto che istituisce l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. La nuova struttura, con sede a Reggio Calabria, nasce grazie al nostro contributo, che ha portato alla riscrittura del testo iniziale: in particolare, abbiamo ottenuto che l’Agenzia coadiuvi da subito l’autorità giudiziaria e che la vendita a prezzi di mercato (non più all’asta) dei beni confiscati sia possibile solo per quelli che non possono essere utilizzati per fini pubblici.

Cure palliative

Approvata una buona legge per la dignità della persona

Da anni era attesa una legge sulle cure palliative e le terapie del dolore. Siamo riusciti a sconfiggere la demagogia della destra che ha usato cinicamente il dolore a
fini di propaganda ideologica. Grazie al lavoro fatto in commissione e in aula abbiamo migliorato il testo. L’accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore viene finalmente riconosciuto come un diritto per garantire il rispetto della dignità della persona umana.

Tessile

Bene la legge per tutelare il settore manifatturiero

È stata molto positiva l’approvazione bipartisan della legge per la tutela dei prodotti del settore manifatturiero italiano. Si tratta di un provvedimento che sostiene questo importante comparto produttivo composto da tante piccole e medie imprese. Senza la determinazione del Pd questa legge si sarebbe “impaludata” a causa dei
contrasti interni alla maggioranza.

Energia

Sì al salvataggio dello stabilimento sardo dell’Alcoa

Il Partito democratico ha votato a favore del decreto sull’approvvigionamento energetico nelle grandi isole per consentire il proseguimento dell’attività produttiva
dello stabilimento sardo dell’Alcoa.
Abbiamo sostenuto la battaglia dei lavoratori a difesa dell’occupazione. Purtroppo il governo ha varato, con questo decreto, norme sulla Protezione civile che non condividiamo perché affidano poteri straordinari ai commissari.

Missioni militari

Ancora pochi fondi per l’azione civile

Abbiamo contribuito all’approvazione del decreto di proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione che rifinanzia le missioni internazionali delle Forze armate e di polizia. Abbiamo espresso la nostra critica per l’esiguità dei fondi per gli interventi civili rispetto a quelli militari, in particolare nella missione in Afghanistan.

Pullman PD

Nel corso della campagna elettorale per le regionali i deputati del Pd hanno effettuato un viaggio per raccontare agli italiani il loro lavoro a servizio delle istituzioni.
Abbiamo voluto incontrare i cittadini, le persono che vivono fuori dal palazzo, e spiegare sul territorio le nostre idee e le nostre ragioni.

APRILE

Il lavoro al centro della nostra iniziativa: Pdl e Lega rinnegano l’accordo e dicono no alla riforma degli ammortizzatori sociali

Lavoro

Poche ma importanti modifiche grazie alla nostra battaglia

Grazie all’iniziativa del Pd, nel mese di aprile si è discusso in aula di diritti dei lavoratori e di sostegno al reddito. La destra ha votato contro tutte le nostre proposte volte a dare un aiuto a chi è colpito dalla crisi. Dalle file della maggioranza si sono
distinti per le assenze e il grande silenzio: pochissimi deputati del Pdl e della Lega sono intervenuti nel corso del dibattito.
Abbiamo apprezzato la decisione del Presidente della Repubblica di rinviare alle Camere l’esame del ddl lavoro. Durante le votazioni in aula il governo è stato battuto su un nostro emendamento che restituisce ai lavoratori, in caso di controversia con il datore di lavoro, la possibilità di scegliere volta per volta se ricorrere alla
giustizia ordinaria o all’arbitrato. Al contrario del testo del governo che, di fatto, imponeva ai lavoratori un’unica opzione all’inizio del rapporto di lavoro. Con questa piccola ma significativa modifica, si recepisce appieno il senso del messaggio del Capo dello Stato. Nell’insieme però la nostra valutazione sul provvedimento
è stato profondamente negativa, perché mina le tutele
e i diritti dei lavoratori.

Ammortizzatori sociali

La destra ha respinto tutte le nostre proposte di sostegno ai lavoratori

Palpabile imbarazzo nelle file del Pdl e della Lega al momento della votazione in aula delle nostre proposte sugli ammortizzatori sociali, a partire dal prolungamento
della durata della cassa integrazione ordinaria da 12 a 18 mesi. Su questo punto c’era l’accordo con la maggioranza, poi stracciato dal ministro Sacconi. E così al momento della votazione l’allora capogruppo del Carroccio, Cota, è uscito dall’aula.
Mentre sul territorio gli esponenti della destra fanno la voce grossa contro la crisi, votano no quando in Parlamento si presenta l’occasione di sostenere gli operai
di molte aziende in difficoltà. Hanno votato contro anche sulla possibilità di pagare lo stipendio a quei lavoratori che non sono né in cassa integrazione né in mobilità,
come nel caso di Eutelia. Purtroppo al momento della votazione su questo punto erano assenti anche molti deputati dell’Italia dei Valori, la cui presenza avrebbe
permesso l’approvazione di questa importante novità.

Decreto salvaliste

Solo un pasticcio per rimediare alle zuffe interne del Pdl

Il decreto è stato varato dal governo per rimediare ai pasticci fatti dal Pdl nella fase di presentazione delle liste. Hanno voluto nobilitare il proprio gesto dicendo
che era necessaria una interpretazione della legge, quando era sotto gli occhi di tutti che le divisioni interne alla
maggioranza erano l’unica ragione di quel provvedimento. Nel corso dei lavori parlamentari, con un nostro emendamento, siamo riusciti a far decadere il decreto. Battendo la maggioranza e il governo abbiamo evitato uno scasso senza precedenti delle regole costituzionali:
le leggi elettorali non possono essere cambiate per decreto, per di più a competizione aperta.
Ciò nonostante abbiamo votato a favore del disegno di legge che salva gli effetti del decreto poiché abbiamo ritenuto che la volontà popolare che si è espressa liberamente il 28 e il 29 marzo debba essere garantita
e non possa essere messa in discussione dall’irresponsabilità della maggioranza che ha voluto fare un decreto, ma che non l’ha saputo convertire.

Caso Cosentino

La maggioranza ostacola il normale corso della giustizia

Votando contro l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche che riguardano il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, la maggioranza (ancora una volta) ha messo i bastoni
tra le ruote al normale corso della giustizia.
Si è trattato di una scelta sbagliata e contraddittoria sia per quanto è accaduto successivamente (Cosentino si è dovuto comunque dimettere dopo pochi mesi) sia perché chi credeva veramente nell’irrilevanza penale di quelle registrazioni avrebbe dovuto permettere a
Cosentino di utilizzarle per poter trarne nuovi argomenti difensivi.

Immigrazione

Chiesto un piano nazionale per favorire l’integrazione

Il no della maggioranza alla nostra mozione sull’immigrazione è stata un’occasione perduta per dare risposte concrete agli italiani su un problema
importante e complesso. La destra, ancora una volta, si è dimostrata sorda alle nostre proposte. Abbiamo chiesto al governo di passare dagli slogan ai fatti per favorire l’integrazione dei nuovi italiani; in particolare di varare con urgenza il piano nazionale per le politiche d’integrazione, come chiesto dai Comuni.

Caccia

Sventata deregulation, maggioranza divisa, sconfitti
gli estremisti del no-limits

Grazie alla nostra ferma e costruttiva opposizione e al contributo di una parte della maggioranza abbiamo sventato
la deregulation sulla caccia appoggiata dall’ala più oltranzista della destra, favorevole alla caccia no-limits. È così passato a Montecitorio un testo che impedirà
alle Regioni di prolungare sine die la stagione venatoria. È un successo a cui hanno contribuito tutte le associazioni
animaliste e venatorie.

Emergency

L’intervento di Frattini arriva con ritardo e dopo molte esitazioni

Scoppia il caso Emergency, con l’arresto di tre operatori sanitari italiani da parte delle autorità afghane, conclusosi poi positivamente con la scarcerazione.
Durante l’audizione del ministro Frattini abbiamo denunciato con forza l’errore del governo che ha politicizzato la vicenda al punto che il vero problema
sembrava fosse la stessa Emergency, organizzazione benemerita come i fatti hanno poi ampiamente confermato.

MAGGIO

Gli inutili incentivi del governo non rilanciano i consumi.

Decreto legge Incentivi

Stanziati pochi spiccioli, nessun effetto positivo per famiglie e imprese

Il provvedimento sugli incentivi votato in aula è del tutto
insufficiente. Il governo ha stanziato poche risorse, già
esaurite prima dell’approvazione del Parlamento.
Mentre le famiglie fanno i conti ogni giorno con l’aumento di tariffe, tasse e costo dei carburanti, la destra impone il voto di fiducia su un decreto che non prevede
niente per il sostegno ai salari e alle imprese.
Fra l’altro, le procedure previste dal governo
per richiedere gli incentivi sono farraginose e complicano
la vita ai negozianti e ai loro commercialisti.
Il governo non ha voluto ascoltare l’opposizione
che aveva presentato pochi ma significativi emendamenti.
Nel testo è presente anche una nuova sanatoria: sarà sufficiente pagare il 5 per cento delle controversie tributarie pendenti in Cassazione. Si tratta
di un altro passo in direzione opposta all’equità fiscale. Ancora una volta il ministro Tremonti, che aveva presentato il provvedimento come efficace, si dimostra uno specialista degli slogan e degli annunci.

Federalismo

Sul demanio passi avanti grazie alla nostra iniziativa. L’astensione del Pd un atto di grande responsabilità

Il primo dei decreti di attuazione del federalismo fiscale, quello relativo al trasferimento del patrimonio demaniale a regioni ed enti territoriali, è stato approvato
con la nostra astensione. Un testo migliorato con il nostro lavoro, ma comunque insoddisfacente. Abbiamo voluto mantenere la disponibilità al confronto e alla valutazione
caso per caso dei singoli decreti.
La nostra vigilanza è stata continua e senza firme in bianco a un governo che, federalista a parole, ha dimostrato, anche con il sì della Lega, di essere accentratore nei fatti: impossibilità per i Comuni di avviare opere pubbliche a causa della rigida interpretazione del patto di stabilità interno, taglio dell’Ici, interventi autoritari sui servizi pubblici locali, Spa che svolgono funzioni fin qui pubbliche (Protezione civile, bloccata in extremis e dopo tanti scandali e clamori, ma anche Difesa), saccheggio dei Fas (Fondi aree sottoutilizzate). In quel momento, la nostra apertura è stata un segno di fiducia sulla possibilità di influenzare ancora in futuro il lavoro del governo.

Lavoro

Più facile il rientro di giovani talenti italiani

L’approvazione all’unanimità della proposta di legge voluta dal Pd sul cosiddetto “rientro dei cervelli”, è un segnale estremamente positivo. Saranno molti i giovani di talento impegnati all’estero che potranno beneficiare di sgravi fiscali deliberati a favore delle aziende intenzionate ad assumerli in Italia.

Banca euro-mediterranea

Sì alla nostra mozione.

Uno strumento fondamentale per le piccole e medie imprese
Una nostra mozione, approvata in aula, impegna il governo ad attivarsi nelle sedi internazionali per la trasformazione del Fondo euro-mediterraneo d’investimento
e partenariato nella Banca euro-mediterranea. All’esecutivo è stato anche richiesto di assumere un’iniziativa affinché la sede centrale dell’Istituto
venga stabilita in Italia, in particolare in una città del Mezzogiorno.
Per superare la crisi, l’Europa deve scommettere sul
Mediterraneo: per questo si deve dotare
di strumenti adatti come la Banca euromediterranea,
che rappresenta anche un importante sostegno per le piccole e medie imprese.

Caso Gugliotta

Il giovane liberato anche grazie al nostro intervento

Stefano Gugliotta, il giovane di 25 anni aggredito e arrestato la sera del 5 maggio,al termine della finale di Coppa Italia Inter-Roma, è stato liberato con molta rapidità anche grazie alla nostra immediata azione parlamentare. Con un question time abbiamo obbligato l’esecutivo a fare immediata luce su una violenza, purtroppo non isolata, compiuta da alcuni tutori dell’ordine che in questo modo hanno anche offeso il lavoro di migliaia di agenti e carabinieri che ogni
giorno tutelano la sicurezza di tutti noi.

Piano Antimafia

Passa il nostro emendamento sulla tracciabilità

Abbiamo giudicato il piano straordinario contro le mafie, approvato anche con i nostri voti, un primo passo nella
lotta alla criminalità: la nostra battaglia per il miglioramento del testo è stata a tutto campo e abbiamo ottenuto l’approvazione di un punto qualificante come quello della tracciabilità dei connessi flussi finanziari legati agli appalti pubblici.

Previdenza

Riconosciuto il diritto alla pensione anche ai lavoratori autonomi

L’approvazione della legge che prevede un contributo integrativo previdenziale per i liberi professionisti, è un sostegno concreto per gli iscritti alle casse professionali. Anche i lavoratori autonomi hanno diritto di beneficiare di adeguate prestazioni previdenziali e assicurative che permetteranno di percepire pensioni
più alte; cosa che prima non accadeva, in particolare quando si trattava di lavoratrici donne.

Pendolari

La maggioranza dice ‘no’ a 1.000 nuovi treni

Il Governo e la maggioranza hanno affossato la nostra legge per l’acquisto di 1.000 nuovi treni da destinare alle linee ferroviarie più battute dai pendolari. È
stata così sciupata un’occasione unica, forse irripetibile, per rispondere alle esigenze dei 13 milioni di cittadini che ogni giorno viaggiano stipati in carrozze obsolete, sporche e prive di ogni comodità. Era anche un modo per rilanciare la mobilità sostenibile per rispondere agli impegni internazionali in tema di clima e per ridare ossigeno all’industria ferroviaria del Paese. Purtroppo, il governo si è piegato alla volontà dei petrolieri che
contestavano la copertura finanziaria della legge.

GIUGNO

Il Pd salva dallo sfascio la sanità pubblica

Enti lirici

Contrari al decreto che ha reso precario il lavoro

Abbiamo votato contro il decreto sulle fondazioni lirico
sinfoniche perché, nonostante i miglioramenti che siamo
riusciti ad ottenere, il provvedimento rende precario il
lavoro e aumenta l’incertezza nella vita professionale dei lavoratori delle fondazioni compromettendone la qualità delle produzioni.
Grazie alla nostra opposizione abbiamo sventato l’ennesima forzatura parlamentare: abbiamo impedito il voto di fiducia e ottenuto l’eliminazione del ruolo del ministero nella fase di rinnovo dei contratti, l’abolizione del taglio del 25 per cento del contratto integrativo;
lo slittamento del divieto di prestazioni di lavoro autonomo per i dipendenti delle fondazioni. Abbiamo inoltre ottenuto l’abolizione dell’illogico tetto ai cachet, che avrebbe impedito l’ingaggio dei più prestigiosi artisti internazionali e avrebbe condannato i
nostri teatri a essere teatri di “serie B”. Con il nostro lavoro abbiamo migliorato un decreto che era e rimane negativo. Questo il motivo del nostro voto contrario.

Salute

L’opposizione del Pd ferma l’attacco della destra alla sanità pubblica

La maggioranza è stata battuta sulla votazione di due emendamenti del Pd alla proposta di legge sul “governo clinico”. Dopo questa sconfitta, la destra ha dovuto
capitolare e riportare il provvedimento in commissione. Grazie al lavoro dei deputati democratici è stata bloccata
una legge che era dannosa per la salute dei cittadini e rappresentava una beffa per gli operatori sanitari.
Quella che la destra chiamava pomposamente ‘legge che valorizza i medici e limita il potere della politica nella sanità’ sarebbe stata, piuttosto, un colpo duro alla sanità pubblica a vantaggio di quella privata.
Il testo del governo costituiva una lesione delle autonomie regionali e non risolveva la commistione tra politica e sanità, dal momento che non interveniva
sulle modalità di scelta dei dirigenti.
Era un provvedimento che riportava il nostro sistema indietro di oltre 20 anni. Gravissima la norma che portava
a regime la cosiddetta intramoenia allargata
che avrebbe permesso ai medici di svolgere attività pubblica negli ospedali continuando, al tempo stesso,
a svolgere attività privata nei propri ambulatori. Tutto ciò è stato respinto.

Europa

Via libera per il decreto “salva Grecia”

Con il nostro voto favorevole l’aula ha votato il cosiddetto decreto “salva-Grecia”, già approvato dal Senato. Il decreto ha recepito l’accordo siglato a livello
europeo per affrontare la crisi finanziaria che ha colpito la Grecia. L’accordo ha rappresentato la giusta risposta alle speculazioni finanziarie contro la moneta unica. Ai due giorni di dibattito in aula non ha partecipato il ministro Tremonti, che ha così perso un’occasione importante per confrontarsi in Parlamento.

Abusivismo

Bloccato lo scempio al paesaggio e alla legalità

Le opposizioni hanno fermato uno scempio ai danni del Paese e della legalità. A Montecitorio è stata infatti approvata la nostra pregiudiziale di costituzionalità
che ha bloccato il provvedimento che avrebbe impedito le demolizioni delle case abusive in Campania, una Regione
dove le infiltrazioni della camorra nel settore dell’edilizia hanno segnato in modo devastante il territorio.

Pubblica amministrazione

Ddl Brunetta, un pannicello caldo

Abbiamo votato contro il disegno di legge sulla semplificazione dei rapporti della Pubblica amministrazione voluto dal ministro Brunetta. Lo abbiamo fatto perché quel provvedimento era solo strumentale e molto lontano dalle reali esigenze di snellimento e sburocratizzazione delle amministrazioni statali.
La verità è che sotto l’azione di questa maggioranza la pubblica amministrazione è tornata ad essere un problema,
un orpello, un macigno da aggirare e non il tema che merita una politica riformatrice vera e propria.

Agricoltura

Galan non dice come intende superare la crisi del settore

Il governo è rimasto inerte davanti ad una crisi economica che ha colpito pesantemente l’agricoltura. Ha determinato
una drastica caduta del fatturato delle imprese e ha dato vita a fenomeni speculativi a danno dei cittadini. Per
questo abbiamo voluto dedicare allo stato del settore una specifica sessione parlamentare. Abbiamo chiesto conto
al ministro Galan su come il governo intende intervenire a sostegno di un settore fondamentale per lo sviluppo del
Paese. Purtroppo, le risposte sono state
molto deludenti.

Disastro ferroviario di Viareggio

Ottenuto il raddoppio delle risorse

Per i familiari delle vittime e dei feriti della strage di Viareggio siamo riusciti a raddoppiare la cifra stanziata dal governo: si è arrivati a 10 milioni di euro rispetto ai 5 della proposta iniziale. È rimasta però l’amarezza perché non sono stati ottenuti risarcimenti equi e definitivi. Sono mancati almeno 6,8 milioni che il governo ha negato respingendo una nostra proposta e voltando le spalle a chi in quella tragedia ha perso tutto. Non ci aspettavamo certo di sentirci rispondere che non c’è copertura per una cifra così esigua, anche perché abbiamo
visto Protezione civile e Governo spendere a piene mani in contesti decisamente meno urgenti: l’esempio più eclatante è quello del G8 della Maddalena, che ha impegnato risorse pubbliche per centinaia di milioni. A Viareggio il
sostegno dello Stato per la ricostruzione è indispensabile: gli Enti locali, in tempi di tagli, non possono farcela da soli.
Abbiamo giudicato in ogni caso positivamente
il fatto che è il presidente della Regione Toscana, in qualità di commissario straordinario a gestire – come avevamo richiesto – queste risorse.

Disarmo

Ok all’unanimità alla nostra mozione

Il governo deve farsi parte attiva in seno all’Alleanza atlantica sul futuro del deterrente nucleare all’interno dei confini europei, approfondendo con gli alleati
Nato il ruolo delle armi nucleari sub strategiche e sostenendo l’opportunità di passi concreti verso una loro progressiva ulteriore riduzione: questo è l’impegno
della nostra mozione, approvata all’unanimità, sul disarmo e la non proliferazione nucleare.

Tratta degli esseri umani

Finalmente ratificata Convenzione Ue

È stata approvata la nostra proposta di legge, unificata insieme a quelle di altri gruppi, sulla ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la lotta contro la tratta di esseri umani.

Cuba

Approvata nostra mozione sul rispetto dei diritti umani

Sui diritti umani a Cuba, via libera alla nostra mozione. Dal rispetto dei diritti umani, tra l’altro, dipende la possibile rimozione dell’embargo nei confronti dell’isola. Ci siamo impegnati a evitare che venissero approvate proposte di sanzioni individuali, a nostro giudizio inaccettabili.

Commercio ambulante

Criteri omogenei in tutto il Paese

Approvata la mozione presentata dal Pd sul commercio ambulante. Il testo chiede al governo di attivarsi in sede della conferenza delle Regioni per individuare
criteri minimi e omogenei su tutto il territorio nazionale per le attività di commercio ambulante.
L’approvazione del documento è un passo avanti nella
lotta all’illegalità economica, alla contraffazione,
al commercio sleale e all’evasione fiscale e contributiva.

LUGLIO/1

Espolde la questione morale, dopo Scajola via anche Brancher e Cosentino.

Governo travolto dagli scandali

Dopo Scajola, anche Brancher e Cosentino costretti alle dimissioni

In poco più di due mesi, due ministri e un sottosegretario
sono stati costretti alle dimissioni perché hanno disonorato le istituzioni repubblicane e violato la nostra Costituzione che non ha dubbi nel dire che “cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore (art. 52)”. Le dimissioni di Scajola, Brancher e, in ultimo, di Cosentino sono la dimostrazione della disinvoltura con cui certa parte della maggioranza interpreta gli incarichi istituzionali per ottenerne vantaggi privati: dalla famosa casa con vista sul Colosseo, agli sconti giudiziari, ai
rapporti con loschi personaggi legati alla criminalità organizzata.
Le affrettate dimissioni di Cosentino sono state molto
significative anche da un punto di vista politico perché
hanno dimostrato che l’opposizione parlamentare, quando
è unita, fa paura al governo e che la maggioranza non vuole
cristallizzare in un voto parlamentare il numero dei propri
dissidenti interni. La nostra battaglia per la legalità e la trasparenza prosegue: anche per questo durante l’esame del ddl sulle intercettazioni abbiamo
chiesto al governo che non fosse il sottosegretario Caliendo, coinvolto nell’inchiesta P3 (l’associazione segreta che voleva influenzare le istituzioni repubblicane per ottenerne vantaggi economici e politici), a seguire il provvedimento in Parlamento.

Commercio

La commissione d’inchiesta è un utile strumento contro la contraffazione

La Camera ha votato all’unanimità l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, proposta dal Pd. Si tratta di un significativo risultato. È un passo importante nella battaglia contro l’illegalità
economica, la concorrenza sleale e nella difesa del sistema produttivo Italiano.

Trasporti pubblici

Basta tagli e disagi per i pendolari

Il nostro gruppo si è fatto promotore di una mozione che ha consentito al Parlamento di discutere di trasporto ferroviario merci e passeggeri, giungendo all’elaborazione
di un testo unitario che impegna il governo a sostenere e rilanciare il trasporto ferroviario in Italia.
Una risposta ai disagi e ai disservizi che riguardano milioni di pendolari e che interessano il trasporto delle merci che oggi viaggiano per la quasi totalità su gomma.

Ambiente

Il decreto sulle emissioni di CO2 non premia le aziende virtuose

È stato approvato in aula il decreto di proroga dei termini di presentazione del modello unico ambientale (Mud), che il governo aveva annunciato e più volte rinviato. Il provvedimento, atteso da più parti, ha visto la nostra astensione in quanto non più rinviabile, e ci vede impegnati a correggere l’assegnazione di quote di emissione di CO2 che attualmente penalizzano i nuovi impianti e non rispettano fino in fondo le regole della concorrenza e la normativa comunitaria.
Il decreto infatti affronta un tema serio esaminato anche dall’Autorità per la concorrenza, ma non tiene conto
delle effettive quote spesa e dei criteri di premialità delle aziende virtuose e tecnologicamente
più avanzate.

Missioni internazionali

Governo battuto su due nostri emendamenti

Caos per governo e maggioranza che vanno sotto durante le votazioni del decreto legge che proroga gli interventi
di cooperazione allo sviluppo e le missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
Passano due nostri emendamenti, di cui uno particolarmente importante perché riporta la gestione dei pur scarsi fondi per la cooperazione allo sviluppo nelle aree di crisi sotto la direzione generale della stessa cooperazione
allo sviluppo. Mentre avviene tutto questo, in aula sono assenti ministro e sottosegretari alla Difesa.

Sanità

Ok alla mozione su prevenzione dei tumori al seno

È stata approvata all’unanimità dalla Camera
una mozione sulla prevenzione e la cura dei tumori al seno. Il documento chiede al governo di predisporre un
progetto nazionale per la promozione delle informazioni e la necessaria sensibilizzazione sull’adozione di un corretto stile di vita. Il via libera alla mozione è
stata anche l’occasione per proporre l’abbassamento dell’età dello screening mammografico da 50 a 40 anni. Ci auguriamo adesso che il governo passi ai fatti.

LUGLIO/2

Le battaglie sulle intercettazioni e sulla manovra economica.

Intercettazioni

Inizia la discussione generale, la battaglia va avanti

Con una forzatura in aula, la destra ha preteso di inserire
la discussione generale sul ddl intercettazioni nel calendario di luglio, anche se le votazioni slitteranno a settembre quando riprenderà la nostra battaglia
svolta fin qui a fianco delle mobilitazioni straordinarie
di cittadini e comitati.
Il testo è arrivato in aula con molte novità positive sul piano della libertà di stampa, grazie al lavoro incessante di pressione in commissione, ma senza nessun balzo in avanti sul piano della tanto declamata tutela della legalità: il depotenziamento degli strumenti di investigazione rende il nostro giudizio sul provvedimento
ancora molto critico.
Nel corso dei lavori parlamentari siamo riusciti ad ottenere l’allentamento del ‘bavaglio’ all’informazione
e l’abolizione delle norme che avrebbero creato
una vera e propria ingerenza degli editori sulle libere scelte delle redazioni dei giornali.
La maggioranza ha fatto diversi passi indietro ma sulla
legalità non ha mostrato alcuna volontà di fare sforzi per
andare incontro alle nostre richieste, a quelle dei magistrati e delle Forze dell’ordine.
Infatti, nonostante i quotidiani proclami sulla sicurezza e sul rispetto della legalità di taluni settori della maggioranza, il provvedimento lega le mani ai magistrati e alle forze dell’ordine. Restano, infatti, gli ingiustificati lacci alle indagini e l’immotivata abrogazione della legge Falcone sulla lotta alla criminalità organizzata che renderà, di fatto, impossibili
indagini come quella sulla P3 e sulla cricca degli appalti.
La nostra battaglia riprenderà a settembre, vedremo se la
maggioranza avrà la forza di tornare alla carica per sfidare legalità e civiltà.

Manovra economica

È iniqua e renderà ancora più difficile la crescita

Passa alla Camera con l’ennesimo voto di fiducia una manovra economica ingiusta e repressiva, che finirà per compromettere anche i tenui segnali di
ripresa in atto. Il governo, che se ne assume la piena responsabilità, ha zittito ancora una volta il Parlamento. Nuovamente dovrà stringere la cinghia chi non
ha privilegi e ci guadagna chi invece ce
l’ha. Gli italiani si sono visti allungare di un anno l’età pensionabile e aumentare i costi dei servizi e delle tariffe, mentre i miliardari della portata di Berlusconi
non sono stati toccati.
Il Pd ha avanzato proposte alternative di cui non è stato nemmeno possibile discutere. I 24 miliardi della manovra andavano presi da un’altra parte, lasciando perdere impresa e lavoro, andando invece a disturbare la rendita, mettendo a gara qualche frequenza Tv del digitale
terrestre, o facendo pagare un’ aliquota più alta a chi ha beneficiato della sanatoria dei capitali esportati all’estero.
In sostanza, un buco nell’acqua che costringerà
a fare un’altra manovra a breve. Nel frattempo il Paese è in difficoltà, la debole ripresa economica non viene
sostenuta, i redditi delle famiglie sono
in sofferenza e si riducono i consumi; i giovani e le donne risentono più degli altri della crisi occupazionale. Il governo ha rinunciato a una politica di riforme e
ha utilizzato il principio dei tagli lineari
che non producono risanamento e non stimolano la ripresa.

Il Gruppo del Pd all’Aquila

Il governo conceda le stesse condizioni delle altre Regioni colpite da terremoti

Invece di lanciarsi in annunci roboanti e parlare di miracolo, il governo dovrebbe varare anche per l’Abruzzo le stesse norme garantite alle altre Regioni colpite da
terremoti come Marche, Umbria e Molise. A distanza di 10 mesi dall’approvazione a settembre di una mozione (vedi) che impegnava il governo ad attivarsi per le popolazioni
abruzzesi, la destra abbandona gli abruzzesi e nasconde quella che è la reale situazione oggi all’Aquila.
Siamo andati all’Aquila con oltre 150 deputati con il segretario del partito e il presidente
del gruppo per affermare questi principi, chiedere una legge speciale da sostenere anche con una tassa di scopo.

Giovani

Bene stop a legge pasticciata

Grazie alla nostra opposizione, la maggioranza
è stata costretta a far tornare in Commissione il provvedimento sulle comunità giovanili. È stata così evitata una discriminazione tra le diverse comunità
e associazioni. Ora ci auguriamo che si possa affrontare il tema della condizione giovanile con una vera e propria
strategia, al momento inesistente nelle proposte del governo.

Unione europea

Unanimità sul programma, passano le nostre priorità

Maggioranza e governo riconoscono la fondatezza delle nostre priorità politiche per il rilancio dell’Europa: votiamo sì alla risoluzione (un atto dovuto del
Parlamento) che valuta il programma di lavoro della Commissione europea per il 2010 e il programma di 18 mesi del Consiglio dell’Unione Europea.

A cura degli uffici Stampa e Comunicazione del Gruppo PD della Camera dei Deputati.

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