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Terzo attentato al Procuratore Generale di Reggio Calabria

Bersani: “Gravissimo atto di terrorismo mafioso. Solidarietà e vicinanza al PG Di Landro, alla magistratura e alle forze dell’ordine”. Calipari: “Non abbassare la guardia”. Ferranti: “Il governo dia solidarietà concreta con più mezzi e risorse”. Alle 2 di ieri notte è stata fatta esplodere una bomba davanti al portone di casa del Procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, mandando in frantumi le finestre dell’abitazione.
L’ipotesi è quella di un attentato per mano della ‘Ndrangheta calabrese, in quanto, purtroppo, non si tratta del primo episodio verificatosi nella zona. Lo scorso gennaio è stata posta una bomba davanti la sede della procura di Reggio Calabria. E nei mesi successivi sono state spedite buste, contenenti proiettili e minacce ad alcuni magistrati.

Si tratta dunque di un vero e proprio attacco alle istituzioni con un forte significato simbolico, in quanto il Procuratore Generale è la più alta carica rappresentate la funzione giudiziaria d’accusa.

Il segretario Pier Luigi Bersani, a nome di tutto il Partito Democratico, ha immediatamente espresso solidarietà al PG Di Landro, vittima di un tale atto criminale, alla magistratura e alle forze dell’ordine. “Esprimo ferma condanna per il gravissimo atto di terrorismo mafioso avvenuto questa notte a Reggio Calabria – ha dichiarato Bersani – la mia vicinanza va a Salvatore Di Landro, alla sua famiglia, e ai cittadini di Reggio Calabria”.

“Siamo di fronte all’ennesimo episodio di intimidazione e minaccia nei confronti della magistratura calabrese. E proprio alla Magistratura e alle forze dell’ordine – ha concluso il segretario – va anche il nostro sostegno per l’impegno e la dedizione che mettono, tutti i giorni, nella lotta contro il crimine organizzato”.

Per Emanuele Fiano, Presidente Forum Sicurezza del Partito, “è evidente che vi sono ancora troppe situazioni nel nostro Paese nelle quali fare il proprio dovere di magistrato e applicare la legge senza piegare mai il capo può rappresentare un rischio per la vita propria e per quella della propria famiglia. Per questo, il Partito Democratico è vicino a tutti quei magistrati di prima linea in questa battaglia”.

La parlamentare calabrese, Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati PD, ha lanciato un appello, affinchè non si abbassi la guardia, dopo questi episodi delittuosi: “Le ‘ndrine hanno lanciato un nuovo avvertimento verso il procuratore di Landro e verso la nuova linea che ha assicurato alla giustizia numerosi esponenti della malavita calabrese. Il mio appello è alle istituzioni locali e nazionali, alle forze dell’ordine e al ministro dell’Interno, perché negli ultimi mesi gli attentati e le intimidazioni in Calabria non si sono fermati. Non si pensi che un’operazione ben riuscita sia un colpo che distrugge una criminalità radicata e protetta da secoli di silenzio e malgoverno”.

“La convocazione del Comitato per la sicurezza – ha concluso la vicepresidente – e tutte le decisioni che verranno prese per intensificare le misure di sicurezza nei confronti del procuratore, sono un primo passo. Ma l’attenzione deve essere continua senza mai sottovalutare i segnali che continuano ad arrivare a magistrati e forze dell’ordine”.

Il PG Di Landro, dal canto suo, ha già detto che non si farà intimidire e che questo attentato farà da sprone all’attività della Procura. “Contro di me c’e’ una tensione malevola e delittuosa crescente, da parte della criminalità organizzata”, ha dichiarato a seguito dell’esplosione. “Vogliono farmela pagare perché ho sempre fatto il mio dovere di magistrato”, ed ha aggiunto: “E’ il terzo attentato contro di me. A gennaio davanti il mio ufficio e a giugno venne sabotata la mia auto: i bulloni di una ruota furono allentati”.

Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio, ha sottolineato l’incoerenza di questo governo, verso la magistratura. “Gli esponenti di questo governo non possono ricordarsi dei magistrati solo nelle situazioni drammatiche: innanzitutto, smettano i continui attacchi ai giudici, oggetto di polemiche del tutto inutili al funzionamento della giustizia e tese ad altri scopi, soprattutto alla loro delegittimazione”. “Inoltre –ha concluso la deputata democratica -ci aspettiamo dai ministri interessati una solidarietà concreta e fattiva: occorrono subito più mezzi e più risorse per chi combatte in prima fila la criminalità organizzata. Maroni ha annunciato il prossimo vertice a Reggio Calabria: bene, ma aspettiamo di sentire parole chiare soprattutto contro l’indebolimento degli strumenti investigativi previsto dal ddl intercettazioni”.

Dello stesso avviso Laura Garavini, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare Antimafia: “Dunque, non si deve abbassare la guardia e un segnale in questo senso, più che dallo spostamento, pur benvenuto, di vertici in Calabria potrebbe arrivare dal ritiro della legge sulle intercettazioni”.

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