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I precari in sciopero della fame chiedono un incontro alla Gelmini

Gentile Ministro,
non una parola è stata da lei rivolta alle nostre persone da quando abbiamo iniziato lo sciopero della fame. Inoltre come una doccia fredda sono arrivate le affermazioni del deputato Stracquadanio che ci ha accusato di essere millantatori politicizzati.Noi lottiamo per una idea di scuola; la sua può essere diversa, ma vorremmo comunque che ce la esplicitasse, che ci raccontasse, che su di essa potessimo confrontarci. Vorremmo che ci spiegasse, e che ci convincesse, che togliendo otto miliardi alla scuola se ne può costruire una migliore.Che ci argomentasse come una “riforma” tutta fondata su tagli di risorse e posti di lavoro, possa avere una valenza pedagogica.Le chiediamo solo questo Ministro: un confronto pubblico, perché ognuno possa esporre le proprie argomentazioni, senza paura delle ragioni dell’altro.Noi non temiamo un contraddittorio, e non amiamo i comunicati dove nessuno può obiettare.Se accetterà il confronto noi interromperemo immediatamente lo sciopero della fame.
Approfitti di questa occasione per dimostrare agli italiani che la sua non è solo la riforma degli slogan e dei tagli, ma che è stata costruita su ragioni pedagogiche.
A prescindere della decisione d’incontrarci la preghiamo almeno di rispondere a questa domanda: cosa ne pensa del presidente degli USA che, nonostante la crisi, decide di stabilizzare 300.000 insegnanti dicendo, “non si licenzia chi educa i nostri figli”?

Giacomo Russo
Caterina Altamore

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da Repubblica/Palermo: «Precari, da domani sit-in permanente in via Praga», di Salvo Intravaia
Di Grusa: “Appena starò meglio riprenderò la lotta”, Comincia l´assedio al provveditorato. Solidarietà da Vendola

Finisce per la terza volta in ospedale Pietro Di Grusa, il collaboratore scolastico palermitano in sciopero della fame dal 17 agosto, e i sanitari lo costringono a sospendere la protesta. «Il tutto avviene – accusa Silvia Bisagna, supplente di inglese – nell´indifferenza assoluta delle istituzioni». Di Grusa è disidratato. «Appena starò un po´ meglio – dichiara – tornerò in piazza». Salvo Altadonna, sostenuto dai colleghi, continua invece la protesta in via Praga. Martedì si recherà a Catania e Caltanissetta per sostenere le manifestazioni dei colleghi. E da domani, quello di via Praga si trasformerà in un sit-in permanente.
Lo ha annunciato il coordinamento precari della Flc Cgil. Sul fronte romano, Giacomo Russo e Caterina Altamore, sostenuti da un folto gruppo di precari provenienti da diverse città italiane, proseguono lo sciopero della fame nella capitale. Ieri hanno fatto tappa in viale Trastevere, dove ha sede il ministero dell´Istruzione. «Oggi – spiega Russo – ci trasferiamo nuovamente a piazza Montecitorio. Sospenderemo lo sciopero solo dopo un dibattito pubblico con la Gelmini». Intanto, i precari incassano la solidarietà di Nichi Vendola. «Non posso che sentirmi vicino a Pietro, Salvo e Giacomo e a tutti coloro che si stanno battendo per salvare il futuro dei nostri giovani, del nostro paese e della nostra scuola, chiedendo al governo di ritirare la legge 133», dichiara il governatore della Puglia.
Botta e risposta, sul versante politico, tra Giorgio Stracquadanio (Pdl) e Fabio Giambrone (Idv). Il senatore del Pdl bolla come «finti precari, militanti politici» i manifestanti di piazza Montecitorio, mentre Giambrone lo invita a smettere di «straparlare e ad ascoltare i precari»

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da Corriere/Milano: «Siamo pronti allo sciopero della fame» «Almeno 1500 i precari che potrebbero non essere riconfermati»

Le adesioni sono già cominciate. «Ma ce ne aspettiamo di più». Il movimento precari della scuola ha indetto uno sciopero della fame «come i colleghi di Palermo». Perché non è possibile «continuare a essere invisibili». Intanto anche la Cgil è in stato di agitazione. Il sindacato ha scritto al prefetto. L’appuntamento è per il primo di settembre davanti al Provveditorato. Le adesioni stanno arrivando. «Ce ne aspettiamo molte». Milano come Palermo. Gli insegnanti precari sono pronti a dare solidarietà ai colleghi siciliani e cominciare anche loro uno sciopero della fame. «Siamo costretti a questa forma di protesta per reagire alla condizione di invisibilità», spiega Miriam Petruzzelli, tra i referenti del movimento. Docente di sostegno a Ponte Lambro, «in una scuola con tanti problemi», è pronta a digiunare anche perché «il mio posto è a rischio». Nella stessa situazione, spiega che solo in città ci sono «almeno mille e cinquecento i precari (di ogni ordine e grado ndr) che potrebbero non essere riconfermati all’avvio dell’anno scolastico».
Quindi l’appuntamento è per il primo di settembre davanti al Provveditorato. L’obiettivo è «ricucire tutte le componenti impegnata nella difesa della scuola pubblica», per cominciare un percorso di «mobilitazione unitaria». All’appello hanno già firmato oltre una quarantina di persone.
In via Ripamonti ci sarà anche la Cgil. Il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione e ha scritto una lettera al prefetto, Gian Valerio Lombardi. «L’anno scolastico comincia in condizioni peggiori rispetto al precedente», sottolinea Attilio Paparazzo. Anche lui prevede un autunno all’insegna delle proteste. E intanto i lavoratori precari promettono che continueranno con la loro campagna: «Saremo in molti, alcuni pronti anche al digiuno»