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"Sicurezza, il Pd: più agenti e soldi ai comuni", di Claudia Fusani

La paura e il senso di insicurezza ci inseguono fin dentro casa, la sera, lungo le strade buie, ad ogni minimo rumore, nelle periferie, specie «se ci sono gruppi di giovani che fanno schiamazzi». Fa paura il branco, perchè è una massa senza testa. Crea insicurezza abitare vicino a un campo nomadi e anche solo «incontrare» nomadi. Paure, insicurezze. Di fronte ai quali gli antidoti sono estremi: farsi giustizia da soli, scelta condivisa con più sfumature, da abbastanza (18,8%) a molto (11,2%) e la pena di morte, “soluzione” che trova «molto d’accordo» il 25,8 per cento degli intervistati e «abbastanza» il 21,9% (contro il 38,2% per niente d’accordo).

Il Pd ha commissionato un sondaggio sui temi della sicurezza, della legalità e della giustizia. I risultati, spalmati su 26 cartelle di grafici (SCARICA IL SONDAGGIO IN PDF), sono difficili da maneggiare. Sicuramente vanno affrontati con chiarezza evitando, per la prima volta dopo oltre un decennio, che questi sentimenti siano esclusivo monopolio delle scelte e della propaganda della destra e della Lega quando invece il tema è uno dei più sentiti da tutti i cittadini.

La sensazione di insicurezza influenza «molto» l’8,9% degli intervistati e «abbastanza» il 33 per cento. Un buon 25% ne è invece completamente estraneo. Per fortuna poi, solo il 9,5% negli ultimi due anni ha veramente subito un reato. Segno che tra percezione e realtà dei fatti c’è una grossa differenza. Ma i cittadini vivono anche di percezioni che non vanno sottovalutate. E’ diffuso il timore delle violenze sessuali (18%), di imbattersi in litigi tra l’indifferenza degli altri (19,2%), di finire in strade di periferie territorio di bulli e branchi (21%).

Le paure hanno un volto e una nazionalità: sono i rom che creano insicurezza se solo si avvicinano (molto il 17,7%; abbastanza il 30,8%)per non parlare dei campi dove vivono e vicino ai quali il 26,9% non vuole vivere e il 29,9% lo evita volentieri. La diffidenza è più nei confronti di romeni e albanesi (molto 21,2%; abbastanza il 29.9%) che dei nordafricani, un dato su cui pesano parecchio cronaca e tivù. Violenza e criminalità sono in aumento, almeno nella percezione dei cittadini, e le cause sono chiare: presenza di extracomunitari (30,4%), inadeguatezza delle pene (28,2%), scarse forze dell’ordine (26,4%), alcool (23,4%), droga (22,2%). Altrettanto chiare le possibili soluzioni: il 58,8% chiede più forze dell’ordine, più illuminazione nelle strade (23,6%), più telecamere e allarmi nelle strade (16.7%). Solo il 2% giudica utili le ronde volute dal ministro Maroni. Il 31% degli intervistati chiede invece leggi cha garantiscano più le vittime anzichè gli autori del reato e circa il 50% vuole magistrati e forze dell’ordine che si occupano più dei piccoli reati e degli atti di vandalismo.

Il Pd si metterà adesso a fare lo sceriffo? «Noi – spiega Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd – dobbiamo prendere atto di questi numeri che parlano di tendenze chiare e riappropriarci di un tema su cui è chiaro che dopo anni di governo e propaganda Pdl e Lega hanno fallito». Conforta che al di là delle percezione, «solo il 10% è toccato veramente dai reati» e che «le difficoltà maggiori arrivino da quel territorio che chiede cose semplici come illuminazione, telecamere e divise e a cui invece sono stati tagliati fondi». Contro le pulsioni da Far West come la pena di morte e il farsi giustizia da soli, la ricetta del Pd è chiara: «Una giustizia e il diritto che funzionino per tutti i cittadini; più risorse alle forze dell’ordine agli enti locali».

L’Unità 06.09.10