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"Attacco squadrista". Bersani telefona a Bonanni dopo i fischi ed i petardi lanciati a Torino

C’erano sul palco Enrico Letta, Raffaele Bonanni e Aldo Soldi, per il dibattito “Lavoro e sviluppo: ecco le sfide”, coordinato da Dario Di Vico. Ma una selva di fischi e il lancio di alcuni petardi hanno interrotto il dibattito. C’eravamo e abbiamo visto come assurdamente si è sfiorata la tragedia con il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, contestato e colpito da un fumogeno che ha abbandonato la sala Bobbio della Festa Democratica senza poter partecipare al dibattito: “Sono stato oggetto di un’aggressione squadrista”. Tra i contestatori alcuni esponenti dei centri sociali. Letta accusa: “Responsabilità della questura”. Mentre dal palco ha risposto durissimo ai contestatori: “Voi con noi non c’entrate nulla, la vostra idea di democrazia è l’opposto di cui c’è bisogno nel nostro Paese. Siete antidemocratici”. Un antidemocratici ripetuto più volte, incurante dei fischi degli esagitati.

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha telefonato a Bonanni, esprimendogli rincrescimento e solidarietà per
l’episodio di cui è stato vittima alla Festa di Torino.
“Si è trattato di un atto di intimidazione e di vera e propria violenza, un attacco squadrista – dichiara Bersani – E’ inconcepibile che una festa popolare, che vive nel pieno centro della città, possa essere attaccata in
questo modo. Attendiamo di conoscere – conclude Bersani – dal ministero dell’Interno quali misure preventive e repressive siano state prese per impedire un episodio del genere”.

Lo sconcerto c’era anche tra chi era presente, i contestatori urlavano fischiavano, hanno lanciato fumogeni verso il palco e avanzavano tra le file accendendone altri e c’era chi commentava: “Ma cosa vogliono, che c’entriamo noi? Ci lasciassero ascoltare”. Alcuni avevano il volto coperto, la contestazione era purtroppo organizzata e violenta come hannor icordato i segretari regionale e provinciale del PD, Gianfranco Morgando e Gioacchino Cuntrò che parlano di una “vigliacca aggressione dei soliti professionisti della protesta che nulla hanno a che vedere con il mondo del lavoro e con le problematiche che migliaia di disoccupati, cassaintegrati e precari si trovano a vivere quotidianamente sulla loro pelle. I dirigenti del PD e i volontari hanno cercato di contenere la situazione
e di garantire la serena prosecuzione del dibattito, ma la contestazione si è trasformata in una vera e propria aggressione con tanto di lancio di un candelotto incendiario che ha colpito Raffaele Bonanni.
La responsabilità di quanto accaduto oggi è esclusivamente da addebitarsi a coloro che con i loro comportamenti perseguono un unico obiettivo:cancellare la democrazia e il confronto”.
Rosy Bindi, presidente Assemblea nazionale del Partito
Democratico esprime “piena solidarietà a Bonanni e ferma condanna di ogni forma di violenza. Oggi la Festa del Pd è stata rovinata da un pugno di violenti contestatori e come
il leader della Cisl, anche noi siamo stati vittime di chi preferisce gli insulti al confronto delle idee. Siamo un partito aperto e democratico, che ha sempre privilegiato il
confronto e il dialogo con tutte le forze sociali del Paese e che ha sempre lavorato per rafforzare la democrazia e la coesione sociale. Su questo terreno non prendiamo lezioni da nessuno”.

Enrico Letta subito dopo ha commentato i gravi avvenimenti con Massimo Bucchi di YouDem: “Ciò a cui abbiamo assistito è gravissimo, è l’espressione del rifiuto della democrazia e oggi ritengo che siano stati compiuti vari reati molto gravi. Piena solidarietà nei confronti di Bonanni ma da ciò che ho capito ci sono state assolute falle nel servizio di sicurezza, perché non essere in grado di gestire la situazione dimostra che la cosa è sfuggita di mano”.

Poi Letta torna sull’accaduto con una dichiarazione: “Per il questore sono frettolose le mie critiche alla gestione dell’ordine a Torino oggi? I fatti sono che oggi per un’ora intera, dalle 17 alle 18, la festa del PD è stata presa in ostaggio da un gruppo di violenti l’hanno occupata minacciando e picchiando gli altri partecipanti. Bonanni è stato colpito dal lancio di un bengala acceso che solo per un caso non ha trasformato il tutto in dramma. Perché tornasse l’agibilità della festa si è dovuto aspettare che il gruppo di violenti dei centri sociali se ne andasse
spontaneamente. Mi spiace, con il massimo rispetto per le forze di polizia e per il loro lavoro, questi fatti dimostrano che l’ordine pubblico oggi non è stato
garantito a Torino”.

Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza del Partito
Democratico parla di “un fatto gravissimo che condanniamo con tutta la nostra forza perché contrario a ogni nostra tradizione di democrazia. Quanto poi alle polemiche che il questore di Torino, responsabile dell’ordine pubblico in città, ha voluto aprire nei confronti del Partito Democratico e del nostro servizio organizzativo alla Festa, le respingiamo al mittente, convinti come siamo che nessun servizio di vigilanza di partito debba e possa mai sostituirsi al compito di tutela dell’ordine pubblico che ricade costituzionalmente sotto la responsabilità unica delle forze dell’ordine. Ci chiediamo come sia stato possibile che per qualche decina di minuti la sala dibattiti della Festa sia stata presa in ostaggio da alcuni contestatori violenti senza che preventivamente le forze dell’ordine abbiano agito per impedire che questo accadesse.
Anche per questo presenteremo un’interrogazione arlamentare al ministro dell’Interno Roberto Maroni al fine di veder ricostruita nei particolari la dinamica dei fatti di questo pomeriggio”.

Sergio D’Antoni, predecessore di Bonanni e adesso deputato PD dichiara: ““E’ di una gravità inaudita quanto accaduto a Torino. Una cosa è manifestare il proprio dissenso ben altra ricorrere a mezzi fascisti per impedire il libero confronto. Esprimo piena solidarietà a Bonanni che è stato vittima insieme al Pd di una aggressione squadrista che offende lo spirito stesso della democrazia”.

Antonio Misiani, deputato e tesoriere PD, sottolinea la strumentalizzazione di quel che è successo: “Il Pd aveva promosso un libero confronto di idee su temi di grande importanza per il Paese. Un gruppo di irresponsabili teppisti della politica lo ha impedito con la forza, insultando il lavoro dei tanti militanti impegnati nella Festa di Torino, e facendo l’ennesimo grande e grave regalo alla destra, che non a caso ora sta strumentalizzando l’accaduto”.
Parole che fanno riferimento alle dichiarazioni irresponsabili del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che equipara il PD ai contestatori: “Si interroghi peraltro il Partito democratico, nella cui festa si sono verificati ricorrenti episodi di intolleranza nei confronti di molti altri ospiti, tra i quali la seconda carica dello Stato e il suo predecessore Franco Marini, già Segretario della Cisl. Rifletta, in particolare, sulla sua scelta di non riconoscere alcun avversario a sinistra nonostante il radicalismo intollerabile di molti esponenti. C’è un filo rosso che inesorabilmente conduce, se non spezzato, alle espressioni piu’ gravi che abbiamo già conosciuto”.

Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale, è durissimo: “Il ministro Sacconi si vergogni e si astenga dalle insultanti stupidaggini con cui cerca di infangare il Pd. Anche il nostro partito oggi a Torino è
stato vittima di un intollerabile gesto di violenza, e non si permetta Sacconi, che in questi anni non ha mai perso occasione per fomentare tensioni, di equipararci con i violenti che hanno contestato Bonanni al quale va tutta la nostra solidarietà. Si interroghi piuttosto Sacconi che siede a fianco di ministri del governo che minacciano milioni di scalmanati in piazza. Si vergogni perché il nostro partito ha sempre combattuto la violenza di qualsiasi genere anche e soprattutto quella eversiva. Chieda piuttosto al ministro Maroni come sia potuto accadere che dei violenti con fumogeni abbiano potuto agire indisturbati”.

Lo attacca anche Filippo Penati, caposegreteria di Bersani: ““Speculare su quanto è accaduto oggi a Torino, cercando di gettare fango sul Pd è un atto indegno, un atto di triste sciacallaggio politico. Il Pd è stato vittima al pari di Bonanni, a cui va la nostra solidarietà, di una
violenza inaccettabile che deve essere solo condannata. Piuttosto ci domandiamo come sia stato possibile che nonostante le segnalazioni alle forze dell’ordine, si sia consentito ad un gruppo organizzato di stravolgere, in un crescendo di intolleranza, culminato con il lancio di un
fumogeno, il dibattito in corso. Il Pd ha sempre respinto ogni forma di violenza piuttosto con quale faccia parlano ministri che poche ore fa parlavano apertamente di sovvertimento popolare e di 10 milioni di scalmanati
in piazza? “.
Anche Cesare Damiano interviene. Il capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera ribadisce: “Noi crediamo al valore del confronto delle idee e riteniamo che questi atti rappresentino quanto di più antidemocratico e di illiberale possa esistere. Questi episodi non possono essere considerati come normali forme di espressione critica perché si tratta di vere e proprie aggressioni preordinate”.

Certo i confronti continueranno, anche con la CISL: “La festa democratica di Torino è un luogo di confronto tra punti di vista e posizioni diverse. È inaccettabile e grave il comportamento di quanti hanno impedito al Segretario generale della Cisl di parlare. A lui e alla sua Confederazione va tutta la nostra solidarietà. Costruiremo altre occasioni di discussione con lui e la sua organizzazione” afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro della segreteria nazionale del Pd.

Francesco Boccia, deputato PD, apre un fronte di riflessione per i prossimi giorni: “Questo genere di intimidazioni continuano a manifestarsi in una fase molto delicata della vita del Paese e nel momento in cui il Pd, i riformisti, con il loro senso di responsabilità stanno cercando con le loro proposte di far uscire il paese dalla crisi in cui si trova. E’ nostro compito rafforzare ancora di più la nostra iniziativa riformista, e il confronto fra Enrico Letta e Raffaele Bonanni di oggi era una interessante occasione, e isolare chi continua a sguazzare in questa fase della politica scivolata in una profonda crisi di valori e popolata da cattivi maestri sempre più interessati a radicalizzare lo scontro. Sappiano che anche la pazienza infinita delle persone per bene ha un limite e la nostra è terminata “. Parole simili a quelle di Walter Veltroni: “E’ stata una violenza inaudita, di sapore squadristico che conferma come in questo Paese ci sia il rischio di dare vita ad un clima di scontro, intimidazioni e di provocazioni, soffiando sul fuoco di una situazione economica e sociale delicatissima e di un pesante clima politico. Accanto alla solidarietà umana e politica a Raffaele Bonanni – conclude – occorre mettere in campo tutte le forze ed energie per isolare e stroncare sul nascere queste provocazioni e questi rischi”.

Tra i tanti che hanno espresso solidarietà a Bonanni e al PD i giovani democratici, Tiziano Treu Benedetto Adragna, Vannino Chiti.

Marco Laudonio

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