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La casa dov’è?

Riprende a salire il mercato immobiliare e il governo non fa nulla. Della casa si preoccupa invece il PD, che ne ha discusso alla festa nazionale nei giorni scorsi, mettendo in luce anche la propaganda sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo. “Alcuni dati segnalano un mercato immobiliare in leggero aumento. Se il Governo trova un attimo, che ne pensa di occuparsi del tema della casa?”. Sceglie l’ironia Matteo Mauri, responsabile Infrastrutture e Trasporti della Segreteria nazionale del PD per commentare i dati della timida ripresa del mercato immobiliare: “Questo governo ha fatto sparire i soldi che noi, come centrosinistra, avevamo stanziato per la casa. Dove sono finiti? Dove sono i soldi per aiutare chi perdendo il lavoro si ritrova in mezzo a
una strada, dove sono i fondi per aiutare le giovani coppie? Possibile che cercare casa, in questo Paese, sia un vero e proprio incubo? E’ necessario incentivare l’affitto per aiutare i giovani, chi è in difficoltà ma anche chi si sposta, chi viaggia per studiare o lavorare, chi fa crescere questo Paese con il suo dinamismo e invece il governo taglia il Fondo sostegno agli affitti, mettendo in
difficoltà inquilini e padroni di casa. Si parla molto della cedolare al 20%, ma servono nuovi e forti incentivi per gli affitti calmierati, che altrimenti rischiano di sparire. E serve soprattutto un governo che si
occupi dei problemi veri degli italiani”. Il tema casa è al centro delle politiche del PD, che a tutti i livelli di amministrazione si impegna per trovare una soluzione a questo difficile problema che coinvolge soprattutto le giovani generazioni. Per questo ‘la casa’ è stata al centro di un partecipato dibattito della Festa Democratica Nazionale in corso a Torino nei giorni scorsi.

Matteo Mauri, è stato assessore alla casa della Provincia di Milano nella giunta di centrosinistra, ha esordito commentando il titolo del dibattito: “Il problema non è tanto dov’è la casa quanto piuttosto che la casa non c’è – ha detto Mauri -, perché qualcuno se l’è messa in tasca. Berlusconi ha levato i soldi dalle tasche degli italiani, ed oggi sussiste il paradosso che due giovani, per decidere di andare a vivere insieme traggono più vantaggio a contrarre un mutuo piuttosto che andare in affitto, ed a volte, purtroppo il mutuo dura più della loro storia…nel 2010, chi perde il lavoro, si ritrova in mezzo ad una strada perché non può più pagare il mutuo che ha sottoscritto per acquistare una casa”. Mauri ha poi commentato il dato distorto che giunge dalle statistiche sulle abitazioni: “Si dice che in Italia l’80% delle persone possiede un immobile, ma nel dato non si considera che tanti sono semplicemente inquilini di una banca, perché hanno dei mutui trentennali che gli dimezzano lo stipendio”.

Insomma il concetto di casa di proprietà non determina la ricchezza di un Paese ed il suo benessere. Secondo il Responsabile Nazionale infrastrutture del Pd “deve essere piuttosto incentivata e garantita la mobilità abitativa, quindi gli affitti adeguati anche per gente che si sposta: studenti, lavoratori, giovani. Ci sono 650.000 persone in Italia che stanno aspettando l’assegnazione di una casa popolare, che spetta loro per diritto. Ottenere la casa restituisce dignità ad un individuo e il Partito democratico continuerà a portare avanti la propria battaglia sociale proprio su questo tema”, ha concluso Mauri al termine dl suo intervento.

Luciano Cecchi, Presidente della Federcasa, ha parlato in maniera più specifica del territorio e dell’importanza della sua riqualificazione: “La rendita fondiaria, pesa ancora molto sul territorio e i giovani spesso per permettersi un appartamento più adeguato sono costretti ad andare in periferia, allontanandosi dai loro effetti, con un impatto sulla qualità della vita enorme”.

Della scarsa attenzione del problema casa da parte del governo, ne ha parlato invece Raffaella Mariani, deputata Pd, membro della VIII Commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici). “Il governo in questi due anni ha fatto solo grandi proclami, Berlusconi e Tremonti hanno lanciato vuoti slogan su “piani casa”, del tutto inesistenti” ha ricordato. “Nel 2000 erano stati stanziati 340 milioni di euro per la casa, grazie anche al nostro contributo, oggi invece sono solo 140, – ha dichiarato la deputata democratica – e si è generata una vera e propria emergenza sociale cui far fronte, cui neanche le Regioni ed i Comuni possono sopperire, per i gravi tagli inferti che la manovra di Tremonti ha inposto anche a loro, è un governo che fa l’interesse di pochi. Come Pd, chiediamo al governo di mettere la faccia alle proprie azioni, e di non andare avanti a slogan sulla casa, come quello del 4 agosto scorso, contenuto in un Decreto non ancora depositato in Parlamento, che valuteremo, alla riapertura dei lavori”.
La deputata ha poi evidenziato lo squallore dell’azione di governo nei confronti dei terremotati di Abruzzo. “Se non fosse stato per la dura lotta in Parlamento condotta dal centrosinistra e dal Pd in particolare, i cittadini abruzzesi avrebbero dovuto pagare anche per quest’anno il mutuo di una abitazione, probabilmente distrutta. Fortunatamente è stato per il momento prorogato il termine di un anno: oltre al danno la beffa!”, ha denunciato duramente la parlamentare democratica.

Franco Chiriaco, segeratrio del Sunia, commentando le mancanze del governo sulla casa, che dovrebbe essere un diritto inalienabile per tutti, ha ricordato e concluso il dibattito con le parole di don Ciotti: “Se la politica non sa riconoscere i diritti, questi diventano favori”.

Anto.Pro.
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